Tumori e Terra dei Fuochi: il veleno (in)visibile continua a uccidere | Napoli che cambia

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Campania – Fra i campi della Campania, sui cui l’aria portava il dolce profumo del mare, oggi le notti si sono riempite dell’odore acre di roghi, mentre sotto la superficie della terra si consuma uno tra i più gravi disastri ambientali della storia recente: i rifiuti tossici della Terra dei Fuochi – fra Napoli e Caserta – hanno avvelenato il suolo, le acque e il respiro stesso di chi abita in questi luoghi. Insieme alla terra hanno iniziato a morire le speranze e ora si contano più le croci che le nuove nascite.

I numeri parlano chiaro: i tumori sono in aumento, così come in aumento sono i bambini malati e le famiglie distrutte. Dietro le statistiche però – ricordiamolo – ci sono storie, nomi e volti. Uomini e donne a cui è stata strappata la dignità, traditi dallo stato e violentati dalla camorra. Ma ci sono anche storie di uomini e donne che ogni giorno lottano per la propria vita, che non si arrendono, che si battono per la giustizia e la verità: diversi studi e rapporti hanno evidenziato la correlazione tra la Terra dei fuochi e l’aumento dell’incidenza di alcune patologie, inclusi i tumori.

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Rappresentazione cartografica della classificazione dell’indice di rischio (IRC) a livello comunale (Valore crescente dalla classe 1 alla classe 4)
TERRA DEI FUOCHI

Con il termine Terra dei fuochi si identifica un ampia area tra le province di Napoli e Caserta, nota per il traffico illecito di rifiuti tossici, smaltiti in maniera illegale dalla criminalità organizzata. Per anni tonnellate di scarti industriali e rifiuti pericolosi sono stati interrati e bruciati, diffondendo nell’aria, nel suolo e nelle falde acquifere sostanze altamente cancerogene come metalli pesanti, diossine e policlorobefenili (PBC). Una contaminazione che si è perpetrata per anni compromettendo così non solo l’ambiente, ma anche la salute dei cittadini e la sicurezza alimentare.

EMERGENZA AMBIENTALE E SANITARIA

Diversi studi epidemiologici hanno dimostrato vi sia correlazione tra l’esposizione a questi inquinanti e l’aumento di patologie tumorali. L’Istituto Superiore di Sanità tramite un rapporto di SENTIERI – lo Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e Insediamenti Esposti a Rischio di Inquinamento – ha analizzato l’impatto dell’inquinamento sulla salute pubblica in diverse aree d’Italia tra cui la Terra dei Fuochi, ha evidenziato come nei Comuni dell’area interessata si sia registrato un eccesso di mortalità per tumori rispetto alla media nazionale e una percentuale maggiore di malattie oncologiche.

C’è l’esigenza di interventi di bonifica ambientale e di un piano di sorveglianza epidemiologica della popolazione residente

“Il quadro epidemiologico della popolazione in oggetto – sottolinea il report – è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità, dell’incidenza tumorale e dell’ospedalizzazione per diverse patologie, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a inquinanti emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi che urbani. Si osservano in particolare eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori ed eccessi di tumori del sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni”.

MORTALITÀ, OSPEDALIZZAZIONE E INCIDENZA TUMORALE

“Nella Terra dei Fuochi, l’analisi dei dati di mortalità e ricoveri ospedalieri – relativa a 55 Comuni – e di incidenza tumorale – relativa ai 17 Comuni serviti dal Registro Tumori dell’ASL Napoli 3 Sud – ha documentato un eccesso di diverse patologie. Le patologie che mostrano nell’area in esame eccessi di mortalità, ricoveri ospedalieri e/o incidenza tumorale sono caratterizzate da eziologia multifattoriale, ovvero sono numerosi i fattori per i quali un ruolo causale nei confronti di tali patologie sia accertato o sospettato e fra di loro, sulla base di indicazione della letteratura scientifica internazionale, può rientrare l’esposizione a emissione o rilasci di siti di smaltimento incontrollato di rifiuti pericolosi e di combustioni di rifiuti pericolosi o solidi urbani”.

terra dei fuochi

I dati raccolti hanno individuato le seguenti patologie di interesse sulla base della revisione della letteratura scientifica: i tumori nel loro complesso, con particolare attenzione ai tumori maligni dello stomaco, del colon-retto, del fegato, del pancreas, dei polmoni, dei testicoli, dei reni, della vescica, della tiroide, leucemie totali e linfatiche croniche (…), un quadro disastroso confermato anche dall’analisi dello stato di salute della popolazione. Attraverso una lettura integrata di tre indicatori – mortalità, ospedalizzazione e incidenza tumorale – si è evinto che la mortalità è in eccesso rispetto alla media regionale sia nei 32 Comuni afferenti alla Terra dei Fuochi della Provincia di Napoli che nei 23 Comuni afferenti alla Terra dei Fuochi della Provincia di Caserta.

Nell’elaborato di servizio dell’accordo di collaborazione tra l’Istituto Superiore di Sanità e la Procura della Repubblica di Napoli nord del 2016 leggiamo che “le popolazioni residenti in alcuni Comuni esperiscono un rischio maggiore di esposizione ai contaminati emessi/rilasciati da siti di smaltimento di rifiuti. (…) Tra i Comuni analizzati, Giugliano in Campania e Caivano sono risultati avere un più elevato rischio di esposizione a rifiuti ed entrambi sono caratterizzati dalla presenza di un elevato numero di siti di smaltimento illegale di rifiuti, incluse le combustioni”.

terra dei fuochi
Rappresentazione cartografica della categorizzazione dell’indice di esito sanitario (IES) a livello comunale (Valore crescente dalla categoria A alla categoria D)

Nell’intera area e in singoli Comuni si sono registrati eccessi di specifiche patologie, ai quali l’esposizione ai contaminanti rilasciati/emessi dai siti di rifiuti può aver contribuito con un ruolo causale o con-causale”. Sono 2.767 i siti di smaltimento controllato o abusivo di rifiuti, anche pericolosi, “un’elevatissima densità di sorgente di emissioni e rilasci di composti chimici pericolosi per la salute umana, e per questo motivo l’esigenza di interventi di bonifica ambientale e di un piano di sorveglianza epidemiologica della popolazione residente”. Un progetto che però non è mai stato messo in atto.

Questi dati sono stati raccolti grazie alla collaborazione in sinergia con i Registri tumori di popolazione di Caserta e Napoli nord, il Registro tumori infantili e il Registro Malformazioni congenite della Regione Campania. Dopo la condanna di Strasburgo, il Ministero dell’Interno ha destinato 1,5 milioni di euro alla Terra dei Fuochi, per supportare gli enti nelle azioni di contrasto allo sversamento illecito e ai roghi di rifiuti. Seguiranno aggiornamenti.

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