orari e fasce di garanzia

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Il 1 marzo 2025 è previsto uno sciopero di 8 ore che coinvolgerà i mezzi pubblici dell’Amat a Palermo, creando non pochi disagi per chi utilizza autobus e tram per i propri spostamenti quotidiani. A proclamare l’astensione dal lavoro sono stati i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferro, Faisa-Cisal, Cobas e Orsa Tpl, che protestano contro il mancato rinnovo del contratto aziendale, scaduto ormai da oltre dieci anni.

I lavoratori chiedono migliori condizioni economiche e un adeguamento salariale che tenga conto dell’aumento del costo della vita. Ecco tutto quello che c’è da sapere per affrontare al meglio la giornata di sciopero: orari e fasce di garanzia.

Orari e fasce di garanzia del 1 marzo

Il primo fermo da segnare sul calendario degli scioperi di marzo si terra a Palermo. Lo sciopero dell’Amat durerà 8 ore, coinvolgendo tutte le linee di autobus e tram. Gli orari ufficiali sono stati comunicati dalle sigle sindacali e prevedono:

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  • dalle ore 9:00 alle ore 17:00, con sospensione completa del servizio di trasporto pubblico;
  • fasce di garanzia, con i mezzi che saranno in funzione nelle prime ore del mattino, fino alle 9:00 e riprenderanno alla fine dello sciopero, dopo le 17:00.

In queste fasce orarie, chi deve recarsi al lavoro o portare i figli a scuola potrà contare sui servizi minimi essenziali. Mentre dalle 9:00 alle 17:00 l’interruzione sarà totale, il che significa niente autobus né tram in circolazione.

Lo sciopero interesserà sia le linee urbane che quelle suburbane, quindi gli spostamenti saranno limitati in tutta l’area metropolitana di Palermo. È consigliabile organizzarsi in anticipo, scegliendo alternative come car sharing, taxi o l’uso dell’auto privata, per evitare di restare bloccati durante le ore di sciopero.

Perché i lavoratori dell’Amat scioperano?

Ma perché i dipendenti dell’Amat hanno deciso di incrociare nuovamente le braccia? La protesta riguarda il mancato rinnovo del contratto aziendale, scaduto ormai da oltre dieci anni. I lavoratori lamentano una perdita di potere d’acquisto dovuta all’aumento del costo della vita e chiedono un adeguamento salariale.

Negli ultimi due anni, ci sono stati numerosi incontri con la dirigenza aziendale per trovare un accordo. A giugno 2024 era stata raggiunta un’ipotesi di accordo, ma è stata bocciata dall’amministrazione comunale. La motivazione ufficiale è la mancanza di un piano industriale, ritenuto necessario per approvare il rinnovo contrattuale.

Quello che fa arrabbiare i lavoratori, però, è che l’Amat ha già elaborato più versioni del piano industriale, spendendo circa 100 mila euro. Ogni volta, però, è stato bocciato dal controllo analogo comunale perché considerato “non conforme alle direttive del Comune”.

Lo sciopero del 1 marzo 2025 è quindi solo l’ultimo di una lunga serie. È il sesto sciopero che i lavoratori dell’Amat organizzano nel giro di pochi mesi per cercare di ottenere l’attenzione dell’amministrazione comunale. Finora, però, non ci sono stati cambiamenti. I sindacati accusano il Comune di Palermo di non voler risolvere il problema, nonostante le ripetute segnalazioni e gli incontri con il sindaco, la giunta cittadina e il consiglio comunale. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, l’amministrazione comunale sta ignorando la situazione economica delle centinaia di famiglie che dipendono da questi stipendi.

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La situazione è resa ancora più difficile dai tagli al bilancio comunale, che hanno limitato gli investimenti nel trasporto pubblico locale. Per i lavoratori dell’Amat, questa mancanza di risorse si traduce in mezzi vecchi e malfunzionanti, condizioni di lavoro difficili e salari che non tengono il passo con l’inflazione.

Quali soluzioni chiedono i sindacati?

I sindacati chiedono all’amministrazione comunale di prendere decisioni concrete per risolvere questa situazione. In particolare, propongono:

  • l’approvazione di un piano industriale sostenibile per rilanciare l’Amat e garantire un servizio di trasporto pubblico efficiente;
  • investimenti nel trasporto pubblico locale per migliorare la qualità del servizio e aggiornare il parco mezzi;
  • il rinnovo contrattuale con aumenti salariali equi, per restituire ai lavoratori il potere d’acquisto perso negli ultimi dieci anni.

Secondo i sindacati, solo un intervento deciso dell’amministrazione comunale potrà evitare nuovi scioperi e migliorare la qualità del servizio di trasporto pubblico a Palermo.





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