In un’epoca in cui l’ansia e lo stress sembrano ormai far parte dell’esistenza dei più, la ricerca scientifica ha iniziato a esplorare nuovi orizzonti per il benessere mentale, scoprendo un alleato inaspettato: i musei. Questi luoghi di cultura, tradizionalmente visti come custodi del patrimonio artistico e storico, si stanno rivelando veri e propri rifugi per la mente, capaci di contrastare efficacemente le sfide psicologiche del nostro tempo.
Musei: oasi di benessere contro lo stress
Ad approfondire questo tema, ci ha provato il progetto ASBA, Anxiety, Stress, Brain-friendly Museum Approach, ideato dal Cespeb, Centro Studi sulla Storia del Pensiero Biomedico dell’Università di Milano-Bicocca che ha condotto una ricerca pionieristica per svelare i benefici psicologici della frequentazione museale. Storici dell’arte, psicologi, medici e ricercatori universitari hanno collaborato per dimostrare che i musei non solo nutrono l’anima, ma leniscono anche le ferite dello stress e dell’ansia.
Il progetto e le sue implicazioni
Il progetto, ha esplorato l’efficacia di diverse tecniche per ottimizzare l’esperienza museale a fini terapeutici. Non tutte le persone, infatti, reagiscono allo stesso modo all’arte e alla cultura. Se alcuni, per esempio, possono trarre beneficio dalla contemplazione silenziosa di un dipinto, altri possono preferire attività più interattive, come la creazione artistica o la discussione di gruppo.
I musei, sapendo cosa offra maggiori benefici, potranno offrire attività e percorsi personalizzati, in base alle esigenze e alle preferenze dei visitatori. Tra le diverse tecniche lo studio ne propone quattro: la Mindfulness, l’Arteterapia, il Nature+Art e le Visual Thinking Strategies.
Uno studio dell’Università Bicocca di Milano ha esplorato gli effetti terapeutici anti stress dei musei (Getty)
La mindfulness
La Mindfulness, basata sulla consapevolezza del momento presente, ha dimostrato di ridurre del 25% i livelli di ansia e stress. L’ambiente museale, con la sua atmosfera di calma e contemplazione, favorisce la concentrazione e il rilassamento, permettendo ai visitatori di distaccarsi dalle preoccupazioni quotidiane.
L’Arteterapia
L’Arteterapia, utilizzando l’arte come strumento di espressione emotiva, ha ridotto del 20% l’ansia nei partecipanti. L’interazione con le opere d’arte, secondo lo studio, permette di esplorare le emozioni più profonde, migliorando l’autostima e favorendo una gestione emotiva più sana. Attraverso la creazione artistica, o semplicemente osservando e interpretando le opere esposte, i visitatori possono dare voce alle proprie emozioni, spesso difficili da esprimere a parole.
Nature+Art
Il metodo Nature+Art, che combina l’arte con gli stimoli naturali, durante gli esperimenti, ha ridotto del 15% i livelli di stress, mostrando come, la sinergia tra cultura e natura, amplifichi i benefici terapeutici, stimolando la creatività e l’autoconsapevolezza. Un risultato ottenuto da diversi altri studi, che hanno già dimostrato come il contatto con la natura abbia effetti positivi sulla salute mentale, riducendo l’ansia e lo stress.
Le Visual Thinking Strategies
La tecnica del Visual Thinking Strategies, stimolando il pensiero critico e la riflessione attraverso l’analisi di opere d’arte, ha notato come esse migliorino le abilità relazionali e l’autostima. Le discussioni di gruppo davanti alle opere d’arte creano un ambiente di supporto reciproco, favorendo l’inclusione sociale. Dai risultati dell’esperimento, è emerso che osservando un’opera d’arte insieme ad altre persone e condividendo le proprie interpretazioni e ascoltando quelle degli altri, si riesce a creare un senso di connessione e di appartenenza.
Il ruolo dei musei per il benessere salute mentale
Il progetto ASBA, dimostrando che i musei possono essere considerati veri e propri “presidi di benessere”, può rappresentare un importante passo avanti nella promozione della salute mentale. In un’epoca, infatti, in cui la richiesta di sostegno in questo senso è molto aumentata, è fondamentale esplorare nuove strategie per promuovere il benessere psicologico. E i musei, con il loro potenziale terapeutico e il loro ruolo di aggregatori sociali, potrebbero svolgere un ruolo chiave in questo ambito.
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