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Green Jobs, il 7 marzo 2025, si è concluso il percorso formativo “Gestione dei rifiuti nell’economia circolare”, organizzato dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro in collaborazione con Conai e ReteAmbiente Formazione. Il corso, rivolto a neolaureati e professionisti del settore, ha coinvolto 77 partecipanti provenienti da Puglia e Basilicata, con l’obiettivo di fornire competenze specifiche in ambito ambientale, con un focus particolare sulla gestione dei rifiuti da imballaggio.
Un percorso formativo per i professionisti del futuro
Questa iniziativa formativa ha offerto ai giovani delle due regioni del sud Italia la possibilità di acquisire competenze specialistiche nel settore della gestione dei rifiuti e dell’economia circolare. Il programma, che ha preso avvio a dicembre 2024, ha visto la partecipazione di laureati in cerca di inserimento nel mondo del lavoro, con l’intento di contribuire alla formazione di nuove figure professionali per la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale.
Durante la cerimonia di chiusura, svoltasi presso la sala conferenze del Dipartimento Jonico, gli studenti hanno ricevuto i loro attestati di partecipazione dalle mani dell’onorevole Patty L’Abbate, vicepresidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici.
La formazione come Strumento di lavoro sostenibile
“Questo corso ha rappresentato un’opportunità per molti giovani di acquisire nuove competenze, diventando green manager per i Green Jobs del futuro”, ha dichiarato l’onorevole L’Abbate, sottolineando l’importanza di investire nella formazione per creare professionisti pronti a affrontare le sfide ambientali. Inoltre, ha evidenziato come il programma abbia messo insieme la solidità accademica con le buone pratiche aziendali, una sinergia utile per formare professionisti in grado di operare sia nel settore privato che nella pubblica amministrazione.
Un corso multidisciplinare per affrontare le sfide dell’economia circolare
Il corso si è articolato in ventisei moduli didattici, ciascuno della durata di 90 minuti, distribuiti su 13 giornate formative. Le lezioni sono state tenute da esperti provenienti da diversi settori: accademici, consorzi di riciclo e aziende del settore del recupero dei materiali, tra cui i sette Consorzi di filiera del sistema Conai (Ricrea, Cial, Comieco, Corepla, Biorepack, Rilegno e Coreve). Il professor Bruno Notarnicola, coordinatore del corso, ha spiegato come l’iniziativa abbia offerto contenuti multidisciplinari, fornendo agli studenti strumenti pratici per entrare nel mondo dell’economia circolare.
La collaborazione tra Università di Bari e Conai,i Green Jobs come modello vincente
Il corso si inserisce nell’ambito dei Green Jobs, una serie di iniziative di alta formazione post-universitaria promosse dal Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai), che dal 2019 lavora con le principali università italiane per formare i professionisti del futuro nell’ambito della sostenibilità. Un programma pensato per rafforzare la collaborazione tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, con un focus particolare sulle aree del Mezzogiorno.
Fabio Costarella, vicedirettore generale di Conai, ha dichiarato che la formazione di nuove figure professionali in grado di gestire l’economia circolare è fondamentale per mantenere i risultati raggiunti dall’Italia nel riciclo degli imballaggi, una delle eccellenze in Europa. “Investire nella formazione dei professionisti della sostenibilità significa garantire il futuro dell’Italia, migliorando le competenze richieste dal mercato del lavoro”, ha affermato Costarella.
Opportunità di lavoro e connessione con il mercato
La cerimonia ha rappresentato anche un’occasione di confronto tra formazione e mercato del lavoro, con testimonianze dirette di esperti del settore. Sono intervenuti Chiara Morbidini, del Centro studi per l’economia circolare di Conai, Marianna Carluccio di Randstad Italia, Paola Ficco di ReteAmbiente Formazione e Ruggiero Bruno, direttore di Ecologistic Spa, una realtà di spicco nel riciclo delle plastiche e nella produzione di imballaggi. Questi interventi hanno offerto ai laureati uno spunto concreto su come le competenze acquisite possano trasformarsi in reali opportunità professionali nel settore della sostenibilità e dell’economia circolare.
In sintesi, il corso ha rappresentato un esempio di come l’educazione sostenibile possa fungere da ponte tra il mondo accademico e il mondo del lavoro, formando professionisti pronti ad affrontare le sfide legate alla transizione ecologica.
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