Roma, nell’anno del Giubileo continua a essere schiava di disservizi storici con problemi che affliggono non solo i suoi cittadini ma anche i milioni di turisti venuti da tutto il mondo.
La capitale d’Italia è da tempo un esempio di inefficienza nella gestione della mobilità, dei servizi e della sicurezza, ma negli ultimi mesi, con l’aumento dei visitatori per il Giubileo, la situazione è diventata ancora più critica per chi vive nella città e per chi la visita.
Il trasporto pubblico romano, da tempo sotto i riflettori per inefficienze croniche, è diventato un simbolo del malfunzionamento della capitale con frequenti ritardi e guasti dei mezzi pubblici.
Le stazioni della metropolitana e gli autobus sono tra gli esempi più evidenti di come un sistema che avrebbe dovuto essere funzionale si sia trasformato in un incubo per i cittadini. Una situazione pressoché rimasta invariata negli anni nonostante i fondi stanziati per il Giubileo e che recentemente ha visto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) aprire un’istruttoria nei confronti di Atac, l’azienda che gestisce i trasporti pubblici romani, accusandola di pratiche commerciali scorrette. L’indagine si concentra sul mancato rispetto degli standard di qualità in termini di puntualità, funzionamento degli impianti e sicurezza nelle stazioni della metropolitana.
Ma i disservizi provocati dai mezzi di trasporto non sono l’unica preoccupazione. Il Lazio si conferma la regione con il più alto numero di furti e borseggiamenti a bordo dei mezzi pubblici. Nel 2023, in Roma e provincia sono stati registrati ben 14.438 furti in metropolitana, un numero che la colloca nettamente al di sopra di altre province italiane. Le stazioni della metro, soprattutto quelle nei punti nevralgici della città, sono diventate luoghi ad alto rischio per i turisti e i pendolari. Le bande di borseggiatori, spesso organizzate, approfittando della scarsità di controlli e dell’alto flusso di persone nei punti più frequentati della città, agiscono con grande abilità e in modo coordinato, mettendo a segno colpi in mezzo alla folla senza farsi notare. I turisti, in particolare, sono presi di mira con le tecniche più comuni, come il disturbo intenzionale e la distrazione, per sottrarre loro oggetti di valore come portafogli e cellulari.
A Roma, la carenza di parcheggi è un problema strutturale che da anni affligge la città. L’aumento del numero di veicoli nelle strade si scontra con la totale mancanza di spazi adeguati per la sosta. Ma la situazione è ancora più critica quando si considera il racket dei parcheggiatori abusivi, che sfruttano questa difficoltà per imporre il pagamento di una “tassa” sulla sosta che va dai 3 ai 10 euro.
Le zone intorno ai luoghi di maggiore afflusso turistico, come il Colosseo, Piazza Navona, il Vaticano e le basiliche, sono ormai sotto il controllo di bande di parcheggiatori che, con metodi violenti e intimidatori, obbligano gli automobilisti a pagare. Questo fenomeno è ormai strutturato e, secondo alcune stime, i guadagni mensili di questi gruppi possono superare i 50.000 euro.
Un racket della sosta sempre più organizzato. Le bande di parcheggiatori abusivi, che si stima siano circa 700, operano su tutto il territorio romano, si dividono la città in zone di controllo, mettendo sotto pressione residenti, turisti e persino gli ospedali tra cui l’Ifo e il Policlinico Tor Vergata. Negli spazi esterni di queste strutture ospedaliere, i pazienti e i loro familiari sono costretti a pagare per poter parcheggiare, rischiando addirittura di trovare le proprie auto danneggiate se rifiutano di cedere alle richieste di denaro. Inoltre, anche i residenti in zone come l’EUR e la Farnesina sono costretti a far fronte a queste richieste per poter parcheggiare vicino casa.
Molti dei parcheggiatori abusivi provengono da gruppi organizzati che operano su tutto il territorio nazionale e internazionale, tra cui individui provenienti da paesi come Tunisia, Marocco, Romania e vari stati dell’Est Europa. La situazione è diventata così grave che, nonostante gli interventi delle forze dell’ordine, i parcheggiatori abusivi sono tornati in azione nel giro di poche ore, continuando a gestire il racket con metodi sempre più violenti. Inoltre sono sempre più frequenti gli episodi di violenza tra bande rivali, che si contendono il controllo delle zone di parcheggio. A Colle Oppio, ad esempio, qualche mese fa un parcheggiatore è stato accoltellato per il controllo della zona.
Roma, dunque, non riesce ad affrontare i problemi storici della sua mobilità e della sua sicurezza. Nonostante le dichiarazioni di intenti e le promesse di miglioramento, la capitale continua a essere una città in cui i disagi sono una costante e il Giubileo che avrebbe dovuto rappresentare un’opportunità per migliorare la qualità dei servizi e per mostrare al mondo la bellezza di Roma, al contrario ha messo in evidenza la sua fragilità.
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