Flessione da record per Elon Musk. Ma cosa è successo? A causare il crollo, un comportamento in particolare.
Il mondo dell’industria automobilistica e della tecnologia sta affrontando un periodo di grande incertezza, con Elon Musk, CEO di Tesla, al centro di questa tempesta. Recentemente, il suo patrimonio ha subito una flessione drammatica, con il prezzo delle azioni di Tesla che ha raggiunto i minimi storici. Negli USA ormai la finanza esplora i numeri e i fattori che hanno portato a questa crisi, analizzando il contesto economico e le possibili implicazioni per il futuro. Partiamo proprio da qui, dalle perdite: come siamo arrivati a questo?
Secondo le stime di Forbes, giovedì scorso il patrimonio netto di Musk ha subito una contrazione di ben 8,8 miliardi di dollari, scendendo a 342,8 miliardi di dollari. Questo rappresenta una perdita complessiva di 121,2 miliardi di dollari rispetto al picco storico di 464 miliardi di dollari, raggiunto il 17 dicembre dello scorso anno, quando le azioni di Tesla erano state scambiate a 480 dollari per azione. Oggi, con un calo del 6% in un solo giorno, le azioni Tesla hanno chiuso a poco più di 263 dollari, evidenziando una flessione di circa il 45% rispetto ai massimi di fine 2022.
Questa drammatica discesa non si è verificata in un vuoto, ma è stata accompagnata da una flessione più ampia del mercato azionario. L’indice S&P 500 ha subito un calo dell’1,8%, toccando i minimi del 2025. Le preoccupazioni legate ai dazi imposti dall’amministrazione Trump su beni provenienti da Canada, Cina e Messico hanno contribuito a creare un clima di incertezza tra gli investitori. Tesla, in particolare, è vulnerabile a tali restrizioni commerciali, poiché la Cina rappresenta il secondo mercato più grande per le sue vetture elettriche e l’azienda dipende fortemente dalle importazioni di componenti dal Canada per la produzione.
Dipendere dagli altri, il crollo di Musk
La reazione del mercato è stata amplificata dalla percezione che le politiche commerciali di Donald Trump possano avere ripercussioni dirette sulle operazioni di Tesla. Vaibhav Taneja, CFO di Tesla, aveva già avvertito a gennaio che i dazi avrebbero potuto influenzare negativamente la redditività dell’azienda, sottolineando che “Tesla dipende ancora molto da parti provenienti da tutto il mondo per tutte le nostre attività”.
Questo panorama di incertezze ha indotto gli analisti a riconsiderare le loro valutazioni. Ben Kallo, analista di Baird, ha messo in guardia sul fatto che il coinvolgimento di Musk con l’amministrazione Trump potrebbe influenzare negativamente la domanda di veicoli Tesla negli Stati Uniti e in Europa.
Dal giorno delle elezioni, il titolo di Tesla ha registrato un modesto aumento del 4,8%, una cifra ben lontana dal rally del 91% che si era realizzato fino al 17 dicembre. Inizialmente, gli investitori avevano scommesso che il sostegno di Musk per Trump e il suo investimento di quasi 300 milioni di dollari per la campagna repubblicana avrebbero potuto tradursi in vantaggi significativi per Tesla, in particolare attraverso una regolamentazione più favorevole per le tecnologie di guida autonoma.
Nonostante la flessione, Musk rimane comunque la persona più ricca al mondo, superando di oltre 120 miliardi di dollari il suo più vicino inseguitore, Mark Zuckerberg, CEO di Meta. Tuttavia, per mettere in prospettiva la perdita di 121 miliardi di dollari del magnate di Tesla, si può considerare che l’ex CEO di Microsoft, Steve Ballmer, oggi al decimo posto nella classifica dei più ricchi, ha un patrimonio netto di 118,9 miliardi di dollari. Inoltre, Mukesh Ambani, considerato l’uomo più ricco dell’Asia, vanta una fortuna stimata di 89,8 miliardi di dollari.
Da notare, infine, che è anche possibile che i comportamenti “estroversi” del CEO abbiano contribuito ad un decremento del suo appeal verso i partner commerciali. In seguito al famoso episodio del “braccio teso”, due partner tedeschi come Badenova e Viebrockhaus hanno preso le distanze dal dirigente del marchio.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link