«Hanno riciclato i soldi del narcos ammazzato»

Neanche il tempo di festeggiare per l’avvenuta assoluzione, che sulla coppia Tony e Tina cade un’altra tegola giudiziaria. Usciti – almeno per quel che riguarda il primo grado di giudizio – dal processo per concorso esterno in associazione camorristica (clan Di Lauro), c’è una nuova ipotesi investigativa a carico del cantante neomelodico e della sua consorte. È di queste ore la notifica di un avviso di conclusione delle indagini a carico di Tony Colombo e della consorte Immacolata Rispoli.

L’accusa è chiara: riciclaggio (ipotesi non aggravata dal fine mafioso) di denaro di dubbia provenienza; soldi che sarebbero stati lasciati da Gaetano Marino (boss del narcotraffico, sponda scissionista, ucciso a Terracina nel lontano 2012) alla stessa Rispoli. Una sorta di eredità finita alla vedova, che poi – in un secondo momento – intrecciò una relazione con Tony Colombo, poi decollato artisticamente nel panorama musicale dei cosiddetti neo melodici. Un travaso di soldi sospetto, su cui la Procura di Napoli si accinge a chiedere un processo. Ma restiamo a quest’ultimo atto di accusa. Al vaglio della Procura, ci sono 500mila euro, che – spiegano gli inquirenti – sarebbero serviti a finanziare la crescita artistica del cantante di origine palermitana, ma anche alcune operazioni di natura immobiliare ritenute quanto meno sospette.

Il retroscena

Quindi, un nuovo atto di accusa. Al centro del nuovo fascicolo, ci sono soldi e accordi finanziari, risorse economiche e investimenti. Inchiesta condotta dal pm Lucio Giugliano, magistrato in forza al pool della Dda di Napoli coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Amato, la notifica dell’avviso di chiusa inchiesta è di appena qualche giorno fa. Difesi dai penalisti Sergio Cola, Andrea Imperato e Alfredo Sorge, i due coniugi sono tornati a piede libero al termine del procedimento che si è chiuso venerdì mattina dinanzi al gup Ivana Salvatore. Nella serata di venerdì, la revoca formale degli arresti domiciliari, Colombo e Rispoli hanno potuto riprendere possesso della propria libertà di spostamento. Hanno sempre sostenuto la propria estraneità alle accuse, conviene soffermarsi sul procedimento culminato nella doppia assoluzione. Come è noto, i due coniugi erano accusati di concorso esterno e di reimpiego di capitali, in relazione ad alcune chat tra Tony Colombo e Vincenzo Di Lauro (quest’ultimo condannato a venti anni di reclusione), in relazione alla creazione di un capannone alle porte di Napoli dove stoccare sigarette di contrabbando. In attesa di conoscere le motivazioni del giudice (di qui ai prossimi 90 giorni), possiamo solo azzardare ipotesi sul ragionamento fatto dal giudice prima di firmare la doppia assoluzione. Si partiva da una richiesta di condanna a nove anni di reclusione da parte della Procura. In aula, i difensori hanno chiesto l’assoluzione nel merito, ma hanno anche posto il problema della utilizzabilità degli atti. In che senso? Secondo i penalisti della coppia, le chat intercorse tra Colombo e Di Lauro jr non sarebbero utilizzabili. Si tratterebbe di corrispondenza privata e non di semplici documenti, roba che può essere sequestrata (e usata processualmente) solo con un provvedimento mirato e ad hoc.

La svolta

Ma torniamo all’ultimo atto di questa storia, all’accusa di riciclaggio semplice. Alla storia dei 500mila euro lasciati in eredità da Gaetano Marino alla consorte Rispoli. Agli atti ci sono le accuse rese da alcuni collaboratori di giustizia, tutti più o meno riconducibili al sistema del narcotraffico nella zona delle case celesti a Scampia. Sono diversi i collaboratori di giustizia che sostengono la pista del travaso di soldi tra casa Marino-Rispoli e le imprese artistiche e canore di Tony Colombo. Anche in questo caso, ovviamente, conviene ribadire il principio di innocenza fino a prova contraria dei due indagati, al netto di una probabile richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura. E sono sempre i pm napoletani che, quando leggeranno le motivazioni, potranno ragionare sulla possibilità di fare ricorso in appello, a proposito dei presunti accordi tra Tony Colombo e Vincenzo Di Lauro.