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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 10.03.2025 – Vik van Brantegem] – Proseguiamo con il racconto del 65° viaggio di solidarietà e speranza in Kenya, che ha come motto una citazione di Papa San Giovanni XXIII: Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni, di Mons. Luigi (Don Gigi) Ginami, Presidente delle Onlus Associazione Amici di Santina Zucchinelli e Fondazione Santina. Nel suo terzo report, Don Gigi racconta alcuni Dioincidenze, che come sappiamo, non mancano mai sul cammino suo e della Fondazione. Sono eventi in cui con immenso stupore avverta la presenza di Dio nella sua vita e nella vita dei poveri: una presenza imprevista, che stupisce e lascia senza respiro; viene solo da arrossire e piangere.
Report 65/3. Chiara e Simona
Ogni tanto il Padreterno fa le sue improvvisate cariche di simpatiche grandi sorprese, quasi a dirmi: “Guarda che ci sono! Guarda che sono io a gestire la Provvidenza e la Carità, che sono i forti segni della mia presenza nel mondo…
Il fatto che vi racconto, si riferisce a ieri, qui in Kenya, mentre ero su di una scassata motocicletta in giro per i villaggi. Ma, partiamo da “Adamo ed Eva”: alcuni anni fa, mi sembra nel 2022, accompagnavo Blanca in aeroporto a Malpensa perché faceva ritorno in Ecuador per la morte del papà Hugo. Al banco del check in ci assisteva una signora molto gentile, perdendo molto tempo per noi. Dopo circa una ventina di minuti Blanca aveva in mano finalmente l’agognata carta d’imbarco.
Prima di accompagnarla alle partenze le offro un cappuccino e le dico: “Blanca, vorrei ringraziare la signora. Ora compero un caffè per lei e tu glielo porti?” Blanca mi fissa negli occhi, sorride e compiaciuta mi dice: “Claro che siiii”. Parte con il caffè e fa ritorno dopo alcuni minuti con un gran sorriso di meraviglia sul viso dicendo: “Quella brava signora si è commossa ed è stata tanto felice per il gesto: ti ringrazia di cuore!” Ci salutiamo, Blanca parte per Quito e io rientro in Città Alta.
Ecco la premessa alla incredibile storia di ieri. Ma prima di parlare di ieri vi devo parlare ancora del 4 marzo scorso. È Blanca questa volta ad accompagnarmi al banco delle partenze all’aeroporto di Orio al Serio a Bergamo. Arriviamo al banco dell’accettazione ed una ragazza gentile mi fa il check in. Mentre lei lavora dico che vado in Kenya perché sono un sacerdote e che la nostra Fondazione Santina compie 10 anni. Chiedo alla ragazza il suo nome e con semplicità mi risponde: “Mi chiamo Simona e sono della parrocchia di Zanica”. Mentre altre tre colleghe rimangono in silenzio ascoltando il nostro breve discorso, la saluto cordialmente.
Con Blanca andiamo al bar e le offro la colazione, ma prima di sedersi mi chiede: “Ma questa volta non regali un caffè a Simona?” Blanca ride divertita e in modo furbo, perché sa che immediatamente le dirò di si: “Ma certo Blanca, per favore lo puoi portare tu?” Blanca parte con il caffè e dopo pochi minuti ritorna e mi dice: “Don Gigi, Simona non beve caffè ma lo ha dato ad una collega e ti ringraziano di cuore”.
Tutto finisce così. Blanca torna in Città Alta e io parto per Dubai. Chi avrebbe mai immaginato lo scherzo del Padreterno? Quando penso a questi scherzi avverto con immenso stupore la presenza di Dio nella mia vita e nella vita dei poveri: una presenza imprevista, che stupisce e che lascia senza respiro, viene solo da arrossire e piangere.
