“Dalle crisi bisogna cogliere le opportunità”

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Dopo la visita ai musei Byron e del Risorgimento di Palazzo Guiccioli, è stata la Camera di Commercio di Ravenna-Ferrara a vedere la presenza del vicepresidente del Consiglio e ministro degli esteri Antonio Tajani, che ha partecipato luneedì pomeriggio a una iniziativa sul futuro economico delle imprese, alla luce anche dell’attuale situazione geopolitica internazionale. I lavori, aperti dal presidente di Camera di Commercio Giorgio Guberti, hanno visto la partecipazione del presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e del presidente dell’Abi Antonio Patuelli.

Proprio Guberti ha aperto il dibattito, ricordando i numeri dell’ente camerale che conta “87 mila euro localizzate, 270 mila addetti e 23 miliardi di euro di valore aggiunto complessivo, con oltre 8 miliardi di esportazioni. Su un territorio che ha grandi potenzialità e grandi possibilità di sviluppo per il futuro”, e con un porto che, è stato sottolineato, “non merita il declassamento doganale per l’attività e gli investimenti che, invece, ha dimostrato di sostenere”. Patuelli ha puntato l’accento sugli incentivi da dare alle imprese, perché “gli investimenti spesso sono frenati – ha detto  – dalla preoccupazione delle incertezze internazionali e del costo dell’energia”. 

Tajani: “Davanti alle difficoltà non bisogna farsi prendere dal panico. Sono ottimista”

L’intervento di Tajani si è focalizzato su quanto accade con gli Stati Uniti e con i dazi minacciati sui mercati dal presidente Donald Trump, oltre all’instabilità creata, anche per il sistema economico, dai vari teatri di guerra nel mondo, primo fra tutti quello tra Russia e Ucraina. “Quando la situazione non è facile – ha detto Tajani – non bisogna farsi prendere dal panico. L’Italia è la seconda potenza industriale dell’Unione Europea e la quarta potenza commerciale mondiale. Dopo la Cina abbiamo la maggiore varietà di prodotti esportati. Questo quindi rappresenta una straordinaria potenzialità perché ci permette di essere flessibili di esplorare il maggior numero di mercati e di rispondere al maggior numero di richieste”.

Tajani ha specificato come il Governo stia studiando una strategia per potenziare lo sviluppo di altri mercati come quelli di “Messico, Giappone, Turchia, Indonesia, Vietnam, Paesi del Golfo. Faremo di tutto per accompagnare come Governo le imprese attraverso azioni mirate e organizzando business forum”. Ma rimane costante il contatto con gli Stati Uniti, Paese nel quale una delegazione del Ministero degli Esteri incontrerà tecnici Usa per affrontare la questione dei dazi. “La nostra fortuna – ha proseguito Tajani – è quella che il Made in Italy propone un prodotto di qualità e ritengo che un consumatore americano sia disposto a pagare anche un dollaro o due in più pur di avere qualcosa di italiano”.  

Altra opportunità, secondo Tajani, va vista nell’aumento delle spese a livello europeo sulla sicurezza che, ricorda, “non riguarda solo bombe o carri armati, ma anche di mezzi, tecnologie, ricerca e innovazione”. Nonostante il quadro non sia del tutto positivo, con anche alcuni colossi come Germania e Francia alle prese con la crisi economica, Tajani guarda il bicchiere mezzo pieno. “Sono convinto che alla fine ce la faremo. Come ce l’abbiamo sempre fatta noi italiani e noi europei”, ribadendo l’importanza di una coesione a livello di Ue.

De Pascale: “Una spirale sui dazi danneggerebbe tantissimo questo territorio”

Al tavolo degli interventi anche il presidente della Regione Michele de Pascale. “Credo che mai come adesso nel pensiero di tante piccole e medie imprese della nostra Regione – ha detto – ci sia molta più attenzione alla politica estera che all’ecoomia, per capire come si muoveranno alcune dinamiche. È inevitabile che la situazione internazionale abbia delle ripercussioni sulle nostre imprese – ha aggiunto de Pascale – per quello che riguarda l’export dei tanti prodotti che qui produciamo e inviamo nei mercati di tutto il mondo”.

De Pascale ha anche ricordato come il conflitto tra Russia e Ucraina abbia impattato sul mondo del turismo con un flusso di turisti provenienti da quell’area che contava oltre 400 mila presenze a stagione. “Il nostro – ha proseguito il presidente – è un territorio che importa inoltre molte materie prime, anche da aree di guerra, ma siamo grandissimi esportatori di prodotti su mercati come quello statunitense. Da questa terra credo che venga il massimo della solidarietà e il massimo del sostegno istituzionale a tutte le iniziative che il ministro Tajani sta intraprendendo per evitare una pericolosissima spirale che danneggerebbe questo territorio più di qualsiasi altra area italiana”.


 



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