Protezione civile: in Emilia-Romagna formati oltre mille nuovi volontari

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Protezione civile: sono 1.080 i nuovi volontari formati in Emilia-Romagna nel corso del 2024. Il tutto grazie ai 37 corsi base che i coordinamenti provinciali del volontariato e le organizzazioni regionali hanno promosso e gestito in collaborazione con l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.

Con i nuovi ingressi, afferma una nota della Regione, il numero dei volontari dell’Emilia-Romagna tocca le 19.685 unità (di cui 16.427operativi), afferenti a 436 associazioni riconosciute e iscritte all’elenco territoriale di Protezione civile. Le docenze sono state curate dai volontari stessi e dai funzionari dell’Agenzia, sia del Settore centrale volontariato di Bologna che degli Uffici territoriali delle nove province.

L’Agenzia regionale ha promosso anche l’aggiornamento di 39 volontari formatori sicurezza. Sono figure cardine di volontari esperti, previste dagli standard formativi varati in Giunta lo scorso anno. Queste persone sono responsabili, in particolare, delle sezioni dedicate alla sicurezza, ai dispositivi di protezione individuale (Dpi) e ai comportamenti di autotutela.

Rontini: numeri importanti

“Di fronte ai drammatici eventi che ci hanno colpito nell’ultimo anno e mezzo, l’Emilia-Romagna risponde ancora una volta presente. Siamo già la Regione con il più alto numero di persone attive nell’associazionismo, in relazione alla popolazione totale; e da sempre la solidarietà e la mano tesa a chi sta peggio sono i nostri tratti fondanti”, ha commentato Manuela Rontini, sottosegretaria alla Presidenza della Giunta con delega alla Protezione civile.

“Questi numeri sono davvero importanti: i nuovi volontari ci aiuteranno a garantire una risposta efficace del sistema e a mantenere su standard elevati la capacità operativa e la gestione dell’emergenza. Il mondo del volontariato è una ricchezza straordinaria per tutta la nostra comunità, ai volontari e alle volontarie va il nostro sincero ringraziamento”, ha concluso Rontini.

Come si diventa volontario

Per diventare volontari di Protezione civile, occorre essere maggiorenni e iscritti ad un’associazione o a un gruppo comunale di volontariato, scelti sulla base delle proprie attitudini o della comodità rispetto al luogo di residenza o di lavoro. Le organizzazioni sono molte, alcune specializzate in particolari tipologie di attività: guardie ecologiche, radiocomunicazioni, assistenza sanitaria, soccorso subacqueo, unità cinofile, tutela beni culturali, e così via.

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I nuovi iscritti dovranno frequentare il corso base (14 ore di frequenza, con un test finale). A seguire, potranno eventualmente scegliere di iscriversi a corsi di specializzazione. La partecipazione a tutti i corsi è gratuita. Nel partecipare alle attività di Protezione civile, emergenze, esercitazioni o divulgazione, i volontari hanno la garanzia del mantenimento del proprio posto di lavoro e del trattamento economico e previdenziale per tutto il periodo stabilito dalle autorità competenti.

La formazione nel 2025

Per l’anno in corso sono in programma circa 184 eventi formativi distribuiti su tutto il territorio regionale. Si tratta di ulteriori 38 corsi base per operatore volontario di Protezione civile, a cui si aggiungono 146 percorsi per acquisire competenze specialistiche. Tra questi, 11 corsi per addetti anti-incendio boschivo (9 per avvistatori e 2 per spegnitori); 19 per esperti in emergenze idrauliche e idrogeologiche e 5 per il monitoraggio degli argini in situazioni ordinarie; 15 per specialisti in cartografia; 21 in comunicazione radio.

E ancora: 9 corsi brevi in primo soccorso; 7 per la guida su fuoristrada in sicurezza; 8 per il corretto utilizzo delle motoseghe; uno per soccorrere gli animali in emergenza; uno per la salvaguardia dei beni culturali durante terremoti o alluvioni. Sono poi in previsione tre seminari diretti ai presidenti di associazioni o coordinatori di gruppi comunali di volontariato per renderli consapevoli del ruolo che rivestono ed aggiornati in materia di protezione civile, conclude la nota della Regione.


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