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Era inevitabile:
quando i famosi “casi isolati” diventano centinaia da tutta Italia,
la polvere buttata sotto il tappeto della copertura in fibra italiana, spesso dimenticata, viene
alla luce. Le tantissime segnalazione degli “sfibrati” di DDAY.it (a
proposito, ragazzi, ci state sotterrando di segnalazioni alla mail
mayday@dday.it, grazie) arrivano fino in Parlamento.
La deputata Gulia
Pastorella di Azione, leggendo i nostri articoli, ha ritenuto di dover
depositare un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio riguardante la
situazione degli sfibrati d’Italia. Nel testo dell’on. Pastorella si legge:
[…] Numerose
segnalazioni evidenziano gravi discrepanze tra le mappature ufficiali della
copertura in fibra ottica e la reale disponibilità del servizio per i
cittadini, con casi in cui le mappe indicano erroneamente la copertura di
un’area, mentre, di fatto, l’attivazione della fibra risulta impossibile; a
Como, a esempio, un condominio risulta escluso dalla copertura in fibra,
nonostante l’infrastruttura passi all’interno della proprietà per servire
edifici adiacenti; a Brescia, nel quartiere Villaggio Prealpino, nel quartiere
di Porta Cremona e a Sant’Eufemia, le mappe ufficiali attestano la presenza
della fibra dal 2021, ma in realtà la rete si interrompe a poche decine di
metri dalle abitazioni, costringendo i residenti a soluzioni di connettività
meno performanti; a Bergamo, nel quartiere Finardi, le mappe ufficiali
attestano la copertura della fibra ottica, ma quando i cittadini ne fanno
richiesta scoprono che il servizio non è disponibile, con conseguenze dirette
sulla loro possibilità di accedere ai servizi digitali; in alcuni casi, come
quello di Burago di Molgora, sembra che le errate informazioni sulla copertura
della fibra dipendano da errori cartografici o da discrepanze tra i database
utilizzati dagli operatori, che inficiano gravemente l’efficacia delle
politiche di digitalizzazione; queste criticità non solo danneggiano gli utenti
finali, ma minano la credibilità dei dati ufficiali e rallentano il processo di
digitalizzazione del Paese. […]On. Giulia Pastorella
L’interrogazione è stata discussa nella commissione Trasporti e TLC alla Camera, dove ha
ricevuto un’interessante risposta diretta dal Sottosegretario all’Innovazione
Alessio Butti, certamente il più titolato sul tema all’interno della Presidenza del Consiglio. Qui di seguito il video dell’interessante intervento:
Qui sotto la trascrizione della risposta dell’On. Butti, che riportiamo integralmente:
Grazie Presidente.
Onorevoli deputate e deputati, ringrazio l’onorevole
interrogante, che ha posto questioni importanti e circostanziate sul tema
dell’accesso alla rete in fibra, per l’occasione di approfondire questo tema e
di fornire elementi sull’avanzamento di questa attività fondamentale per il
tessuto sociale ed industriale del Paese.
Il Governo è pienamente consapevole dell’importanza
della copertura efficiente e capillare della rete in fibra ottica quale
strumento di supporto alla competitività delle imprese, alla digitalizzazione
della pubblica amministrazione e alla piena partecipazione dei cittadini alla
transizione digitale.
Io stesso ho posto in cima alla mia agenda politica
lo sviluppo delle infrastrutture di connettività a banda ultra larga e la loro
fruibilità da parte non solo dei cittadini ma anche delle imprese e delle
pubbliche amministrazioni.
È doveroso precisare che i temi qui trattati
presentano una notevole complessità, specialmente in ordine al fitto elenco
di stakeholder coinvolti che include, tra gli altri, le
strutture del Governo, i soggetti attuatori dei piani pubblici, gli enti di
regolamentazione, le amministrazioni titolari delle banche dati e gli operatori
all’ingrosso e al dettaglio, ma anche le regioni, le provincie autonome e le
amministrazioni comunali.
Sebbene ogni singola fattispecie abbia la propria
rilevanza, consentitemi di riassumere le sfide a cui il Governo sta facendo
fronte in tre aree:
1. affidabilità delle banche dati per la mappatura
delle reti, mediante l’individuazione e la correzione delle eventuali
inconsistenze e la risoluzione delle loro cause;
2. assicurare le condizioni più idonee, a livello
infrastrutturale, per l’attivazione dei servizi di connettività e la rimozione
di possibili cause di insuccesso;
3. favorire la disponibilità e il riutilizzo delle
infrastrutture negli spazi condominiali e relativa conformità al modello fiber to the home (FTTH).
Sul primo tema, è assolutamente indispensabile
garantire un processo affidabile per la mappatura delle reti, così da poter
pianificare al meglio gli investimenti pubblici nel settore. Tale processo,
previsto dagli orientamenti in materia di aiuti di Stato a favore delle reti a
banda larga emanati dalla Commissione europea, è gestito attraverso la società
pubblica Infratel Italia SpA, soggetto attuatore dei piani pubblici di
intervento nel settore, e pone le sue fondamenta su di una banca dati composta
dagli indirizzi civici su tutto il territorio nazionale.
