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Lea 2023. Sono 8 le Regioni che non garantiscono a pieno le cure
Al top Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Trento. Male Calabria, Valle d’Aosta e Sicilia.
La medicina territoriale resta il punto debole del Ssn
{di Giovanni Rodriquez}
26 febbraio – Male anche la Lombardia che esce dalla top five. Globalmente il Servizio sanitario nazionale mostra un trend di miglioramento nell’area ospedaliera, mentre è in peggioramento continuo nell’area distrettuale e in quella della prevenzione ancorché con un trend meno “robusto”. Particolare attenzione va posta al trend dell’assistenza distrettuale. Infatti nel 2023 si aspettava di osservare i primi effetti dell’adozione degli standard di cui al DM 77/2022, cosa che non si è manifestata, nonostante gli investimenti del Pnrr. Campanello d’allarme per il Ministero.
IL DOCUMENTO
https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1740580393.pdf
🔹Ministero della Salute
Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale (DPDMF)
Ex Direzione generale della programmazione sanitaria (DGPROGS)
Ufficio 6 “Monitoraggio e verifica dei LEA e dei Piani di rientro”
Monitoraggio dei LEA attraverso gli indicatori CORE del Nuovo Sistema di Garanzia – anno 2023
SINTESI
Il Comitato permanente per la verifica dei livelli di assistenza di cui all’articolo 9 dell’Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 23 marzo 2005 (di seguito brevemente Comitato LEA), nella riunione del 11 febbraio 2025, ha approvato gli esiti della valutazione dell’erogazione dei LEA nelle Regioni italiane,
attraverso gli indicatori cd. “CORE” del Nuovo Sistema di Garanzia relativa all’anno 2023.
Preliminarmente si ritiene utile contestualizzare il Sistema di Garanzia, strumento attraverso il quale il Governo assicura a tutti i cittadini italiani che l’erogazione dei LEA avvenga in condizioni di qualità, appropriatezza ed uniformità.
Il Sistema di Garanzia, introdotto nel 2000 in occasione del Decreto legislativo istitutivo del “federalismo fiscale” (D. Lgs. 56/2000) e reso operativo attraverso il Decreto ministeriale 12 dicembre 2001, è stato da ultimo aggiornato con il DM 12 marzo 2019 recante “Nuovo Sistema di Garanzia”, (brevemente NSG), in vigore dal 1° gennaio 2020.
Il Nuovo Sistema di Garanzia realizzato in collaborazione con i referenti istituzionali e tecnici delle Regioni e con esperti epidemiologi e statistici provenienti dal mondo universitario e della ricerca, si articola
in 88 indicatori relativi ai tre macro-livelli (o macro-aree) di assistenza (prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera), ai singoli LEA ad essi afferenti e ai percorsi
diagnostico-terapeutico assistenziali (PDTA) che riguardano più livelli di assistenza.
All’interno del Sistema di Garanzia è individuato un sottoinsieme di indicatori, denominato CORE, in grado di cogliere sinteticamente l’erogazione dei LEA sul territorio nazionale. Le specifiche tecniche degli indicatori, in corso di aggiornamento, sono illustrate nella circolare applicativa del 27 ottobre 2020 e pubblicate sul portale istituzionale1
.
Gli indicatori CORE del NSG consentono di valutare sinteticamente l’erogazione dei LEA attraverso:
1. il confronto delle misure degli indicatori con delle misure di riferimento, tenuto conto
dell’andamento temporale;
2. un punteggio per indicatore, secondo una scala definita di valori;
{1https://www.salute.gov.it/portale/lea/dettaglioContenutiLea.jsp?lingua=italiano&id=5238&area=Lea&menu=monitoraggioLea}
3. un risultato regionale per macro-area di assistenza, che indica entro quale soglia deve ritenersi garantita l’erogazione dei LEA;
4. un risultato nazionale, che permette di monitorare il Paese nel tempo e di confrontarlo con altre realtà a livello internazionale.
Le valutazioni del sottoinsieme costituiscono parte integrante del Sistema di Verifica degli
Adempimenti cui sono tenute le Regioni per accedere alla quota integrativa prevista dall’articolo 2, comma 68, della Legge n. 191 del 23 dicembre 2009, ai sensi dell’articolo 15, comma 24, del D.L. n. 95/2012
(convertito, con modificazioni, in Legge n. 135/2012), di competenza del Comitato LEA.
Per ciascun indicatore appartenente al sottoinsieme CORE è stata elaborata, e approvata dal Comitato Lea, una specifica funzione di valorizzazione che, dato il valore dell’indicatore, determina un punteggio su una scala da 0 a 100, con il punteggio 60 corrispondente al valore soglia (ovvero di sufficienza) dell’indicatore.
