Effettua la tua ricerca
More results...
I numeri sono importanti, di quelli a più zeri. E aiutano a dare la misura dell’operazione che verrà messa in atto a partire da lunedì prossimo, 3 marzo. Per i prossimi due anni, infatti, il piazzale doganale commerciale di Chiasso – in due parole Brogeda Merci – sarà al centro di un intervento di risanamento che vale, nella sua globalità, 25 milioni di franchi. Intenzioni e lavori erano già stati annunciati e sono parte integrante del progetto ribattezzato A2 EP18 Balerna. Lo stesso che prevede la realizzazione di una corsia dedicata ai Tir lungo il tratto nord-sud tra l’area di servizio di Coldrerio e il viadotto di Balerna.
Si rinnova dopo sessant’anni
La missione di Ustra, l’Ufficio federale delle strade, a Brogeda si riassume in una parola: manutenzione. L’obiettivo, in effetti, è quello di risistemare e rinnovare le diverse infrastrutture del piazzale. Dopo oltre sessant’anni, motiva Ustra, hanno “raggiunto la loro durata massima di vita”. Per cominciare sul grande spiazzo – che comprende l’area doganale e quella antistante di sosta – verranno stesi, quindi, circa 29mila metri quadrati di pavimentazione in calcestruzzo, come recitava il bando di concorso pubblicato un anno fa. Quindi si procederà a sostituire le sottostrutture. Ovvero gli impianti di smaltimento delle acque – inclusa la costruzione di un nuovo separatore oli –, il sistema di approvvigionamento idrico antincendio e i tracciati dei cavi. A essere adeguato sarà pure l’impianto di illuminazione. Nel pacchetto delle opere sono previste pure le barriere di sicurezza, il rinnovo della segnaletica e la posa di nuove colonnine di soccorso.
I ritmi del cantiere
Per gli addetti ai lavori la sfida sarà portare a termine i lavori confrontandosi con la quotidianità della dogana. Non a caso, si fa sapere, Ustra si è mosso in “stretta collaborazione” con l’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica e con l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini. Inoltre, si conferma in una nota, il cantiere verrà “sottoposto anche a una verifica e a un accompagnamento ambientale”. Lo si porterà avanti lavorando soprattutto nelle ore diurne e solo in alcune occasioni puntuali, si precisa, pure la notte. In ogni caso, si tiene a sottolineare, “le operazioni doganali saranno sempre garantite e, grazie a una pianificazione mirata, verranno ridotti al minimo i disagi legati alla viabilità ordinaria”.
Secondo i piani del progetto A2EP18
Sulla tabella di marcia indicata a suo tempo presentando il dossier A2 EP18 Balerna si è leggermente in ritardo. Allora si prospettava di concretizzare l’intervento fra l’autunno 2024 e l’autunno 2026. Ora, però, si parte. I contenuti del pacchetto legato al progetto che interessa la tratta autostradale nel comparto di Chiasso-Balerna-Novazzano-Coldrerio e, appunto, il piazzale doganale – in totale si parla di circa 200 milioni di franchi , non sono mutati e sono stati anticipati, nel 2022, con la realizzazione del nuovo Ponte Polenta e la modifica alla viabilità all’uscita di Chiasso in direzione nord-sud. Mentre l’anno successivo è stata risanata la copertura del canale del fiume Faloppia, lì all’area di sosta dei veicoli pesanti alla dogana commerciale di Chiasso.
Corsia Tir, in attesa dei giudici
Tornando all’area di sosta destinata ai mezzi pesanti, si è ancora nella fase procedurale. Certo tutti, a cominciare dai Comuni di Balerna, Chiasso, Coldrerio, Mendrisio, Novazzano e Stabio, sono in attesa di conoscere la decisione del Tribunale amministrativo federale, al quale gli enti locali si sono appellati per fermare la costruzione della corsia per il dosaggio in sicurezza – questo l’intento di Ustra dei veicoli pesanti in attesa di sbrigare le pratiche di sdoganamento. Opera che a livello federale ci si immagina di realizzare da qui al 2025 e che stando ai piani potrebbe fare posto fino a 130 camion a sud di Coldrerio.
Per i ricorrenti questa opera risulta comunque essere “inutile”. Anzi, secondo i Comuni in campo,“non è il frutto di una corretta ponderazione degli interessi in gioco e di una valutazione di possibili alternative (principi ancorati nel diritto federale)”. Senza dimenticare, si insiste, il varo nel dicembre 2022 del Centro di controllo dei veicoli pesanti di Giornico, che “permette di gestire più agevolmente e con anticipo il traffico pesante diretto verso la dogana di Chiasso”, e il processo di digitalizzazione delle pratiche doganali in corso. Sullo sfondo, poi, rimangono gli effetti ambientali dell’opera, che saranno, si ritiene, “piuttosto invasivi” all’interno del Parco della Valle della Motta – tanto che la Fondazione Luigi e Teresa Galli è insorta –, comportando altresì, un “ulteriore inquinamento”. E questo a fronte della situazione già critica del Mendrisiotto.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link