La Direttiva (UE) 2016/943 del Parlamento Europeo e del Consiglio, adottata lā8 giugno 2016, rappresenta un passo fondamentale nella protezione del know-how e delle informazioni commerciali riservate allāinterno dellāUnione Europea. Questa direttiva mira a uniformare le legislazioni degli Stati membri riguardo alla tutela dei segreti commerciali, garantendo un quadro giuridico coerente ed efficace.
Il provvedimento introduce novitĆ importanti e al contempo rafforza le misure giĆ esistenti per la difesa del know-how aziendale e dei segreti commerciali.
In Italia invece la direttiva ĆØ stata recepita con il Decreto legislativo, 11/05/2018 nĀ° 63 e si inserisce, in particolare, nella tutela giĆ accordata alle informazioni segrete dagli articoli 98 e 99 Codice della ProprietĆ Industriale (CPI).
Definizione di segreto commerciale e misure per la sua protezione
Il know-how aziendale e i segreti commerciali sono intesi sempre come āle informazioni aziendali, le esperienze tecnico-industriali, comprese quelle commercialiā.
Al fine di poter beneficiare della tutela prevista dalla direttiva Europea e dal Codice della proprietĆ industriale, il know-how aziendale e i segreti commerciali devono soddisfare i seguenti criteri:
- Segretezza: lāinformazione non ĆØ generalmente nota o facilmente accessibile agli esperti e agli operatori del settore.
- Valore economico: lāinformazione possiede un valore commerciale proprio in virtĆ¹ della sua segretezza.
- Misure di protezione: il detentore dellāinformazione ha adottato misure ragionevoli per mantenerla segreta.
Questi criteri sono essenziali per qualificare unāinformazione come segreto commerciale e, di conseguenza, per garantirne la protezione legale.
La direttiva stabilisce che il concetto di Ā«segreto commercialeĀ» debba includere sia le informazioni di natura commerciale che quelle tecnologiche, a condizione che vi sia un legittimo interesse alla loro riservatezza. Inoltre, tali conoscenze o dati devono possedere un valore economico, attuale o potenziale.
Questo valore si manifesta, ad esempio, quando lāacquisizione, lāuso o la divulgazione non autorizzati potrebbero arrecare un danno alla persona fisica o giuridica che ne detiene legittimamente il controllo, compromettendone il potenziale scientifico e tecnologico, gli interessi finanziari e commerciali, le strategie aziendali o la competitivitĆ . Tuttavia, la definizione di segreto commerciale non comprende informazioni di scarso rilievo, lāesperienza e le competenze acquisite dai lavoratori nellāambito della loro normale attivitĆ lavorativa, nĆ© le informazioni giĆ note o facilmente accessibili agli operatori del settore di riferimento.
La direttiva stabilisce le regole per lāacquisizione, lāutilizzo e la divulgazione dei segreti commerciali, definendo in particolare le modalitĆ attraverso cui ĆØ possibile ottenere tali informazioni in modo lecito. Tra i metodi consentiti rientrano la scoperta indipendente dello stesso know-how e lāingegneria inversa (reverse engineering). In particolare, lāacquisizione di un segreto commerciale ĆØ considerata legittima quando avviene mediante lāosservazione, lāanalisi, lo smontaggio o la sperimentazione di un prodotto o di un oggetto che sia stato reso accessibile al pubblico o che sia legalmente in possesso di chi acquisisce le informazioni.
La Direttiva 2016/943, negli articoli 4 e 5, stabilisce quali siano le modalitĆ illecite di acquisizione, utilizzo e divulgazione di un segreto commerciale senza il consenso del legittimo detentore. Inoltre, lāuso o la diffusione non autorizzati di tali informazioni sono considerati illeciti se derivano da unāacquisizione ottenuta in modo illegittimo.
Tuttavia, la direttiva prevede alcune eccezioni che rendono lecita la divulgazione di un segreto commerciale. Tra queste rientra il cosiddetto whistleblowing, ovvero il caso in cui la rivelazione o lāutilizzo del segreto siano finalizzati a denunciare una condotta scorretta, unāirregolaritĆ o unāattivitĆ illecita. AffinchĆ© questa eccezione sia applicabile, ĆØ necessario che lāautore della divulgazione abbia agito con lāintento di tutelare lāinteresse pubblico generale (art. 5, par. 1, lett. b).
Per proteggere efficacemente i segreti commerciali, le aziende sono allora incoraggiate a adottare una serie di misure preventive, tra cui:
- Implementazione di politiche interne di riservatezza: stabilire linee guida chiare su come gestire e proteggere le informazioni sensibili.
- Formazione del personale: educare i dipendenti sullāimportanza della protezione dei segreti commerciali e sulle procedure da seguire.
- Utilizzo di accordi di non divulgazione (NDA): stipulare contratti che obbligano legalmente le parti a non divulgare informazioni riservate.
