Giornata internazionale della donna: oggi, spesso, ci si riduce a regalare mimose e fare gli auguri “all’altra metà del cielo”. Le donne non vanno festeggiate o celebrate. Vanno rispettate e valorizzate. Sono esempi di lotta, coraggio e autodeterminazione. I dati che ancora oggi leggiamo, prospettano quadri poco entusiasmanti. Le donne, troppo spesso, sono più istruite ma guadagnano di meno, non ricoprono i giusti ruoli dirigenziali che gli spetterebbero, devono scegliere tra lavoro e famiglia, devono sacrificare aspirazioni e ambizioni per sottoculture patriarcali e retrograde. I divari uomo/donna sono, in ogni ambito, ancora preoccupanti.
Lo ha osservato il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli: “Le istituzioni possono e devono fare la loro parte. La politica deve essere sempre più incisiva con un impegno costante e deciso. Ma anche la scuola, le famiglie devono contribuire a creare una maggiore cultura di rispetto e parità di trattamento. Oggi il mio pensiero va alle spose bambine, alle donne imbavagliate da regimi autoritari che distorcono i dettami della propria religione per far tacere le libertà di pensiero femminile. Penso alle donne costrette a subire le violenze di mariti e compagni che dietro falsi amori creano prigioni invisibili. L’8 marzo deve essere ogni giorno. Ognuno di noi deve fare la propria parte per creare le condizioni di un mondo equo, dove le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini non solo sulla carta ma anche nella vita reale”, ha concluso il primo cittadino.
L’iniziativa
Intanto, questa mattina, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Collettivo Studentesco Cavese ha organizzato un presidio itinerante che ha attraversato le strade della città, facendo tappa davanti a tutti i plessi scolastici per ribadire un messaggio chiaro: la nostra terra, i nostri corpi e i nostri diritti non sono in vendita. “L’8 marzo non è una trovata di marketing, ma una giornata di lotta, un’occasione per mobilitarsi contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme e le ingiustizie sociali che colpiscono le donne e la comunità LGBTQI+. In un contesto politico in cui i diritti vengono messi sotto attacco dalle ultradestre mondiali – Italia compresa – la voce delle nuove generazioni diventa essenziale per difendere le conquiste ottenute e costruire un futuro libero da discriminazioni. – si legge sulla nota stampa- Il Collettivo denuncia con forza il recente emendamento del governo Meloni alla legge 194, che apre le porte dei consultori ad associazioni ultra cattoliche e Pro-Life, limitando di fatto la libertà e l’autodeterminazione delle donne. In un paese dove oltre il 70% dei ginecologi è obiettore di coscienza, questa misura rischia di rendere ancora più difficile l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, un diritto conquistato con anni di lotte e mobilitazioni”.
Mentre esponenti delle istituzioni continuano a negare l’esistenza del patriarcato, i numeri raccontano un’altra realtà: centinaia di femminicidi ogni anno, un divario salariale che persiste, una cultura della violenza che fatica a essere scardinata. Claudia Franco, rappresentante dell’Istituto “De Filippis” e portavoce del Collettivo Studentesco Cavese: “Siamo scesi in strada per ricordare a tutti che l’8 marzo non è solo una celebrazione, ma un’occasione di lotta. Come giovane studentessa, sento profondamente la responsabilità di essere qui oggi, davanti alla scuola, perché credo che la difesa dei diritti delle donne e della comunità LGBTQI+ debba partire proprio da qui. Non possiamo più permettere che i nostri diritti siano calpestati. La sicurezza che vogliamo non si costruisce con più polizia e telecamere, ma con diritti, servizi e indipendenza economica e culturale. La lotta per i diritti delle donne e per l’uguaglianza deve essere una priorità nelle scuole, nei territori e nelle nostre vite.” Per questo, il Collettivo Studentesco Cavese proseguirà il suo impegno nelle scuole con percorsi di sensibilizzazione e approfondimento su questi temi.
Salerno aderisce allo sciopero contro la violenza patriarcale
Inoltre, a Salerno, alle 15 di oggi, al via, da piazza Vittorio Veneto, allo sciopero transfemminista provinciale “Lotto, Boicotto, Sciopero” indetto dal movimento nazionale “Non Una di Meno” e sostenuto da tante realtà locali attive ogni giorno sul territorio per la lotta al patriarcato e per il contrasto alla violenza. Il corteo sfila lungo corso Vittorio Emanuele e fino a Piazza Dante Alighieri. “Scendiamo in piazza anche quest’anno come donne, persone queer e appartenenti alla comunità lgbtqia+, come persone razzializzate, povere, con disabilità, per rivendicare una città, una scuola, una società transfemminista, che ponga alla base della sua struttura il concetto di cura, di responsabilità collettiva e di pari opportunità. Scioperiamo contro il patriarcato, contro il crescente potere delle associazioni antiabortiste, contro un sistema sessista, omobilesbitransfobico, abilista e razzista. – scrivono le manifestanti di associazioni, studenti e collettivi- Scendiamo in piazza per tutte le vittime di violenza patriarcale e per richiedere investimenti pragmatici e un lavoro collettivo di informazione, sensibilizzazione e formazione. Scendiamo in piazza contro la repressione e la negazione del dissenso promosse dal decreto 1660. Scendiamo in piazza per le morti sul lavoro, per lə migrantə abbandonatə e per tutte le persone razzializzate. Scendiamo in piazza per le donne, lə bambinə e il popolo di Gaza, contro il genocidio del popolo palestinese, il regime di Apartheid portato avanti da Israele e per l’auto determinazione dei popoli”.
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