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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Nora Garofalo, segretaria generale Femca Cisl, sul tavolo tra azienda e organizzazioni sindacali, che ha portato alla firma di un documento condiviso dalle parti.
Senza confronto non c’è risultato. Ci siamo seduti al tavolo con Eni-Versalis, abbiamo chiesto modifiche al piano di trasformazione e le abbiamo ottenute. L’azienda si è impegnata con noi affinché nel percorso di riconversione dei suoi siti si mantenga l’attuale intensità industriale e occupazionale. Dobbiamo continuare a fare il nostro mestiere verificando che all’impegno seguano i fatti e che siano garantite le tre dimensioni della sostenibilità: sociale, economica e ambientale. Ora è importante che gli stakeholder istituzionali, nazionali e territoriali sottoscrivano un protocollo facendosi anch’essi parte attiva, affinché si dia subito il via agli iter autorizzativi e il piano si realizzi nei tempi indicati
Non di dismissione si tratta altrimenti parleremmo di chiusure e licenziamenti. In campo c’è una transizione e quindi necessariamente una trasformazione che possiamo scegliere di affrontare con senso di responsabilità oppure di rinviare ad libitum, rovesciando il tavolo. Abbiamo compreso la portata europea, e italiana in particolare, della crisi della Chimica di base e accettato di guardare insieme al futuro, nel solco delle buone relazioni industriali costruite in questi anni e nell’interesse dei lavoratori di oggi e di domani. Ciò non vuol dire che abbasseremo la guardia sulle verifiche degli avanzamenti concordati.
Ricordiamo che sono oltre 2 miliardi gli investimenti per le nuove piattaforme tecnologiche previste. Non un posto di lavoro andrà perso tra i dipendenti, ci ha garantito Eni Versalis. Ma nel documento che abbiamo sottoscritto siamo andati oltre, prevedendo il massimo coinvolgimento dell’indotto locale, sia nelle attività di trasformazione, che nella successiva fase di esercizio.
Nel sito di Brindisi l’azienda ha confermato la fermata del cracking entro marzo 2025. Tuttavia, in risposta alle richieste delle organizzazioni sindacali, ha comunque deciso che l’impianto verrà messo in conservazione, nella eventuale ripresa di condizioni di mercato favorevoli alla sua rimessa in servizio. Eni Versalis a Brindisi intende realizzare un impianto industriale per la produzione di accumulatori stazionari di energia elettrica, in collaborazione con un importante player italiano, già fortemente impegnato nel settore. Nella joint venture, le risorse aziendali coinvolte manterranno comunque l’identità Eni, le salvaguardie e i trattamenti economici previsti.
Rispetto al polo di Priolo il sito vedrà riconfigurare il suo ruolo con la realizzazione di una bioraffineria che avrà una capacità di 500 KT/anno e garantirà un aumento della produzione di biocarburanti, in particolare diesel rinnovabile Hvo e Saf (Sustainable Aviation Fuel), vettore energetico determinante per la decarbonizzazione del trasporto aereo. Si realizzerà inoltre il primo impianto di taglia industriale di riciclo chimico delle plastiche con la tecnologia Hoop.
A Ragusa dove è cessata la produzione di polietilene a fine 2024, si svilupperà un centro polifunzionale di competenza e specializzazione, costituito da: un agri-hub per la raccolta e spremitura di oli per alimentare la bioraffineria di Priolo e Gela; un centro sperimentale di riciclo meccanico avanzato delle plastiche con l’utilizzo di diverse tecnologie; un centro di competenza per l’alta formazione in ambito manutenzione e Hse, connesso con le attività industriali di Eni in Italia e all’estero; un acceleratore per la realizzazione di infrastrutture fisiche e digitali associato al nuovo incubatore per lo sviluppo di start up in mercati a maggiore potenziale, con il ruolo di hub delle applicazioni dedicate alla chimica.
Gli attuali livelli occupazionali dei lavoratori diretti e di quelli dell’indotto di tutti i siti coinvolti nel piano – conclude – dovranno essere garantiti, insieme all’avanzamento dei progetti di riconversione industriale che prevedono anche una diffusa prospettiva di crescita. Abbiamo chiesto e ottenuto da Eni Versalis un impegno sull’assenza di ricadute negli altri impianti aziendali e nei poli che presentano interconnessioni. Laddove vi siano esigenze di approvvigionamento di prodotti, saranno previste soluzioni alternative. Ora dobbiamo fare in modo che il protocollo con gli stakeholder sia sottoscritto in tempi rapidi, per non lasciare nell’incertezza i lavoratori e non alimentare paure e allarmismi. Attiviamoci tutti per realizzare questo pezzo di transizione, con responsabilità e coraggio.
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