Progetto ‘Muscles’: a Palazzo Ferro Fini presentato l’innovativo sistema di riciclo delle reti per mitilicoltura

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Oggi, a Palazzo Ferro Fini, il consigliere regionale Marco Dolfin (Lega-LV) ha presentato il progetto “Muscles” (Mussel Sustainable production (re)cyCLES), promosso e coordinato da Legambiente con il coinvolgimento di Rom Plastica di Chioggia, una delle aziende partner del progetto. L’iniziativa mira al riciclo del polipropilene delle reti utilizzate nell’allevamento dei mitili, attraverso un processo di recupero, stoccaggio, lavorazione e reimmissione in circolo del materiale. Un passo avanti significativo per l’economia circolare e la tutela ambientale.

Il progetto affronta uno dei problemi ambientali più critici della mitilicoltura: la dispersione in mare delle calze in polipropilene (PP) utilizzate per la coltivazione delle cozze.

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha aperto l’evento con un messaggio istituzionale: “Per la salvaguardia dei nostri mari è fondamentale il recupero e il riutilizzo sostenibile delle reti da pesca dismesse. Le cosiddette ‘reti fantasma’ rappresentano una minaccia per gli ecosistemi marini. La Rom Plastica di Chioggia è un esempio virtuoso: ha siglato un accordo con la Cooperativa di Pila OP per il recupero e il riciclo delle retine e partecipa al progetto Life Muscles, che mira a ridurre l’impatto ambientale causato dalla dispersione in mare di questi materiali. Si stima che ogni anno tra 7,88 e 9,45 tonnellate di queste reti finiscano nei nostri mari.”

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Il consigliere Marco Dolfin ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Questo progetto rappresenta un esempio di innovazione e sostenibilità. Con il coinvolgimento di aziende come Rom Plastica, la Regione Veneto contribuisce concretamente alla tutela ambientale e alla diffusione di pratiche sostenibili nel settore della mitilicoltura.”

L’assessore regionale Cristiano Corazzari ha evidenziato il ruolo fondamentale della pesca nella sostenibilità ambientale: “Il mondo della pesca vuole essere protagonista di un cambiamento che coniughi salvaguardia ambientale ed economia. Senza i pescatori, non potremmo attuare politiche efficaci per proteggere il nostro mare. Inoltre, la mitilicoltura in Adriatico può contribuire al filtraggio della CO2 con un impatto ambientale equivalente alla rimozione di circa 80.000 veicoli dalle strade ogni anno.”

L’ing. Daniele Calore, responsabile tecnico di Rom Plastica, ha illustrato il processo di riciclo: “Le reti in polipropilene vengono raccolte, svuotate, macinate, lavate e asciugate, per essere poi riutilizzate nella produzione di nuove reti, con un aumento del 20% della loro tenacità meccanica rispetto al materiale vergine. L’efficacia dell’economia circolare dipende dalla logistica, con la necessità di aree di stoccaggio e una riduzione dei costi di trasporto.”

Marzia Mattioli di Legambiente ha spiegato il ruolo dell’associazione: “Il progetto coinvolge le Università di Siena, Bologna e La Sapienza di Roma. Stiamo lavorando per ridurre l’impatto delle reti da pesca in plastica, informando i consumatori tramite un’etichetta parlante che certificherà la sostenibilità dei prodotti ittici.”

Brando Barbato, in rappresentanza di Rom Plastica, ha ricordato che l’azienda lavora su questa iniziativa dal 2021, sviluppando un impianto mobile di riciclaggio che consente di trasformare le reti da rifiuto a risorsa.

Luigino Pelà, direttore della Cooperativa Pila e rappresentante di AMA, ha sottolineato l’importanza dell’aspetto economico: “Oltre alla sostenibilità ambientale, dobbiamo garantire vantaggi economici per le imprese. Questo progetto ridurrà significativamente i costi di smaltimento.”

Stefano Gilebbi, rappresentante dei mitilicoltori del Lido di Venezia e di AMA, ha evidenziato le sfide della raccolta delle reti: “Abbiamo compiuto notevoli progressi, ma restano criticità come la gestione delle aree di stoccaggio e i costi di trasporto.”

Il Comandante della Capitaneria di Pila, Marco Olivieri, ha ribadito l’importanza della pianificazione: “Il nostro obiettivo è garantire la continuità della filiera e la sostenibilità ambientale.”

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L’incontro ha visto anche la partecipazione della famiglia Barbato, fondatrice di Rom Plastica, che ha ripercorso la storia dell’azienda, nata negli anni ‘60 grazie a Orlando Barbato e oggi guidata dai figli.

Il progetto ‘Muscles’ è finanziato con 1,6 milioni di euro dalla Commissione Europea tramite il programma LIFE Environment e si concluderà nel 2025. Prevede l’installazione di un impianto pilota mobile per il riciclo delle calze in PP, che sarà collocato direttamente nelle aree di produzione. I mitilicoltori potranno conferire gratuitamente le reti all’impianto mobile a Chioggia, riducendo del 30% le spese di smaltimento.

Grazie a una rete di partner internazionali, tra cui Legambiente, Università di Bologna, Università La Sapienza, Università di Siena, AMA e Novamont, il progetto punta a sviluppare soluzioni innovative replicabili a livello globale, rafforzando l’economia circolare e migliorando la gestione dei rifiuti nella mitilicoltura.

Rom Plastica, partner strategico, continuerà a sviluppare reti realizzate con biopolimeri biodegradabili e compostabili, sostituendo progressivamente il polipropilene per rendere il settore ancora più sostenibile.

 





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