Modena, 1 marzo 2025 – “Il problema del sovraffollamento è emerso chiaramente ed è il motivo principale dei suicidi all’interno delle carceri, che a Modena sono stati ben quattro in pochissimo tempo. Il sovraffollamento aumenta il disagio dei detenuti, così come quello degli agenti. Il fornellino a gas? Si potrebbe evitare, trovando soluzioni alternative se venissero stanziate risorse”. Sopralluogo a sorpresa, ieri mattina, all’interno del carcere Sant’Anna da parte della senatrice Ilaria Cucchi che, dopo una visita di circa tre ore, ha incontrato i giornalisti presso la libreria ’Salvo libri’ di via Canalino.
La visita della senatrice a Modena è stata organizzata da Alleanza Verdi e Sinistra ed è terminata con un incontro pubblico alla sala Ulivi di via Menotti. “La mia è stata una visita a sorpresa perché questo intendo come ispezione nelle carceri – ha spiegato –. Quello che ho trovato a Modena rispecchia la realtà di tutte le carceri italiane, a partire dal sovraffollamento a fronte di un sottodimensionamento degli agenti. Non solo sottodimensionamento ma anche mancata formazione e mancata preparazione nel gestire determinate situazioni che, ormai è noto, sono al collasso. In particolare a Modena, lo sappiamo, sono stati ben quattro i suicidi e i motivi sono tanti, ma il principale è proprio il sovraffollamento che non può far altro che aumentare il disagio dei detenuti”. Come noto per due dei suicidi avvenuti in carcere la procura ha aperto altrettanti fascicoli: nel caso del decesso di Andrea Paltrinieri, in carcere per l’omicidio della ex moglie Anna Sviridenko, l’ipotesi di reato è quella di istigazione al suicidio. Il reato ipotizzato nei confronti di tre medici, invece, è quello di omicidio colposo per la morte di un detenuto marocchino di 37 anni.
“Una cosa particolare avviene a Modena, l’ho appreso oggi – ha poi spiegato la senatrice Cucchi –. Esiste un meccanismo di comunicazione dei cosiddetti detenuti a rischio suicidio all’interno di una chat che racchiude i direttori dei vari istituti e vi assicuro che i numeri sono tutt’altro che rassicuranti. Tra detenuti a basso e medio rischio suicidio solo a Modena ce ne sono 15 (quello ad alto rischio non viene individuato): mi è stato detto che è un numero basso. Per quanto mi riguarda anche un solo detenuto a rischio suicidio è già troppo, è già un numero altissimo”. Sul tema del sovraffollamento la senatrice ha spiegato poi, senza mezzi termini, come si vada nella direzione sbagliata dal momento che “non si fa altro che introdurre nuovi reati. Bisognerebbe cominciare a tirare fuori chi in carcere non ci dovrebbe essere: tra i detenuti a rischio suicidio una buona percentuale è affetta da disturbi psichiatrici e andrebbe curata in altre strutture, come i tossicodipenti”. Cucchi ha poi spezzato una ‘lancia’ a favore degli agenti “perché il problema delle carceri riguarda anche chi ci lavora. Gli stessi agenti chiedono di essere anche formati e mi hanno rivolto un appello. Qui si parla di vite umane, dall’una e dall’altra parte” ha tuonato Cucchi, rivolgendo un apprezzamento alle tante associazioni di volontariato impegnate nel penitenziario.
Tra i temi toccati anche quello dell’utilizzo, nelle celle, di fornellini a gas per scaldare i pasti. Uno dei quattro suicidi a Modena è avvenuto proprio a causa dell’utilizzo dei fornellini a gas e non è un caso isolato, purtroppo. Ancora pende un procedimento per il caso di Fabio Romagnoli, il detenuto 40enne morto in carcere il 20 febbraio di due anni fa dopo aver inalato gas da un fornellino. La famiglia dell’uomo, attraverso il proprio legale, ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura. “E’ una questione che sto affrontando in maniera molto approfondita. Sarebbe molto semplice, basterebbe investire anche nelle carceri piuttosto che nei cpr in Albania assolutamente inutilizzati. Le soluzioni ci sarebbero, per i fornellini come per altre cose, ad esempio la manutenzione.
In carcere è difficile fare tutto e siccome non si trova il modo di superare questo la gente muore. Ma non è solo un tema di risorse. Il problema delle risorse è legato a un problema culturale, di anno in anno si peggiora.
Nel 2024 è stato battuto il record dei suicidi, il 2025 va malissimo perché sono già, in media, un suicidio ogni due giorni. Arriveremo a superare il record”.
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