Le statistiche dicono che solamente l’1 per cento della popolazione nella sua vita correrà almeno una maratona. Poco, forse no. La maratona non è un atto eroico, questo mai. Ma sì, è un traguardo che può cambiare la vita di ogni persona. Ed è per questo che quando mi chiedono come ritrovare la motivazione, quasi sempre consiglio di iscriversi a una gara.
Avere un obiettivo, sebbene lontano nel tempo, è il motore più importante per accendere una passione. Se poi questo obiettivo si trasforma nella tappa di un percorso più grande e multiforme, allora può accendere la scintilla che ci catapulta in una dimensione completamente nuova: quella dei circuiti delle gare di corsa. Forse è proprio qui il segreto del successo dei circuiti di gare che stanno spopolando un po’ in tutto il mondo.
Marathon Majors, i numeri da record
Dalle Majors di Abbott, alle gare di UTMB e del circuito di triathlon Ironman. L’ultima nata, ma sta andando già fortissimo, è la “serie” SuperHalfs che ha aggregato in un unico circuito sette tra le mezze maratone più belle d’Europa. La ricetta è semplice quanto geniale: riunire in un unico circuito una serie di gare iconiche, magari organizzate in luoghi e città che ogni turista sogna di visitare almeno una volta nella vita. E poi creare un obiettivo finale, un certificato, un medaglione o un diploma che attesti il completamento dell’intera serie di gare… e il gioco è fatto.
Questa ricetta da alcuni anni è diventata il potentissimo motore di sviluppo di tutti i più celebri circuiti di corse. L’esempio più eclatante è rappresentato dalle maratone dell’Abbott World Mara-thon Majors, la serie che rappresenta il sogno di ogni maratoneta. Questo prestigioso circuito include sei delle maratone più famose e importanti al mondo: New York, Boston, Chicago, Londra, Berlino e Tokyo. Nel 2025 diventeranno 7 con l’entrata di Sydney.
Non è un azzardo affermare che esistono le maratone dell’Abbott World Marathon Majors e poi ci sono tutte le altre. Queste gare, certamente tra le più prestigiose al mondo, giocano un campionato a parte, con numeri che di anno in anno diventano sempre più difficilmente gestibili. Le Abbott World Majors sono qualcosa di incredibilmente attrattivo, perché si tratta di gare importanti, spesso veloci, e dunque in grado di attrarre tutti i più grandi atleti professionisti. Ma al tempo stesso sono così iconiche che tutto il grande pubblico desidera correrle almeno una volta nella vita.
Chi corre tutte 6 le Marathon Majors guadagna un ambito medaglione a 6 stelle (Six Star Finisher) e una citazione indelebile nel tempo nella Abbott Hall of Fame. Un’attrazione irresistibile per qualsiasi runner e infatti sono già oltre 12mila quelli che hanno corso almeno una volta tutte le 6 major. Ve lo posso garantire io stesso che, dopo aver corso la London Marathon insieme agli amici Juliana ed Edoardo, non mi sono più fermato e oggi sono alla quinta stella su sei, costantemente a caccia del pettorale che mi consenta di proseguire la mia ricorsa al medaglione…
Marathon Majors, un fascino unico al mondo
Il fascino delle AWMM è innegabile ma non è unico. Piuttosto fa parte di una serie di storie di successo che hanno come comune denominatore proprio l’essere entrate a far parte di un circuito. I numeri delle ultime edizioni confermano il crescente interesse. Nel 2023, la Maratona di New York ha registrato oltre 50.000 finisher, mentre le richieste di iscrizione superavano le 100.000. Per l’edizione 2024 le richieste sono state oltre 165mila e solamente il 4% dei runner che vantavano un tempo di qualificazione valido ha potuto ricevere un pettorale; gli altri hanno dovuto rinunciare, oppure rivolgersi a un programma di charity. Si tenga conto che nel 2023 il programma di beneficenza della TCS New York City Marathon ha raccolto la cifra record di 61,3 milioni di dollari (circa 60 milioni di euro) dati in beneficenza attraverso 14.000 runner iscritti.
Allo stesso modo, anche tutte le altre maratone del circuito AWMM sono andate esaurite in tempi record, con lunghe liste d’attesa. Si pensi che per assicurarsi uno dei 38mila pettorali della Tokyo Marathon ogni anno si candidano oltre 300mila persone. Ma il fenomeno più incredibile è quello che si sta verificando a Londra. Nel 2024 sono stati circa 53mila i finisher, ma le richieste di accesso erano state oltre 700mila. Per l’edizione 2025, le richieste sono state 870mila, un record assoluto.
Marathon Majors e Superhalfs e gli altri: il segreto del successo dei circuiti di gare
Abbiamo detto che l’idea di poter prendere parte a un circuito è il motore potentissimo che anima il desiderio di tantissimi runner, tuttavia non vanno sottovalutati il prestigio e la storia di tali eventi. Boston è la più antica maratona della storia ed è considerata una sorta di università delle 42 km per via del suo percorso molto complesso e per il suo prestigio: l’accesso è storicamente legato al raggiungimento di un minimo che negli ultimi anni è stato abbassato almeno due volte proprio per cercare di ridurre le richieste.
