Pippo ha imparato a tenere i piedi per terra

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Superare i limiti usando «superpoteri invisibili», rendere più bella la realtà grazie a un pizzico d’immaginazione: così Filippo Bernardi (detto Pippo) ha imparato a mettere i suoi talenti a servizio dell’associazione San Paolo in Bianco, in cui ragazzi con e senza fragilità svolgono attività di volontariato in ambito culturale e sociale.

«Alcuni uomini – scrive George Bernard Shaw – vedono le cose per come sono e chiedono: Perché? Io oso sognare cose che non sono mai state e dico: Perché no?». Questo è lo stile di Filippo, 28 anni, e di sua madre Anna Saletta, che hanno imparato ad affrontare le difficoltà in modo creativo, valorizzando ciò che c’è di buono in ogni situazione: «Non tutto si può fare – osserva Anna con un sorriso – ma cerchiamo sempre di provare. Filippo è un sognatore, è importante, a volte, tenerlo con i piedi per terra, ma quando ha un obiettivo è capace di perseguirlo senza arrendersi alle prime difficoltà. Così accade che riesca a raggiungere traguardi inaspettati. Per questo chi gli è vicino deve fare attenzione a non sopprimere i suoi desideri».

Una seconda famiglia

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All’associazione San Paolo in Bianco Filippo ha trovato «una seconda famiglia»: «L’ho conosciuta nel 2024, un anno fa – racconta –, su segnalazione di amici. Sono sempre un po’ diffidente, voglio prima vedere e poi decidere se continuare. Avevo avuto alcune esperienze che non mi erano piaciute. Quando ho incontrato gli altri ragazzi dell’associazione e Silvia Galimberti, fondatrice e presidente, però, mi sono subito sentito bene accolto e a mio agio».

Le attività e i nuovi amici

Sono molte le attività a cui partecipa: «Ogni lunedì porto i libri nello spazio di quartiere» racconta. È il progetto «La biblioteca a casa tua» (con Sistema bibliotecario urbano e Cooperativa Serena). Dopo i primi tempi, ha deciso di percorrere da solo, a piedi, il tratto dal quartiere di Pignolo, dove abita, fino all’oratorio di San Paolo, dove si ritrova l’associazione. Lungo la strada mi fermo sempre nella chiesa di San Rocco in via Broseta: mi piace perché è piccola, raccolta e silenziosa, mi fermo per una preghiera e per accendere una candela».

All’associazione ha trovato degli amici: «Prima non ne avevo molti – spiega Filippo –, solo alcuni ex compagni delle scuole elementari con cui sono rimasto in contatto».

Un percorso non facile

Non è stato facile nel percorso scolastico incontrare persone capaci di comprendere e accettare le differenze: «Filippo non aveva una diagnosi precisa – chiarisce Anna – ma ha manifestato fin da piccolo alcune difficoltà motorie e alcune particolarità nel comportamento, che hanno fatto sì che avesse un insegnante di sostegno fin dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Si è trovato molto bene alle scuole elementari, alle medie la distanza rispetto ai compagni si è accentuata. Ha scelto poi di frequentare la scuola alberghiera a Nembro, dove ha trovato un ambiente positivo, ma non ha stretto particolari legami, dato che gli studenti arrivavano da tutta la provincia e non era facile mantenersi in contatto».

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Ha scelto l’indirizzo di cucina: «Mi è piaciuto molto, ho imparato moltissimo». Si esercita ancora adesso cucinando per i suoi familiari, e la sua specialità sono i risotti. «Posso occuparmi di quasi tutte le faccende di casa, so preparare i pasti e passare l’aspirapolvere. Lo trovo molto rilassante, se mi capita di avere mal di testa me lo allevia».

Anche questo particolare talento è stato messo a servizio dell’associazione San Paolo in Bianco nei laboratori artistici con la collaborazione di alcune volontarie, anche del Rotary di Città alta e una figura educativa di coop. Serena: «Partecipiamo a laboratori creativi – racconta Filippo – per preparare oggetti per i nostri mercatini per la raccolta fondi, e per Natale ho preparato i biscotti. Li ho fatti a casa, con l’aiuto di mia mamma, che è molto brava a lavorare all’uncinetto e mi ha aiutato a preparare e decorare le confezioni. Sono biscotti caserecci, rotondi, a forma di stella o di cuore per San Valentino, frollini semplici o con le gocce di cioccolato. Sono stato molto contento di vedere che sono stati apprezzati, li abbiamo venduti tutti».

Le attività con l’associazione

Filippo ama molto il Natale: «È la mia festa preferita, fin da quando ero bambino. Sognavo di mettermi il costume di Babbo Natale, e grazie all’associazione quando abbiamo allestito il mercatino ho potuto realizzare questo desiderio». Anche Anna fa ormai parte della squadra dei volontari: «Ora sto preparando all’uncinetto i cestini per le uova di Pasqua».