- Controllo degli accessi: limitare lāaccesso ai dati sensibili solo al personale autorizzato.
Lāadozione di queste misure non solo aiuta a proteggere le informazioni riservate, ma rafforza anche la posizione legale dellāazienda in caso di controversie relative alla divulgazione non autorizzata di segreti commerciali.
Azioni legali per la violazione dei segreti commerciali
La Direttiva (UE) 2016/943 prevede strumenti legali specifici per affrontare la violazione dei segreti commerciali. In caso di appropriazione indebita o divulgazione non autorizzata, il detentore del segreto commerciale ha il diritto di intraprendere le opportune azioni legali per proteggere i propri interessi.
La direttiva prevede che le misure di protezione adottate siano giuste, efficaci e capaci di scoraggiare le violazioni, evitando al contempo costi eccessivi o procedure troppo complesse. Inoltre, nellāapplicazione di tali tutele, ĆØ necessario garantire un equilibrio tra gli interessi coinvolti, assicurando che non vengano utilizzate in modo abusivo.
Le possibili azioni legali includono:
- Misure cautelari: richiesta di provvedimenti urgenti per prevenire lāulteriore divulgazione o utilizzo del segreto commerciale, come ordini di cessazione o sequestro di materiali contenenti le informazioni riservate, le quali possono perĆ² essere revocate qualora lāattore non avvii un procedimento sul merito della violazione entro un termine ragionevole. Nei procedimenti cautelari, il giudice puĆ² consentire al presunto responsabile della violazione di continuare a utilizzare il know-how aziendale o i segreti commerciali contestati, a condizione che venga versata una cauzione. Se la violazione ĆØ avvenuta senza dolo o colpa, lāautore puĆ² richiedere di proseguire lāuso delle informazioni riservate, offrendo appunto una cauzione proporzionata al valore delle royalty che sarebbero state dovute per un utilizzo legittimo del segreto commerciale. Tuttavia, la decisione finale spetta al giudice, che deve valutare attentamente tutte le circostanze del caso.
- Risarcimento dei danni: richiesta di compensazione finanziaria per i danni subiti a causa della violazione, che puĆ² includere la perdita di profitti, il danno allāimmagine aziendale e altri costi correlati.
- Distruzione o restituzione dei materiali: richiesta di eliminazione, distruzione o restituzione di documenti, file o altri supporti contenenti il segreto commerciale.
Il termine di prescrizione delle violazioni dei diritti e delle azioni per chiedere lāapplicazione delle misure di tutela viene fissato dalla direttiva in 6 anni (art. 8).
Ć importante notare che, per avere successo in unāazione legale, il detentore del segreto commerciale deve dimostrare che lāinformazione in questione soddisfa i criteri di segretezza, valore economico e che sono state adottate misure ragionevoli per mantenerla confidenziale.
Inoltre, la direttiva prevede che le azioni legali siano proporzionate e non ostacolino la concorrenza leale. CiĆ² significa che le misure adottate devono essere equilibrate e non devono limitare indebitamente le attivitĆ commerciali legittime.
Sono previste anche maggiori garanzie nei procedimenti giudiziari, infatti le aziende godono di maggiori tutele quando il procedimento riguarda segreti commerciali o know-how. Per garantire la riservatezza, il giudice puĆ² imporre ai soggetti coinvolti nel processo (come le parti, i legali e i consulenti tecnici) il divieto di divulgare o utilizzare le informazioni riservate apprese durante il procedimento.
Inoltre, puĆ² ordinare lāoscuramento o la rimozione di dati sensibili dai documenti ufficiali. In caso di violazione di tali disposizioni, sono previste specifiche sanzioni penali. In particolare, il Decreto Legislativo n. 63/2018 attuativo della Direttiva Europea in esame, ha introdotto un inasprimento delle sanzioni per la divulgazione illecita di segreti commerciali o know-how aziendale ottenuti in modo improprio. PiĆ¹ precisamente, prevede pene severe, tra cui la reclusione fino a due anni. Inoltre, se lāinfrazione viene commessa utilizzando strumenti informatici, la pena puĆ² essere ulteriormente aggravata.
Diritto allāinformazione e alla libertĆ di espressione
La protezione dei segreti commerciali deve essere bilanciata con altri diritti fondamentali, come il diritto allāinformazione e la libertĆ di espressione. La Direttiva (UE) 2016/943 riconosce lāimportanza di questo equilibrio e prevede specifiche eccezioni alla protezione dei segreti commerciali.