Nel 2024 sono stati 11mila i runner che avevano conseguito il tempo di qualificazione ma sono stati “scartati” per via dell’eccesso di domande. Di New York abbiamo già parlato, ma indubbiamente ad attrarre i runner non è soltanto la storia ultra cinquantennale della gara, ma anche l’atmosfera: si corre nei cinque “quartieri” di una città mozzafiato e al cospetto di un pubblico entusiasta che incita i runner lungo tutto il percorso, creando un contesto irripetibile.
Poi ci sono Chicago e Berlino che oltre a regalare il fascino di una corsa in città davvero speciali, si contendono da molti anni il titolo di maratona più veloce del mondo. A Berlino sono stati realizzati i record più emozionanti di Eliud Kipchoge. A Chicago si sono ottenuti i record incredibili, e per ora imbattuti, di Kelvin Kiptum (2:00’35”) e di Ruth Chepngetich (2:09’56”). Correre a Central Park, tra i grattacieli di Chicago, davanti alla Porta di Brandeburgo o sotto il Big Ben rappresenta un’emozione indimenticabile. Città come Boston, Londra e la stessa New York nel weekend della maratona si trasformano in vere e proprie capitali del running con eventi, feste e celebrazioni che fanno sentire ogni runner protagonista di un evento internazionale esclusivo. Scattare una foto sotto la linea del traguardo della Boston Marathon nei giorni che precedono la gara è un rito che coinvolge ciascuno degli oltre 30mila concorrenti. Così come correre il sabato mattina in Central Park a New York.
Il circuito europeo delle Superhalfs
Se cercavamo una conferma al valore del successo dei circuiti sportivi, sicuramente la troviamo nell’affermazione di quello delle SuperHalfs. Se le Major di Abbott sono tutte 42K, il circuito europeo pensato e organizzato dal manager italiano Carlo Capalbo (organizzatore della maratona di Praga e della mezza maratona di Napoli) è composto solamente da mezze maratone europee. Sono sei le gare di questo circuito:
- Copenhagen Half Marathon (Danimarca)
- Lisbon Half Marathon (Portogallo)
- Prague Half Marathon (Repubblica Ceca)
- Valencia Half Marathon (Spagna)
- Cardiff Half Marathon (Regno Unito)
- Berlin Half Marathon (Germania)
Le SuperHalfs sono riconosciute non solo per la loro bellezza paesaggistica, ma anche per l’organizzazione impeccabile e l’atmosfera festosa che circondagli eventi. Un circuito nato nel 2020 e subito messo a dura prova dallo stop alle gare imposto dall’emergenza Covid.
Nonostante ciò, ha continuato a crescere, tanto che le sei gare sono costantemente sold out e gli iscritti al circuito sono già oltre 23mila. Un successo forse annunciato, visto che si corre su una distanza più agevole, quella dei 21,097km, tra le strade di città interessanti anche per il turismo di un solo weekend.
L’affermazione del circuito UTMB e Ironman
Tutti i runner hanno imparato a conoscere UTMB (Ultra-Trail du Mont-Blanc). La serie di gare di trail running, che si disputa ogni anno a fine agosto intorno al Monte Bianco e che ha come base la cittadina francese di Chamonix, è oggi considerata un po’ la scuola del trail running. Ma ancora non tutti sanno che UTMB non è più solamente una gara, bensì un circuito che conta oltre 50 competizioni in Europa, Asia, Africa, Oceania e Americhe.
In Italia ne fanno parte la prestigiosa Lavaredo Ultra Trail (LUT), la Chianti Ultra Trail e, da quest’anno, anche il Monte Rosa Walser Waeg. Alla LUT si è passati dai 6.500 iscritti del 2019 (quando non era ancora inserita nel circuito UTMB) agli oltre 14mila iscritti del 2024. Ogni evento offre la possibilità di accumulare “Running Stones”, punti essenziali per partecipare alla prestigiosa finale del circuito, l’UTMB Mont-Blanc, che ha visto un record di iscrizioni nel 2024 con oltre 7.200 candidature per i 2.300 posti disponibili nella gara principale.
Molto simile il successo raccolto da Ironman negli anni. Il circuito più prestigioso di triathlon è stato il primo a coltivare la logica delle “serie” di gare che danno accesso a un evento finale (lo stesso che ora viene percorso da UTMB). Ironman organizza gare iconiche in oltre 50 paesi, offrendo ai triatleti l’opportunità di qualificarsi per la mitica finale mondiale a Kona, nelle Hawaii.
L’edizione 2024 ha visto una partecipazione eccezionale sia per il campionato Ironman sia per l’Ironman 70.3, tanto che l’organizzazione è stata costretta a sdoppiare l’evento tra le Hawaii e Nizza, con il disappunto di moltissimi finalisti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link