In apertura del Consiglio regionale tenutosi nelle giornate del 26 e 27 febbraio 2025, il Capogruppo di Pour l’Autonomie, Aldo Di Marco, è intervenuto per sottolineare l’importanza che riveste per la nostra Regione la celebrazione della Festa della Valle d’Aosta, della nostra Autonomia e del nostro Statuto Speciale.
«Domenica 23 febbraio scorso si è tenuta la Festa della Valle d’Aosta istituita con la legge regionale n.6 del 16 marzo 2006 al fine, e cito testualmente “di favorire la conoscenza della storia della Valle d’Aosta, di illustrarne e valorizzarne il patrimonio linguistico, sociale, culturale e identitario e di affermare i valori e le tradizioni della comunità valdostana”. Una ricorrenza particolarmente sentita nella nostra Regione perché contestualmente dedicata alla celebrazione dell’Anniversario della nostra Autonomia e del nostro Statuto speciale, che sono state e restano due delle conquiste più importanti della storia politica valdostana, e due dei capisaldi della nostra identità regionale».
«79 anni fa entravano in vigore i due decreti legislativi luogotenenziali grazie a cui la Valle d’Aosta diventava la prima Regione italiana a godere di un regime di autonomia, in conseguenza del percorso compiuto nell’ambito della lotta di Resistenza e Liberazione e vedendo così riconosciute le proprie peculiari caratteristiche storiche, culturali, territoriali e linguistiche. 77 anni fa veniva promulgato, come legge costituzionale, lo Statuto Speciale della Valle d’Aosta, un documento in 52 articoli complesso ed articolato con cui la nostra Regione veniva costituita come entità autonoma fornita di personalità giuridica all’interno dell’unità politica della Repubblica italiana e ne venivano definite le funzioni, le prerogative, le competenze, gli organi di governo e le basi dell’ordinamento. Rileggendolo adesso, come spesso ci capita di fare, non possiamo che riconfermare l’estrema attualità di un testo che racchiude concetti, principi ed ideali in cui come Pour l’Autonomie ci riconosciamo pienamente, e che è espressione della storia e della cultura millenaria di un popolo strettamente legato a tradizioni e valori di unità consolidati nel tempo, ed al suo contesto montano di inestimabile bellezza pur nelle sue connaturate difficoltà».
«Nel preparare questo intervento con il collega Carrel, siamo partiti da due presupposti fondamentali: la preoccupazione per il futuro della nostra autonomia, spesso da più parti minacciata; e il convincimento che per preservarla sia necessaria un’azione ferma ed incisiva mirata al rafforzamento dei fondamenti su cui essa si basa ed alla concretizzazione ed attualizzazione delle sue potenzialità. In un periodo storico in cui si fa un gran parlare a livello nazionale di autonomia differenziata, come valdostani e come autonomisti dobbiamo restare concentrati sulla nostra realtà, guardando al futuro in modo propositivo e coerente, e concentrandoci sull’impegno di tradurre le parole ispirate del nostro Statuto di autonomia in atti che vadano nella direzione di dare risposte alle aspirazioni e istanze della nostra comunità».
«La Festa della Valle d’Aosta è un momento importante per la nostra collettività e un’occasione imperdibile, per tutti i valdostani, per riflettere sul significato profondo della nostra Autonomia e del nostro Statuto, e su cosa è possibile fare per rinnovare ogni giorno l’importanza del ruolo che assumono quali pilastri della nostra specificità regionale. Secondo noi, un buon punto di partenza potrebbe essere senza dubbio alcuno, quello di approfondire nelle scuole lo studio delle radici della nostra Autonomia e dei contenuti del nostro Statuto Speciale, in modo che le giovani generazioni ne acquisiscano quella perfetta conoscenza che è condizione essenziale per poterle a loro volta tramandare negli anni a venire».
«Per quanto riguarda il mondo della politica, l’Autonomia è un concetto che non appartiene ai singoli Movimenti spesso in contrasto tra loro per rivendicarne il possesso esclusivo, esattamente come le sue celebrazioni non sono proprietà dei Presidenti o delle Giunte che per loro natura si alternano e passano. Bensì è patrimonio unico ed indissolubile del popolo valdostano. E crediamo che il suo compito, come anche delle Istituzioni, sia di mettersi al suo servizio, lavorando per rendere, nel futuro che ci attende, la nostra autonomia sempre più protagonista delle nostre iniziative ed attività, e sempre più rispondente, efficace ed efficiente alle prospettive di crescita e di sviluppo della nostra Regione e di tutti i valdostani».
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