All’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, il Principato di Monaco continua a sostenere l’Ucraina

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Mentre tutto il mondo civile si domanda cosa accadrà dopo le chiare posizioni assunte da Donald Trump nei confronti dell’Ucraina e le eventuali manovre strategiche dell’Europa, il Principato di Monaco, in particolare il Consiglio Nazionale, dichiara di restare dalla parte dell’Ucraina

C’è chi sostiene (ma non abbiamo ancora fonti certe e dirette) che il Presidente dell’Ucraina, Zelensky, durante questi tre anni di conflitti contro la Russia, non sia proprio quello che sembra, giacché è riuscito a fare diversi affari immobiliari (in Versilia e in Costa Azzurra, ad esempio) con chissà quali soldi. E chi, invece, lo dipinge come un eroe, votato al sacrificio e da sempre alla ricerca della libertà del suo popolo contro l’oppressore Putin. Tutto questo avviene mentre migliaia di innocenti, da un versante all’altro, sono le vere vittime di conflitti a fuoco che impiegano armi tradizionali e droni di varie origini e provenienze per distruggere città e siti civili, oltre che militari. Nonostante questo, sembra che per i Governi del mondo occidentale sia inevitabile dover scegliere da che parte stare, soprattutto in vista delle spartizioni di terre e di risorse ucraine che possono contribuire ala ricchezza degli alleati di turno una volta che la guerra sarà terminata. Nel caso del Principato di Monaco, che da anni ha bannato i russi dal suo territorio, accogliendo ucraini che, spesso, si intravedono sulle strade della città a bordo di auto superlussuose, la posizione è chiara. E lo dichiara, ancora una volta in più, in occasione della visita del consigliere (ossia membro eletto del Consiglio Nazionale di Monaco) Béatrice Fresko-Rolfo, capo della delegazione presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE), organizzata a Kiev dal 22 al 25 febbraio 2025. Da quanto si evince da un recente comunicato stampa diffuso dallo stesso Consiglio Nazionale monegasco, la sua visita è stata caratterizzata da una serie di incontri e visite volte a sostenere la tutela dei diritti dei bambini, gli aiuti umanitari e il rafforzamento delle relazioni interparlamentari. Così, a nome dell’organismo da lei rappresentato, Fresko-Rolfo ha ribadito il suo impegno per i diritti umani e il sostegno all’Ucraina nel contesto di una guerra che sta avendo un grave impatto sulle popolazioni civili, in particolare sui bambini. Contestualmente la stessa ha partecipato a una cerimonia di commemorazione alla quale hanno preso parte il Presidente Volodymyr Zelensky, la First Lady Olena Zelenska e numerosi leader internazionali, tra cui il Presidente della Comunità Europea, Ursula Van Der Layen, e il Primo Ministro canadese Justin Trudeau. “Questo momento di raccoglimento – prosegue il testo – ha segnato la solidarietà internazionale con l’Ucraina. Durante la sessione commemorativa del Parlamento ucraino (Verkhovna Rada), un allarme ha costretto la delegazione dell’APCE e altre delegazioni internazionali a evacuare in un rifugio nel seminterrato. La sessione è poi ripresa. A margine, si è tenuto un incontro con il presidente della Rada, Ruslan Stefanchuk, per discutere delle sfide attuali e del rafforzamento della cooperazione parlamentare. Durante il suo viaggio, Béatrice Fresko-Rolfo ha partecipato alla conferenza sulla Strategia europea di Yalta (YES), alla quale hanno preso parte personalità di spicco, tra cui Gabriel Attal”. Le discussioni, secondo quanto riferito, si sono concentrate sulle strategie europee per sostenere l’Ucraina e la sicurezza regionale. Béatrice Fresko-Rolfo si è poi ccnfrontata con Iryna Suslova, rappresentante dei diritti dei bambini, nell’ambito della sua missione all’interno della Rete parlamentare per i bambini ucraini sfollati. Questo incontro, alla presenza di due colleghi parlamentari, ha offerto l’opportunità di discutere le iniziative in corso per rintracciare i bambini sfollati all’estero e facilitare il loro ritorno. Sono state inoltre discusse le opzioni a disposizione della rete per sostenere tutte queste iniziative. Infine, la rappresentante di Monaco ha incontrato i responsabili del rimpatrio dei prigionieri di guerra, per discutere delle sfide che queste operazioni comportano e dell’importanza della cooperazione internazionale per garantire il loro rimpatrio sicuro. Che sia davvero vicina la fine di questo lungo conflitto o, invece, si profila un nuovo modo per ritrovare negli armamenti nuove risorse che le terre rare ucraine non consentono poiché destinate agli USA?

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