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il caso
RENDE «La vicenda dei lavoratori della Kratos è la dimostrazione di cosa significhi affidare ai privati la gestione dei beni e dei servizi pubblici. C’è stato un tempo in cui nell’area urbana cosentina gli enti locali avevano costituito dei consorzi per la gestione della mobilità e dei servizi ambientali: depurazione delle acque e rifiuti. Erano stati costituiti il Citra e il Consorzio Valle Crati. L’ingordigia famelica e la lottizzazione hanno portato al fallimento di queste esperienze, facendo subentrare i privati nella gestione diretta di questi importanti servizi». E’ quanto si legge in una nota di Rifondazione Comunista, a proposito dei 4 licenziamenti da parte dell’azienda che gestisce il servizio di depurazione nel Comune di Rende: licenziamenti che in due anni raggiungono il preoccupante totale di 13.
«É chiaro ormai a tutti – scrivono Gianmaria Milicchio, segretario provinciale, e Domenico Passarelli e Rita Dodaro cosegretari del Circolo “Gullo-Mazzotta” – il disegno che vede nella demonizzazione della gestione pubblica in favore di un privato, presentato e millantato come più efficiente, un mantra da seguire sempre e ad ogni costo anche licenziando lavoratori e lavoratrici. Il risultato – si osserva – è sotto gli occhi di tutti: la depurazione ha visto di fatto aumentare i costi per i cittadini e le cittadine a fronte di un servizio scarsamente efficiente; la gestione dei rifiuti, a fronte di discrete percentuali di raccolta differenziata, registra un aumento dei costi per i cittadini ed un degrado della pulizia degli spazi pubblici, spesso trasformati in discariche a cielo aperto come le aree periferiche di Cosenza e le aree limitrofe al viale Principe a Rende».
Rifondazione Comunista vuole «esprimere piena solidarietà ai lavoratori della Kratos e alle organizzazioni sindacali che difendono i loro diritti. Nello stesso tempo è impegnata nel porre al centro delle linee programmatiche della prossima campagna elettorale a Rende proprio il ritorno sotto la gestione pubblica dei beni comuni e dei servizi di mobilità ed ambientali».
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