In questo contesto mi preme ricordare che, fino alla
mappatura condotta nel 2021, in mancanza di una banca dati nazionale dei civici
sufficientemente popolata, non si è potuto far altro che utilizzare un elenco
di civici utilizzato abitualmente nel settore delle telecomunicazioni, gestito
da una società privata denominata Egon. Tale elenco, sebbene ritenuto
generalmente affidabile, riporta numerose inconsistenze nelle aree a minor
densità abitativa.
Per porvi rimedio, nel febbraio 2023 l’Agenzia delle
Entrate, ente titolare dell’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade
urbani (ANNCSU), ha raggiunto un grado di completezza del 99 per cento in
termini di comuni che hanno conferito i propri numeri civici. A fronte di tale
evoluzione, su mia indicazione, è stato possibile arricchire la base
informativa gestita da Infratel con ulteriori numeri civici migliorando
sensibilmente la consistenza degli stessi. Recentemente, infatti, il
dipartimento per la trasformazione digitale ha incaricato Infratel di procedere
con una nuova mappatura delle reti di accesso fisse che terrà finalmente in
considerazione i dati toponomastici conferiti da quasi tutti i comuni italiani
all’Agenzia delle Entrate. Pochi giorni fa, precisamente lo scorso 17 febbraio,
è stato lanciato l’avviso pubblico rivolto agli operatori di telecomunicazioni
per raccogliere le loro dichiarazioni vincolanti circa lo sviluppo dei propri
piani di investimento.
Sul secondo tema, siamo a conoscenza dei casi di
difficoltà nel processo di attivazione dei servizi a banda ultra larga.
Tuttavia, è importante sottolineare che lo sviluppo delle infrastrutture di
rete digitali prevede in primis i piani di
investimento degli operatori del settore telco, e soltanto laddove venga
accertata una situazione di fallimento di mercato intervengono i piani di
investimento pubblici.
È dunque importante, quando si considerano i singoli
casi di disservizio, comprendere mediante quali iniziative sono state
sviluppate le diverse porzioni di rete digitale sui diversi territori.
Anche a tal proposito, su proposta del dipartimento,
il Comitato interministeriale per la transizione digitale (CiTD), da me
presieduto, ha approvato lo stanziamento di 25 milioni di euro per rafforzare
il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI) e
censire al meglio le infrastrutture realizzate.
Sempre sul punto, e in particolare sull’efficacia
dei piani di investimento pubblici, mi preme evidenziare come il Piano Italia a
1 Giga del PNRR, gestito dal mio dipartimento ed attuato da Infratel, che mira
a fornire connettività ad almeno 1 Gbit al secondo in download a circa 3,4 milioni di numeri civici, prevede
che, per ognuno dei civici previsti dal Piano, le reti finanziate debbano
essere realizzate in modalità end-to-end, ossia
garantendo la continuità dall’edificio interessato fino alla rete dorsale,
evitando di incorrere in qualsiasi problematica presentatasi in simili
interventi pubblici promossi dai Governi precedenti.
Infine, sul terzo tema, in relazione alle
difficoltà, manifestata in particolare dai condomìni, per il cablaggio interno
agli edifici, finalizzato al raggiungimento di tutte le abitazioni in fibra
ottica (modello FTTH), voglio evidenziare come questo Governo abbia, per la
prima volta, costituito un tavolo di lavoro congiunto con le autorità AGCOM e
ARERA per approfondire le sfide in essere ed individuare le migliori soluzioni
applicabili.
Sarà mia cura, in futuro, relazionare a questa
Commissione sull’evoluzione dei lavori del tavolo nell’ottica di poter
raccogliere gli spunti della stessa.
In ogni caso, il Governo continuerà a lavorare
affinché l’infrastruttura di rete in fibra ottica sia effettivamente
accessibile a tutti i cittadini e le imprese, riducendo al minimo le
disomogeneità territoriali e garantendo un’informazione chiara e affidabile
sulla copertura del servizio.
Raccogliamo
con favore la rilevanza data al tema e anche una certa concretezza politica della
risposta dell’On. Butti. L’On. Pastorella si è impegnata a continuare a seguire la questione e monitorare l’azione di Governo il tal senso.
Resta il fatto che, malgrado i necessari e auspicabili
interventi di Governo importantissimi per affrontare la questione in termini sistemici, i
cittadini “sfibrati” non abbiano da oggi indicazioni migliori su come
muoversi operativamente per risolvere il loro problema. Purtroppo, al di là
delle statistiche relative alle coperture, ai civici raggiunti, ai tassi di
crescita della FTTH, per un cittadino contano solo due percentuali: 100% se ha
la fibra in casa e 0% se ne è tagliato fuori, qualunque sia il motivo o la responsabilità. Cosa fare se si è esclusi, magari per un semplice errore, dalla possibilità di
partecipare pienamente alla vita digitale del Paese? Chi contattare? I gestori
telefonici, Infratel, OpenFIber e Fibercop, i sindaci? Non si sa.
L’unica
cosa che continua ad essere chiara è che i cittadini chiedono soluzioni ai loro
casi e che soluzioni puntuali se ne vedono poche. Da parte nostra, non potremo che insistere e andare avanti con l’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e
politica continuando con la pubblicazione delle tante segnalazioni che
riceviamo.
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