Impatto del cambiamento climatico sulla salute mentale degli adolescenti

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Le sempre più numerose evidenze scientifiche (Hickman, 2021; Corvalan, 2022; Sharpe, 2022) indicano che gli eventi estremi legati al cambiamento climatico non solo influenzano l’ambiente naturale, ma hanno anche ripercussioni significative sulla salute e sullo sviluppo psico-emotivo degli adolescenti e dei giovani. Il cambiamento climatico amplifica ansia e stress connessi alle incertezze riguardanti il futuro, un fenomeno che colpisce in modo particolare questa fascia di popolazione.

L’esposizione ai cambiamenti climatici oltre a causare maggiori malattie e mortalità ha effetti negativi anche sulla salute mentale. Gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute mentale degli adolescenti possono prendere la forma di ansia, depressione e disturbo post-traumatico.

I giovani stanno sperimentando quotidianamente gli effetti dei cambiamenti climatici sulle loro vite, sia attraverso esperienza dirette, sia attraverso i mezzi di comunicazione. Secondo i dati ISTAT in Italia il 70,3% dei giovani tra i 14 e i 19 anni si dice preoccupato per i cambiamenti climatici. Sempre più spesso nel corso degli ultimi anni si è sentito parlare di eco-ansia o ansia climatica, termini con cui si intende l’ansia o la preoccupazione per le minacce ecologiche che il nostro pianeta sta sperimentando.

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L’American Psychological Association (APA) ha iniziato a studiare il fenomeno nel 2017, sostenendo che siano proprio i giovani della generazione Z a soffrire maggiormente del disturbo di eco-ansia, definito come una “paura cronica della rovina ambientale, associata ad un senso di perdita, mancanza di speranza e frustrazione dovuta all’incapacità di adattarsi al cambiamento climatico”. Sempre secondo l’APA, tale disturbo sarà uno dei maggiori problemi futuri, che causerà attacchi di panico, depressione e maggiore ideazione suicidaria.

Lo studio pubblicato sul Lancet Planetary Health a novembre 2024 analizza i risultati di un sondaggio online condotto su circa 16.000 studenti statunitensi di età compresa tra i 16 e i 25 anni. Dalla ricerca emerge che una larga maggioranza, l’85% degli intervistati, sono moderatamente preoccupati per il cambiamento climatico e i suoi impatti e il 58% sono molto o estremamente preoccupati. Infine, un 38% ha dichiarato che i propri sentimenti sul cambiamento climatico stavano interferendo con la loro vita quotidiana.

Un recente studio pubblicato su JAMA Temperature Exposure and Psychiatric Symptoms in Adolescents From 2 European Birth Cohorts ha analizzato gli effetti delle ondate di calore e di freddo estremo sulla salute mentale e sui comportamenti di due coorti di adolescenti in Spagna e in Olanda. I ricercatori hanno esaminato i dati psichiatrici di circa 5000 teenager (3934 olandesi e 885 spagnoli), incrociandoli con le temperature a cui erano stati esposti nell’arco di 2 mesi. È emerso che gli effetti delle temperature fredde nei Paesi Bassi erano maggiormente associate con problemi quali ansia, depressione, ritiro sociale, mentre le alte temperature in Spagna erano maggiormente associate a problemi dell’attenzione. In entrambi i casi non sono state trovate associazioni con problemi legati all’aggressività.

Anche in Italia il tema sta iniziando ad interessare ricercatori e studiosi. L’indagine EDIT, epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana, svolta dall’ARS dal 2005, indaga diversi temi di salute ed è rivolta a ragazzi tra i 14 e i 19 anni e nell’edizione 2025, che verrà svolta nelle prossime settimane, è stato inserito anche il tema del cambiamento climatico. I risultati di EDIT 2025 ci daranno le prime informazioni sulla percezione e la conoscenza dei ragazzi toscani su queste tematiche, quanto ne siano consapevoli e quali comportamenti mettono in atto.

In tutto il mondo i più giovani hanno dato prova di grande attivismo sui temi del cambiamento climatico, contribuendo a porre la questione nelle agende dei governi. Tuttavia, sia a livello nazionale che internazionale, la loro partecipazione alle decisioni e alle soluzioni per il clima rimane insufficiente. Dal 2019 l’UNICEF promuove il progetto Hackthon per il clima rivolto a ragazze e ragazzi di età compresa tra i 14 e i 30 anni. Attraverso la partecipazione a questo progetto i giovani partecipanti possono approfondire le problematiche di sostenibilità ambientale legate al proprio territorio e progettare soluzioni innovative per ridurre le cause dei cambiamenti climatici.

È chiaro, quindi, come siano necessarie nuove ricerche e studi per produrre dati di qualità su come il clima ha un impatto unico sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti e per comprendere quanto loro stessi siano consapevoli del cambiamento in atto e delle conseguenze.

  

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