è ancora lontana, ma le aziende ci credono

È un tema importante degli Esg. Eppure, l’uguaglianza è ancora lontana. Le aziende, però, ci credono e molte si impegnano per raggiungere questo obiettivo. Per fortuna, anche dal mondo della politica arriva qualche buona notizia…

Per riassumere la questione della parità di genere nel nostro Paese basta un numero: 763, che secondo il Global Gender Gap Report sono gli anni (mese più, mese meno) che servirebbero a colmare il divario tra uomini e donne nelle dimensioni economiche, politiche, sanitarie e educative in Italia.

Una trentina di generazioni, quindi, ma la stima rischia di essere persino ottimistica, considerato che entrambe le principali analisi sulla disparità di genere, il Gggr già menzionato e il Gender Equality Index, evidenziano che il nostro Paese arranca, non poco, nelle classifiche.

A titolo di confronto, secondo il Gggr l’Italia si piazza all’87° posto su 146 nel mondo e al 37° su 40 in Europa, dove peggio di noi fanno solo Ungheria, Repubblica Ceca e Turchia.

Tra gli ambiti in cui le donne risultano particolarmente penalizzate spiccano la rappresentanza politica (nonostante il ruolo di Presidente del consiglio sia ricoperto da una donna) e la partecipazione economica.

Tutto questo ha ricadute rilevanti sulla salute, sulla crescita economica e persino sulle emissioni di gas serra, se si considera che secondo alcuni studi le aziende guidate da donne emettono in media l’1% di CO2 rispetto a quelle a conduzione maschile.

L’impegno delle aziende a ridurre la disparità di genere

Per fortuna, si susseguono gli annunci delle aziende che hanno deciso di provare a ridurre il divario tra donne e uomini. Partiamo da Agos, che opera nel credito al consumo, che ha ottenuto la Certificazione per la parità di genere rilasciata dell’ente certificatore Bureau Veritas, con un punteggio di 91 su 100.

Agos fa molto bene nelle aree di inclusione e crescita delle donne in azienda, nella tutela della genitorialità e nella conciliazione vita-lavoro, ed eroga formazione obbligatoria e attività sia interne sia esterne per diffondere una cultura orientata alla parità di genere e al sostegno alla flessibilità lavorativa.

Reale Mutua Assicurazioni, Italiana Assicurazioni e Blue Assistance, tre società di Reale Group, hanno annunciato di aver ottenuto la certificazione per la parità di genere in conformità con la normativa Uni/PdR 125:2022.

Questo riconoscimento, assegnato dall’ente certificatore internazionale Rina, tiene conto in particolare di questi ambiti: cultura e strategia, governance, processi Hr, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Anche la filiale italiana di Boiron, azienda farmaceutica che opera nella produzione di medicinali omeopatici e prodotti di origine naturale, ha ottenuto la certificazione per la parità di genere secondo lo standard Uni/PdR 125:2022.

Il processo si è svolto su base volontaria ed è stato effettuato con la collaborazione di organismi di certificazione accreditati, che hanno verificato la messa in opera di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile, ma anche processi di formazione, possibilità di carriera, supporto alla genitorialità, leadership, armonizzazione dei tempi vita/lavoro e lotta alla discriminazione.

La certificazione ha validità triennale, con verifiche annuali, e prevede l’adozione, il mantenimento e la gestione di specifici indicatori di prestazione relativi a diversi aspetti caratterizzanti l’azienda.

Ancora, l’Ifoa (Istituto Formazione Operatori Aziendali) ha ottenuto la certificazione per la parità di genere secondo il protocollo definito dalla norma Uni/PdR 125:2022.

La certificazione è stata rilasciata dall’ente Imq e si accompagna alla politica per la parità di genere, definita dalla direzione dell’azienda e basata sul riconoscimento del valore della persona, sul merito e la proattività, sulla tutela della persona, sul divieto categorico di ogni forma di discriminazione, violenza fisica, psicologica, verbale e digitale, bullismo, sulla prevenzione e il contrasto a tutte le forme di non inclusività.

L’azienda, che prevede anche una procedura di whistleblowing che preserva la persona segnalante da ogni forma di ritorsione, ha sottoscritto il Codice per le imprese in favore della maternità, in virtù del quale sono state introdotte misure quali integrazioni retributive durante il congedo parentale, permessi illimitati per visite ed esami e una personalizzazione dell’orario di lavoro, nonché tre giornate di permessi retribuiti per ragioni familiari, come l’inserimento all’asilo, congedo al padre lavoratore aggiuntivo rispetto al congedo obbligatorio per legge e assistenza a figli e nipoti.

È stato inoltre istituito un congedo per le donne vittime di violenza di genere, che prevede per le donne lavoratrici inserite in percorsi di protezione un ulteriore periodo di permesso fino a un massimo di 60 giorni per motivi connessi al percorso stesso, che vanno ad aggiungersi ai tre mesi previsti per legge.

Anche la politica si sta muovendo: il Consiglio comunale di Milano ha infatti approvato la delibera che definisce il nuovo regolamento della Commissione comunale per il Paesaggio, un organo tecnico-consultivo del Comune che esprime pareri obbligatori su questioni di materia paesaggistica.

In particolare, il nuovo regolamento prevede la parità di genere in tema di rappresentanza, con l’obbligo che 7 sui 15 componenti complessivi appartengano al genere meno rappresentato.

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