Il progetto «Due mani in più»

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Ogni mercoledì Filippo con gli altri ragazzi, che per ogni attività sono divisi in squadre, porta la spesa ad alcuni anziani della città, per il progetto «Due mani in più» con Servizi sociali del Comune, Coop Lombardia (negozio di via Vela), Css Agorà e Cse Autismo, un servizio molto prezioso: «È il compito che mi piace di più – osserva –. C’è una nonna, in particolare, che ha più di novant’anni e quando le portiamo la spesa ci fermiamo sempre a chiacchierare con lei; è una persona squisita. Parliamo di tante cose: a volte ci racconta alcuni episodi della sua vita, oppure parliamo di musica e di storia. È un’occasione per farle un po’ di compagnia».

Sono molte le opportunità per incontrarsi e stare insieme offerte da San Paolo in Bianco: «Mi piace partecipare agli aperitivi e alle serate in pizzeria. Ho incontrato grazie all’associazione una persona speciale che è diventata la mia fidanzata. Non credevo che potesse succedere». Oltre a questo, Filippo distribuisce per l’associazione le locandine per il cineteatro Lottagono della parrocchia di San Paolo con altri volontari di BergamoXBergamo. Sono attività che gli permettono di valorizzare le sue capacità: «Sono contento di poter aiutare gli altri – commenta -. Fra noi si creano legami di amicizia e solidarietà. Se vedo qualcuno in difficoltà è naturale offrirgli un po’ di sostegno».

I viaggi, le scoperte

Gli piace molto scoprire cose nuove: «Abbiamo fatto tanti viaggi insieme – sottolinea Anna – alcuni con tutta la famiglia, altri solo noi due. Alcuni anni fa, per esempio, siamo andati in giro per l’Italia a scoprire alcune città d’arte. Filippo è appassionato di presepi, ne abbiamo visto uno bellissimo a Matera. È curioso, ama visitare posti nuovi, entrare nei musei. Con il fratello Luca ha avviato una bella tradizione: a Natale e ai compleanni si regalano dei weekend da trascorrere insieme. Il 21 marzo si riuniranno a Parigi, dove Luca si trova per lavoro. Per raggiungerlo Filippo prenderà l’aereo da solo per la prima volta. Una nuova conquista».

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«Di sabato – spiega Filippo – una volta al mese faccio anche il bibliotecario alla Coop. Le persone vengono a chiederci qualcosa da leggere e mi piace dare loro dei consigli»

Nel suo percorso ci sono stati tanti intoppi, un po’ di fatica nel trovare il suo posto nel mondo: «Dopo la scuola – continua Anna – per tre mesi ha lavorato in una mensa aziendale, ma non sempre le persone sono preparate ad accoglierlo, non è facile. Ci sono stati tanti ostacoli anche nel riconoscimento dell’invalidità, in questo percorso è difficile trovare riferimenti chiari e persone capaci di ascoltare e capire la situazione. Abbiamo avuto esperienze complesse e a volte mortificanti. Il percorso di bambini e ragazzi con difficoltà è pieno di test ed esami medici che li fa sentire diversi e medicalizzati», mettendo l’accento sulle mancanze più che sulle loro potenzialità.

Anche per questo l’opportunità aperta dall’associazione San Paolo in Bianco si è rivelata così importante: «Di sabato – spiega Filippo – una volta al mese faccio anche il bibliotecario alla Coop. Le persone vengono a chiederci qualcosa da leggere e mi piace dare loro dei consigli, cerco di informarmi e a volte uso il mio istinto, a partire dalla copertina. Di solito poi al momento di restituire i testi in prestito i riscontri sono positivi».

La musica, una grande passione

Nel tempo libero coltiva le sue passioni, prima di tutto la musica: «Per diversi anni – dice Anna – ha seguito un percorso di Musicoterapia, molto libero, in cui inventava le parole delle canzoni e creava melodie. Ora ascolta un po’ di tutto».

«Ascolto Lucio Dalla, De André, Ivano Fossati, i Nomadi, Zucchero, Lucio Battisti ed Enya, ma anche musica celtica. Le canzoni popolari fanno riflettere, nei testi ci sono tante storie interessanti».

Impara moltissime cose facendo ricerche sul web: «Quando qualcuno deve fare acquisti mi chiede sempre un consiglio». Un tempo, ricorda la mamma, «aveva molti freni, c’erano tante cose, parole e perfino colori che gli davano fastidio, e leggendo saltava le parole che non gli piacevano». Filippo pian piano, grazie all’incontro con l’associazione San Paolo in Bianco, è riuscito a superare la sua riservatezza, ad allontanare le paure: «Nel suo profilo – osserva Anna – ci sono alcuni aspetti critici e altri molto alti, che pure gli impediscono di condurre una vita “normale”. Ha dovuto affrontare tanti blocchi e paure, ma nel tempo è cresciuto e migliorato».

Sogna un mondo senza etichette, in cui tutti i colori trovino un posto, anche i suoi: «Posso dire che sono una persona speciale, ho dei superpoteri, ma sono segreti, li conosce solo una persona, mia madre. Di mamma ce n’è una, come dice Totò, “Chi tene ‘a mamma è ricche e nun ‘o sape”, Chi ha la mamma è ricco e non lo sa. Ho delle difficoltà, come tutti».

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