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LIVORNO. Si è scontrato con uno sciatore livornese su una pista di Canazei, sulle Dolomiti, facendosi del male a una spalla, tanto che gli ha poi chiesto 56.075,31 euro di risarcimento. Ma il giudice del tribunale civile di via de Larderel, Massimiliano Magliacani, ha respinto la richiesta del turista – un cinquantaquattrenne residente a Frosinone, nel Lazio – condannandolo a pagare allo sciatore livornese, 57 anni, e a una compagnia di assicurazioni 9.424 euro per il rimborso delle spese processuali, oltre a quelle generali, dell’Iva e della cassa di previdenza forense. Si è conclusa con un nulla di fatto la causa civile che ha visto contrapposti due vacanzieri sulle neve trentine e, incidentalmente, anche la società con cui la controparte aveva stipulato la polizza.
La ricostruzione
La collisione è avvenuta il 16 gennaio del 2022, attorno alle 10,50, sulla pista numero tre “Kristiania”, nella sky area “Belvedere”, all’altezza del Col de Maiero. Entrambi si trovavano lì per la settimana bianca. Sul posto, per gli accertamenti, erano anche intervenuti gli agenti della polizia. «Mentre stava scendendo lungo la pista, giunto all’altezza di circa metà del Col de Maier – si legge negli atti – nell’effettuare una curva verso destra a bassa velocità (orientamento monte-valle) ha notato provenire dalla sua destra (da destra verso sinistra) un altro sciatore. Immediatamente ha invertito la direzione prendendo anch’egli la direzione da destra verso sinistra della pista, con l’intento di evitare il contatto. Nonostante la manovra repentina è stato però raggiunto dall’altro sciatore con il quale, seppur lievemente, è entrato in collisione. L’urto tra i due non è avvenuto per impatto tra i due corpi, bensì per urto tra gli attrezzi utilizzati, con gli sci». Una versione poi confermata dai poliziotti.
La testimonianza
Gli agenti avevano ascoltato anche un testimone. «La pista era perfetta e stavamo scendendo tutti e tre nella zona centrale, a bassa velocità – il racconto –. Davanti a me c’era una donna, ancora più avanti il signore livornese e sulla destra, fuori dalla nostra linea, l’unica persona presente in quel momento era il turista frusinate. A un certo punto ho visto bene il livornese allargare verso il centro e girare verso sinistra per cercare di evitarlo, ma è stato urtato mentre si allontanava. Ha resistito, poi è caduto. Mi sono portato subito su di loro e insieme alla signora abbiamo chiesto come stavano. Il livornese bene, all’altro doleva la spalla. Allora mi sono precipitato subito giù all’impianto e ho chiesto soccorso. Sulla responsabilità in questa vicenda non ho avuto mai dubbi, in quanto ho visto bene il turista laziale cambiare direzione e andare a urtare il livornese, che ha fatto di tutto per evitare il contatto».
La pronuncia
Il turista frusinate aveva chiesto un risarcimento per «il danno biologico, patrimoniale, non patrimoniale, estetico, relazionale subiti a causa della caduta» e anche quello «per l’interrotta vacanza». Ma il tribunale civile non ha ritenuto fondato il reclamo. «Lo scontro – scrive il giudice – è riconducibile unicamente alla condotta dello sciatore ferito, il quale è andato colposamente a urtare l’altro in violazione delle regole cautelari dettate dagli articoli 18, 19 e 20 del decreto legislativo 40 del 2021. Dai messaggi scritti prodotti dall’attore (colui che ha promosso la causa ndr) si evince la prova che quest’ultimo ha chiesto al convenuto (l’altro sciatore ndr) di denunciare il sinistro alla sua assicurazione, perché l’attore era un lavoratore autonomo e non aveva la polizza infortuni. Tali messaggi confermano il quadro probatorio, nel senso che il convenuto non aveva alcuna responsabilità per l’infortunio e che l’attore ha tentato di addebitare il fatto alla responsabilità del convenuto in quanto non assicurato in proprio per gli infortuni». Per questo il ricorso è stato respinto. «Il tribunale – spiega l’avvocato Massimiliano Ferretti, che ha assistito il cinquantasettenne livornese – ha riconosciuto in toto l’impianto difensivo: anche secondo noi a causare la caduta è stato esclusivamente l’attore». «Valuteremo un eventuale ricorso, ci stiamo pensando, dato che i termini per presentarlo non sono ancora scaduti», spiega invece l’altro legale, Francesco Incelli.
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