Il Nuovo Sistema di Garanzia prevede, inoltre, l’applicazione di criteri di penalità/premialità per tener conto del trend temporale e della variabilità intraregionale.
In sintesi, una volta calcolati i punteggi finali, comprensivi di tutti i premi/penalità, degli indicatori di una specifica macro-area di assistenza, si calcola il punteggio complessivo dell’area, dato dalla media pesata degli indicatori CORE dell’area stessa, risultante ancora in un punteggio compreso tra 0 e 100.
Per ogni macro livello si associa il valore 60 alla soglia oltre la quale è definito l’intervallo di garanzia dell’assistenza. La garanzia di erogazione dei LEA si intende raggiunta, da parte di una regione o Provincia Autonoma, qualora a questa corrisponda, entro ciascun macro-livello, un punteggio ricompreso nel suddetto intervallo di garanzia dell’assistenza, in modo da non consentire la compensazione tra differenti macro-livelli, a differenza di quanto avveniva con la “griglia LEA”.
Per l’anno 2023, gli indicatori del sottoinsieme CORE sono riportati nei seguenti riquadri, distinti per ciascun macro-livello di assistenza. In totale sono 24 indicatori di cui 6 afferenti all’area Prevenzione, 10 all’area Distrettuale e 8 all’area Ospedaliera. Si evidenzia che tale sottoinsieme è stato aggiornato rispetto a quello precedente, rimasto stabile nel triennio 2020-2022.
🔹LEA 2️⃣0️⃣2️⃣3️⃣
Complessivamente, nell’anno 2023 le Regioni Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree della Prevenzione, Distrettuale e Ospedaliera.
Nessuna Regione/P.A. presenta punteggi inferiori alla soglia su tutte le tre macro-aree.
Ma sono otto le Regioni che raggiungono l’insufficienza in almeno un’area.
Questo, in sintesi, quanto emerge dal rapporto definitivo del Sistema di Garanzia 2023 che rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo assicura a tutti i cittadini italiani che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) avvenga in condizioni di qualità, appropriatezza ed uniformità.
Le Regioni che presentano un punteggio inferiore alla soglia della sufficienza in una o più macro-aree sono:
– in due macro-aree: Valle D’Aosta (Distrettuale e Ospedaliera), Abruzzo, Calabria, Sicilia (Prevenzione e Distrettuale);
– in una macro-area: P.A. Bolzano, Liguria e Molise (Prevenzione), Basilicata (Distrettuale).
Ricordiamo che è sufficiente non raggiungere il punteggio minimo (60) anche su uno dei tre indicatori (prevenzione, distrettuale, ospedaliera) per non risultare adempiente.
Sono invece 13 le Regioni che raggiungono e superano il livello della sufficienza.
Più in generale, risultano promosse le cure ospedaliere su quasi tutto il territorio.
Il quadro cambia invece sostanzialmente quando si vanno ad analizzare i dati della prevenzione e dell’assistenza territoriale, con circa un terzo dell’Italia sotto la soglia della sufficienza. Il che si traduce con la necessità di lavorare ancora tanto sulla promozione di screening, vaccini, uso corretto di antibiotici, promozione di stili di vita sani ma anche assistenza a domicilio ed alla non autosufficienza.
A livello complessivo, questa la classifica generale delle prestazioni Lea erogate dalle Regioni nel 2023 sommando i punteggi ottenuti nelle tre aree prese in considerazione (in rosso le Regioni con almeno una inadempienza nelle tre aree).
🔺REGIONI ~ PUNTEGGIO COMPLESSIVO 2023
Elaborazione Quotidiano Sanità
VENETO 288
TOSCANA 286
EMILIA ROMAGNA 278
P.A. TRENTO 278
PIEMONTE 270
LOMBARDIA 257
UMBRIA 257
MARCHE 248
FRIULI VENEZIA GIULIA 235
PUGLIA 228
LIGURIA 219
LAZIO 216
CAMPANIA 205
P.A. BOLZANO 200
MOLISE 193
SARDEGNA 192
BASILICATA 189
ABRUZZO 182
SICILIA 173
VALLE D’AOSTA 162
CALABRIA 150
🔹Dai risultati complessivi emerge l’ennesima ‘spaccatura’ nel Paese.
I risultati migliori si registrano infatti al Centro-Nord, nonostante la Lombardia esca dalla ‘top five’: Veneto (288), Toscana (286), Emilia Romagna (278), P.A. Trento (278) e Piemonte (270)
Di contro, tra le ultime cinque Regioni ne troviamo ben quattro del Centro-Sud: Basilicata (189), Abruzzo (182), Sicilia (173), Valle d’Aosta (162) e, fanalino di coda, la Calabria (150)
Globalmente il Servizio sanitario nazionale mostra un trend di miglioramento nell’area ospedaliera, mentre è in peggioramento continuo nell’area distrettuale e in quella della prevenzione ancorché con un trend meno “robusto”.
