cosa sappiamo sull’ex super poliziotto Carmine Gallo

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Trent’anni di carriera nello Stato, dal delitto Gucci al pentimento di Saverio Morabito, poi l’approdo all’agenzia investigativa Equalize, al centro di un’inchiesta della procura di Milano. Dal 25 ottobre 2024 si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione dove è deceduto ieri. Tutto quello che sappiamo sull’ex super poliziotto Carmine Gallo.

È morto ieri mattina, domenica 9 marzo, l’ex super poliziotto Carmine Gallo che dopo una lunga carriera nello Stato era passato all’agenzia investigativa Equalize, al centro di un’inchiesta della procura di Milano. Dal 25 ottobre 2024, infatti, il 67enne si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione a Garbagnate Milanese, a pochi chilometri da Milano, accusato di essere al vertice di un’organizzazione che realizzava dossieraggi illegali con dati rubati.

Carmine Gallo, trent’anni in prima linea

Carmine Gallo era originario di Gragnano, in provincia di Napoli. Entrato in polizia nel 1978, Gallo è ha avuto un ruolo chiave in svariate indagini di rilievo della storia giudiziaria italiana. A lui è stato affidato il compito di sporcarsi le mani: parlare con i boss della ‘ndrangheta, trattare per liberare degli ostaggi o assicurare killer alla giustizia. Per trent’anni è stato in prima linea in molte delicate operazioni, tanto da guadagnarsi la fama di “super poliziotto”. Tra le tante indagini, Gallo si è occupato dei rapimenti di Cesare Casella, sequestrato a Pavia nel 1988 e rilasciato dopo due anni di prigionia, e dell’imprenditrice Alessandra Sgarella, rapita a dicembre 1997 a Milano e tenuta in ostaggio per nove mesi in Calabria prima di essere liberata.

Ma non è finita qui. Gallo è anche colui che ha risolto il delitto Gucci, che ha contributo alla cattura del killer Michele Profeta a Padova ed è stato ritenuto l’artefice del pentimento di Saverio Morabito, narcotrafficante legato ai principali boss della ‘ndrangheta al Nord che con le sue rivelazioni ha dato il via all’inchiesta Nord-Sud del 1993 che porto alla luce i business dei Papalia e dei Sergi tra la Calabria e l’hinterland milanese. Poi, dopo la pensione, è passato all’agenzia investigativa Equalize, a due passi dal Duomo.

L’inchiesta su Equalize

L’inchiesta sulla società di investigazioni Equalize era iniziata nel 2022. Secondo i carabinieri del nucleo Investigativo di Varese, con la “creazione di vere e proprie banche dati parallele vietate e con la circolazione indiscriminata di notizie e informazioni sensibili, riservate e segrete“, l’azienda sarebbe riuscita a “tenere in pugno cittadini e istituzioni” arrivando a “condizionare” dinamiche “imprenditoriali e procedure pubbliche, anche giudiziarie“. Nell’arco di due anni, si sarebbero rivolti a Equalize circa 400 clienti.Gli indagati, ai quali vengono contestati diversi reati tra cui associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistemi informatici, sono in tutto 68. Tra loro, anche Carmine Gallo.

Secondo le indagini coordinate dal pm della Dda Francesco De Tommasi, Gallo era considerato al vertice di Equalize fondata insieme a Enrico Pazzali, presidente di fondazione Fiera Milano (incarico dal quale si è auto sospeso il 28 ottobre 2024), che, secondo l’accusa, è un’organizzazione che realizza dossieraggi illegali con dati rubati. Sempre secondo gli inquirenti, i dossier venivano realizzati anche su commissione, come le ricerche che hanno colpito, tra gli altri, anche la famiglia del presidente di Ignazio La Russa, Marcell Jacobs e Alex Britti.

Per tutto questo, il prossimo 19 marzo, l’ex super poliziotto avrebbe dovuto comparire davanti al Tribunale del Riesame per discutere il ricorso presentato dalla Procura di Milano. L’accusa più grave: associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistema informatico. Per questo, per De Tommasi Gallo avrebbe dovuto essere in carcere e Pazzali ai domiciliari.

Il gip, invece, lo scorso ottobre aveva disposto i domiciliari per il primo e nessuna misura cautelare per il secondo. Durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, Gallo aveva ammesso davanti al gip di aver effettuato accessi abusivi alle banche dati della polizia chiedendo favori a pubblici ufficiali amici, ma ha negato di aver gestito una società dedita al dossieraggio illegale, affermando: “Sono un servitore dello Stato, lo sono stato per 40 anni. Dimostrerò la mia innocenza. Ho sempre rispettato la legge, e lo farò anche ora“.

La morte di Gallo: disposta l’autopsia

L’ex super poliziotto, Carmine Gallo, è morto ieri mattina, domenica 9 marzo. Secondo quanto riferito dall’avvocata Antonella Augimeri, il decesso sarebbe stato causato da un infarto fulminante che lo avrebbe colpito nella propria abitazione a Garbagnate Milanese, poco distante da Milano. Al momento della morte in casa con lui era presente la moglie. Nonostante sembri trattarsi di una morte naturale, il magistrato di turno in Procura ha disposto l’autopsia sul corpo. Segue il caso il procuratore capo Marcello Viola, con la pm di turno Giancarla Serafini. È stato avvisato anche il pm Francesco De Tommasi, titolare con il collega della Dna Antonio Ardituro dell’inchiesta sui dossieraggi.





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