Le principali eccezioni includono:
- LibertĆ di espressione e di informazione: la direttiva garantisce che la protezione dei segreti commerciali non possa essere invocata per limitare lāattivitĆ giornalistica o per impedire ai media di investigare e riportare notizie di interesse pubblico. Se la divulgazione di un segreto commerciale avviene nellāambito di unāinchiesta giornalistica e risponde a un interesse collettivo rilevante, essa puĆ² essere considerata legittima, purchĆ© sia giustificata e proporzionata. CiĆ² significa che, nei casi in cui la rivelazione di determinate informazioni sia essenziale per informare il pubblico su questioni di rilevanza sociale, economica o politica, il diritto alla riservatezza aziendale puĆ² essere limitato.
- Tutela dei lavoratori: Unāaltra eccezione importante riguarda la tutela dei lavoratori. La direttiva prevede che le norme sui segreti commerciali non possano impedire ai dipendenti di utilizzare le informazioni acquisite nel corso del proprio impiego per esercitare i loro diritti. Questo ĆØ particolarmente rilevante nei casi di controversie lavorative, in cui i lavoratori potrebbero dover fare riferimento a conoscenze riservate per dimostrare il proprio caso, ad esempio in situazioni di licenziamenti ingiusti, discriminazioni o altre violazioni contrattuali. Tuttavia, questa eccezione non consente una divulgazione indiscriminata delle informazioni, ma solo nella misura strettamente necessaria alla tutela dei diritti del lavoratore.
Queste eccezioni garantiscono che la protezione dei segreti commerciali non venga utilizzata in modo abusivo per sopprimere la libertĆ di espressione, impedire la divulgazione di illeciti o limitare i diritti dei lavoratori.
Come le aziende possono tutelare il proprio know-how
La protezione efficace del know-how e delle informazioni commerciali riservate richiede un approccio strategico che coinvolga sia misure legali che operative. Le aziende devono adottare una politica di protezione del know-how che includa:
- Analisi dei rischi: identificare i dati sensibili e valutarne il livello di rischio. Questo processo prevede la mappatura dei dati riservati, distinguendo tra segreti commerciali, dati strategici e informazioni tecniche, oltre alla valutazione del livello di rischio legato a ciascuna tipologia di dato. Lāazienda deve considerare il valore economico dei dati, la loro esposizione a minacce interne o esterne e la possibilitĆ di furto o divulgazione illecita.
- Piani di sicurezza: implementare misure di sicurezza fisiche e digitali per proteggere i dati aziendali. La protezione fisica delle informazioni prevede il controllo dellāaccesso ai documenti e ai dispositivi sensibili attraverso sistemi di badge elettronici, telecamere di sorveglianza e locali riservati. Dal punto di vista informatico, ĆØ fondamentale implementare tecnologie avanzate come crittografia, firewall, VPN e autenticazione a piĆ¹ fattori per proteggere i dati digitali da attacchi esterni. Ć inoltre importante limitare lāaccesso alle informazioni riservate solo ai dipendenti che ne hanno effettivamente bisogno, assegnando autorizzazioni in base ai ruoli.
- Monitoraggio continuo: verificare periodicamente lāefficacia delle misure adottate e aggiornare le strategie di protezione. La protezione del know-how deve essere un processo continuo e dinamico. Ć necessario monitorare e aggiornare costantemente le strategie di sicurezza, adeguandole alle evoluzioni normative e alle nuove tecnologie disponibili. Le aziende devono effettuare audit regolari per verificare lāefficacia delle misure adottate e utilizzare strumenti di monitoraggio avanzati per rilevare eventuali accessi non autorizzati o tentativi di sottrazione di dati riservati.
Un altro aspetto fondamentale ĆØ la formazione del personale, poichĆ© i dipendenti rappresentano spesso lāanello piĆ¹ vulnerabile nella catena della sicurezza. Ć importante sensibilizzare tutti i collaboratori sullāimportanza della protezione delle informazioni attraverso corsi di formazione periodici, in cui vengano illustrate le migliori pratiche di gestione dei dati aziendali e le procedure da seguire per prevenire il rischio di fughe di notizie. Ć inoltre essenziale definire politiche aziendali chiare che regolino lāuso sicuro delle tecnologie, la gestione della documentazione riservata e le eventuali conseguenze in caso di violazione delle norme di riservatezza.
Seguendo queste pratiche, le aziende possono ridurre sensibilmente il rischio di furti di segreti commerciali e garantire la continuitĆ del proprio vantaggio competitivo.
Conclusioni
La Direttiva (UE) 2016/943 rappresenta unāimportante tappa nella tutela dei segreti commerciali e del know-how aziendale, armonizzando le normative degli Stati membri e fornendo strumenti concreti per la protezione delle informazioni riservate. Lāadozione di misure preventive e una consapevolezza diffusa allāinterno delle aziende sono essenziali per mitigare i rischi legati alla divulgazione non autorizzata. Tuttavia, il bilanciamento tra la protezione dei segreti commerciali e i diritti fondamentali, come la libertĆ di informazione e il whistleblowing, rimane cruciale per garantire un ambiente imprenditoriale equo e trasparente.
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