Particolare attenzione va posta al trend dell’assistenza distrettuale. Infatti nel 2023 si aspettava di osservare i primi effetti dell’adozione degli standard di cui al DM 77/2022, cosa che non si è manifestata.
Quel Decreto prevedeva la messa a terra di quanto previsto e finanziato dal Pnrr per il rilancio del territorio, a partire dalle Case della Comunità, Ospedali di Comunità, Cot e assistenza domiciliare integrata. Questi dati sembrano invece profilarsi come un nuovo campanello d’allarme visto che il problema principale del Ssn sembra sia dunque rimasto proprio quel territorio che aveva rivelato tutte le sue fragilità durante il periodo emergenziale Covid, soprattutto in alcuni territori, nonostante gli interventi e gli investimenti messi in campo negli ultimi anni.
{di Giovanni Rodriquez 26 febbraio 2025
© QS Edizioni – Riproduzione riservata}
#perfortunanonmioccupodipolitica ma una cosa è certa adesso mi domando e chiedo, ma qualcuno che capisce realmente di SANITÀ lo troviamo in Via Verrastro, prima che sia troppo tardi in modo irreversibile❓‼️❓
“IL LEGAME DI FIDUCIA TRA
PAZIENTI E SISTEMA
SANITARIO SI È SPEZZATO”
LA BASILICATA ALL’ULTIMO POSTO NELLA SANITÀ
APPREZZABILE IL GRIDO DI ALLARME/DENUNCIA
di Roberto Cifarelli 27 FEBBRAIO 2025
Così esordisce il Consigliere Regionale, Roberto Cifarelli
“Il Comitato permanente per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), organo del Ministero della Salute, ha pubblicato i dati del Nuovo Sistema di Garanzia relativi al 2023.
Il verdetto è impietoso: la Basilicata scivola ancora una volta in fondo alla classifica nazionale, segno di una sanità che arranca, incapace di garantire servizi adeguati ai cittadini”
che continua:
“Ma il dato più allarmante riguarda la macroarea “Distrettuale”, che include le cure territoriali e di prossimità: assistenza sanitaria di base, emergenza territoriale, farmaceutica, specialistica ambulatoriale, protesica e sociosanitaria, sia domiciliare che residenziale.
È qui che la Basilicata subisce una bocciatura sonora, confermando tutte le criticità di un sistema che lascia i cittadini, soprattutto quelli delle aree rurali e montane, senza risposte e senza garanzie.
Questa fotografia impietosa non è certo una sorpresa: da tempo i monitoraggi del Ministero segnalano l’incapacità della Regione di assicurare una copertura uniforme dei servizi essenziali.
Le conseguenze❓
Liste d’attesa infinite, mobilità sanitaria fuori controllo (oltre 81 milioni di euro di passivo nel 2023), performance ospedaliere insufficienti e un dato inquietante: in Basilicata l’aspettativa di vita in buona salute è la più bassa d’Italia.
Dopo sei anni di governo regionale, è ancora un mistero come venga applicato in Basilicata il principio costituzionale che garantisce l’accesso universale alle cure.
Il vero dramma non è solo organizzativo, ma umano: il cittadino lucano, nel momento del bisogno, si sente solo, smarrito e privo di certezze.
Il legame di fiducia tra pazienti e sistema sanitario si è spezzato, con conseguenze devastanti per il benessere collettivo.
A tutto questo si sommano sfide demografiche epocali: popolazione sempre più anziana, nascite in calo, una regione che si fa ogni giorno più fragile.
Non possiamo più permetterci rinvii o soluzioni tampone.
Per anni abbiamo denunciato queste criticità, spesso nel vuoto.
Ora sembra che il Piano Sanitario Regionale vedrà la luce entro fine 2025.
Sarà davvero la svolta che aspettiamo❓
O sarà l’ennesimo slogan senza sostanza❓
Lo scopriremo
Nel frattempo, noi continueremo a fare la nostra parte, con proposte concrete e una visione chiara: ripartire dall’ascolto e dal coinvolgimento”
🔺COINVOLGIAMO TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTÀ Oltre PAZZANO‼️
Enzo Amendola Piero Lacorazza
Elly Schlein Deputati PD
Partito Democratico Basilicata
Cantando LUCIO BATTISTI:
{… Chissà, chissà chi sei
Chissà che sarai
Chissà che sarà di noi
Lo scopriremo solo vivendo}
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#sapevatelo2025
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