Seregno: «Sull’emergenza casa un impegno enorme, ma i Comuni sono soli»

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Intervista all’assessore del comune di Seregno, Laura Capelli dopo le critiche del segretario della Lega sulle politiche abitative,

«Sull’emergenza casa un impegno enorme, ma i Comuni sono soli»

Assessore Laura Capelli, cosa risponde al segretario locale della Lega, Edoardo Trezzi, che lamenta la «totale inadeguatezza dell’Amministrazione nella gestione delle politiche abitative»?
«Non voglio fare polemica con il consigliere Trezzi, che fa parte della commissione consiliare Politiche per la casa e sa qual è la situazione. Mi preme sottolineare che l’Amministrazione non ha certo dormito sulle politiche abitative e sui servizi sociali, con un grande lavoro degli uffici comunali».
E’ innegabile, però, che sussiste il problema della mancanza di case con affitti accessibili.
«L’emergenza abitativa non c’è soltanto a Seregno, ma in tutti i Comuni e ormai da decenni manca una politica nazionale. I Comuni sono stati lasciati soli e da due anni sono stati tagliati i fondi per il sostegno agli affitti, i contributi di solidarietà e la morosità incolpevole. E questo ha inciso sui bilanci comunali».

Qualche cifra?
«Regione Lombardia ha messo a disposizione 15mila euro per il sostegno all’affitto, con altri 7mila euro di residui di Ambito. Il Comune ha stanziato risorse proprie per 100mila euro, a cui ha aggiunto 150mila euro per poter rispondere alle 299 domande pervenute con i requisiti richiesti. A tutti i richiedenti è stato erogato un bonus di mille euro. Per il contributo di solidarietà, che serve ad abbassare la morosità per gli alloggi comunali, abbiamo impegnato 35mila euro, mentre non siamo potuti intervenire sulla morosità incolpevole dopo il taglio dei fondi».

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Quante sono le case comunali?
«Seregno, rispetto ad altri Comuni, ha una notevole disponibilità di alloggi: sono 191 e tutti occupati. Nel dettaglio 173 appartamenti Sap (servizi abitativi pubblici), otto a canone concordato e dieci di emergenza. Poi ce ne sono 350 di Aler, ma non ci è stato comunicato se ce sono liberi: e comunque su questi il Comune non può intervenire».

La situazione delle case comunali di via Hugo?
«Seguo questa vicenda dal 2018 e ci ho messo la faccia. Purtroppo l’azienda che si era aggiudicata i lavori di ristrutturazione ha rinunciato all’incarico, ma a breve saranno riassegnati».
Il consigliere Trezzi ha portato all’attenzione il sequestro del cantiere delle case comunali di via Macallé, lamentando che non era stato reso noto in commissione.
«Il consigliere mi aveva chiesto notizie durante la commissione di dicembre, prima dell’incidente che ha comportato il sequestro a inizio gennaio. Nei giorni scorsi è stato dissequestrato. Una palazzina è già stata ultimata: non appena sarà conclusa anche la seconda, per un totale di quaranta appartamenti, sarà pubblicato il bando per l’assegnazione».

Case comunali via Macallè

In Consiglio il sindaco, Alberto Rossi, ha spiegato che al termine dei lavori in corso il patrimonio comunale sarà incrementato del 47 per cento. Quali sono gli interventi previsti?
«In tutto sono in corso lavori per 89 case. Oltre agli immobili di via Hugo e via Macallé, vanno considerati i dodici appartamenti confiscati alla criminalità organizzata: in via Adige e via Respighi siamo in presenza di abusi edilizi da sistemare. I nove alloggi di via delle Grigne, che rientrano nel contributo del Pnrr, saranno destinati a progetti per situazioni di particolare fragilità: tre destinati all’Autonomia di persone con disabilità e Dopo di noi, altri sei ad housing in assegnazione. Infine ci sono sedici nuovi box, di cui dieci confiscati».

Quanti sono gli sfratti?
«Lo scorso anno l’Agenzia dell’abitare ha intercettato circa quaranta famiglie con minori che avevano lo sfratto, a cui si aggiungono quelle prese in carico nel 2023 con numeri simili. L’Agenzia, l’ufficio Casa e i Servizi sociali lavorano in rete per affrontare il problema: nessuno viene lasciato in strada, in alcuni casi le famiglie temporaneamente sono state anche alloggiate in albergo».

Come sono andati gli ultimi bandi casa?
«A ottobre non è stato pubblicato perché non c’era di disponibilità di immobili. L’ultimo risale alla primavera del 2024: sono pervenute 211 domande, con nove alloggi a disposizione a Seregno e 22 nell’Ambito, ma nessuno da Aler che ha immobili di grandi dimensioni. Non è vero, come si dice spesso, che le case vanno agli stranieri: sono una parte minoritaria e quasi tutti cittadini italiani, magari di seconda generazione. Va ribadito che il Comune non può dare le chiavi a chi necessita di una casa: non si fanno preferenze, né con gli stranieri, né con altri. Ci sono i bandi e i relativi punteggi, a cui ci dobbiamo attenere».

Come procede la sperimentazione dell’Agenzia dell’abitare, il servizio dell’Ambito di Seregno?
«L’Agenzia, nei primi 18 mesi, ha ricevuto mille e-mail di utenti che cercano una casa e ha gestito il 25 per cento di assegnazioni di nuove abitazioni, con sessanta contratti a canone concordato. Un lavoro molto complesso, con 290 contatti e 190 colloqui, di cui il 21 per cento proprietari. C’è difficoltà a reperire gli immobili dai proprietari: tanti preferiscono tenerli sfitti per il timore del mancato pagamento dell’affitto. Dobbiamo consolidare il lavoro in rete fra ufficio Casa e Agenzia per trovare soluzioni da offrire ai proprietari, compresi un incentivo alle ristrutturazioni e una garanzia del Comune. Insistiamo con i canoni concordati, che prevedono una riduzione tributaria, e calmierati. L’Agenzia punta a dare un servizio completo per gli inquilini e i proprietari: la sperimentazione va abbastanza bene e tanti guardano alla nostra agenzia con interesse, perché il problema della casa è diffuso. Inoltre il Comune è attento nel monitoraggio delle morosità e delle manutenzioni degli immobili».

Dopo anni si è risolto il contenzioso sulle case comunali di via Colzani, con la novità del portierato sociale. Qual è la valutazione?
«Il servizio del portierato sociale, aperto un paio d’ore tutte le mattine, va bene ed è un unicum nella zona. Le educatrici hanno il compito di seguire le questioni amministrative dei residenti, per esempio il pagamento delle utenze ed evitare morosità enormi. Inoltre condividono con gli inquilini le attività di cura e manutenzione dello stabile e del giardino, così da migliorare la qualità della vita. Il portierato sociale sarà introdotto anche nelle case comunali di via Macallé, in uno spazio comune, al servizio del quartiere con attività di socializzazione e laboratori. Mi preme dimostrare che l’impegno dell’Amministrazione è massimo, così come quello degli uffici».

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