Ecco cosa succede. Ieri, mentre ero in moto, il cellulare vibra. Preso dalla curiosità, con spericolate manovre estraggo il cellulare, mentre la moto prosegue. Ecco, cosa leggo tra un salto e l’altro con la paura di perdere il cellulare: “Buongiorno, vi contatto perché sono venuta a conoscenza dei vostri progetti in Kenya per i bambini e tanto altro come Fondazione. Ho saputo di voi, quando siete partiti da Bergamo per il Kenya giorni fa dalla collega con cui avete parlato. Per la Comunione della mia bambina vorremmo fare una piccola donazione, premetto di pochi euro, ma invece di acclamate bomboniere, vorremmo donare a chi ne ha bisogno, come abbiamo fatto per il primo figlio. Vi chiedo pertanto dove fare il bonifico e che causale mettere. Grazie Chiara”.
Rimango senza respiro, ricordo che abbiamo offerto il caffè a Simona, ma chi è questa Chiara? Non sarà quella che ha bevuto il caffè? Dico a Lazzaro di fermare la moto, scrivo subito a lei dei messaggi e dopo alcuni minuti eravamo già in chiamata WhatsApp. Chiara stupita e io più di lei: “Ciao, Chiara, ma tu per caso sei quella che ha bevuto il mio caffè?” Ride e risponde: “No, no, ma ho assistito alla scena e poi Simona mi ha dato il tuo nome, ho cercato in internet ed ho letto tutto quelle bellissime cose che fate e quindi ho deciso di chiamare il vostro numero associativo. Ed eccoci, ora in contatto addirittura dal Kenya. Ti dico subito che non sarà una grande somma, ma al posto delle bomboniere mi sembra una somma meglio destinata”.
Sono commosso, accaldato e confuso, le rispondo: “Tu non sai come sono felice. Il semplice gesto di un caffè, una parola a Simona e tutto si è trasformato in Carità. Questa telefonata non sai che forza mi dà. Non è semplice aiutare gli altri in queste situazioni limite, ma la tua telefonata ed il tuo gesto mi infonde coraggio. E questo è più importante della donazione. Il Signore ci sorprende sempre con i suoi gesti pieni di incredibili fatti. Proprio questi bellissimi fatti sono il segno della sua presenza che sa stupire e meravigliare. Noi poi diciamo sempre alla gente che non vogliamo i soldi ma il cuore delle persone e tu questo pomeriggio hai dato a tutti noi ed ai poveri che assistiamo il tuo cuore. Grazie per questo Chiara”.
La propongo pregare insieme una Ave Maria e commossa accetta. Al termine della preghiera chiedo: “Ma tu di che paese sei?” Risponde: “Sono di Cenate Sotto”. Rispondo divertito: “Questo è troppo! Il Signore si sta proprio divertendo con me oggi? Sai dove vado ad aiutare per la celebrazione delle Messe e l’attività pastorale quando sono in Italia? Vado a Cenate Sopra e celebro la domenica sera alle ore 18.00, chiedi in giro ti sapranno dire chi sono. Ed ora davvero devo ringraziare Dio perché se non era per quel caffè forse oggi noi due non ci sentiremmo. Mi viene voglia di offrire caffè tutte le volte che vado al banco di accettazione per volare da qualche parte del mondo”. Chiara ride e dice: “Ho una amica a Cenate Sopra, la chiamo subito!” Ci salutiamo cordialmente.
Recito il Rosario sulla moto in ringraziamento per questo meraviglioso fatto. Dopo poche ore mi giunge un altro messaggio da Sonia di Cenate Sopra e mi dice: “Carissimo Don Gigi, come procedi? Ho appena sentito Chiara, un’amica di Cenate Sotto che ti ha conosciuto in aeroporto e ha già preso contatti con te. È rimasta molto colpita dalla Fondazione. Le Dioincidenze non mancano mai”.
Sorrido con il cuore e pieno di stupore come questo bellissimo fatto in poco tempo ha fatto del bene a me, a Chiara, a Simona, a Sonia ed anche a Blanca, che ha proposto il caffè per dire grazie alla cortesia del banco di accettazione dell’aeroporto di Bergamo.
Ora vi invio un forte abbraccio. Vado a trovare Nema ed Anastasia e Bendera ed i suoi gemellini. Grazie a tutti voi di aver letto fino qui il terzo report dall’Africa.
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