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Non solo l’avvio delle attività di una nuova sede, ma il varo di un vero e proprio hub cooperativo di accoglienza e di riferimento. È lo spazio che LegaCoop Lombardia ha inaugurato, alla presenza dell’Arcivescovo, nel prestigioso palazzo Montedoria di Milano.
Accanto al presidente regionale Attilio Dadda, il presidente di LegaCoop nazionale Simone Gamberini, il vicepresidente di Regione Lombardia Marco Alparone, l’assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello, politici nazionali, responsabili di realtà cooperative e del sindacato. Tutti riuniti per riaffermare i valori del cooperativismo, nell’anno che le Nazioni Unite hanno dedicato alla cooperazione, con il titolo «Per costruire un mondo migliore», rilanciando a livello mondiale i grandi valori che, nella nostra regione, vedono attiva LegaCoop da 140 anni, come ha testimoniato un bel video proiettato durante l’inaugurazione.
«Oggi inauguriamo un luogo fortemente identitario, dove faremo e racconteremo cooperazione – ha detto subito Dadda -. Abbiamo concepito gli spazi per favorire la socialità e lo scambio mutualistico in collaborazione con le cooperative associate, oltre a dare ampio spazio alla condivisione di ciò che siamo e facciamo. Emerge qui la volontà di stimolare progettualità comuni e visioni di filiera e, soprattutto, di costruire alleanze anche mettendo insieme le differenze».
L’intervento dell’Arcivescovo
Insomma, un momento di gioia e di grande soddisfazione a cui l’Arcivescovo ha portato la sua benedizione, mettendo in guardia dalle difficoltà della burocrazia al fine di essere sempre più incidenti al servizio della comunità. E tutto esemplificato nelle sue parole, da una sorta di racconto su un villaggio nel quale le famiglie si mettono insieme per avere acqua scavando un pozzo. «Ma poi ci si accorge che in un campo il raccolto è più abbondante di quello degli altri. Come mai? Forse, pensano i vicini, ha usato più acqua, forse ha attinto al pozzo durante la notte, forse si è approfittato del bene comune. E quindi è necessario un controllo. Il sospetto divide quelli che si erano uniti per l’impresa».
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Da qui i privilegi del controllore – leggi della burocrazia – che non è, ovviamente, a costo zero e che, alla lunga, diviene lui stesso «il padrone», con gli abitanti del villaggio «suoi dipendenti». «Questa storia – avverte monsignor Delpini – dimostra che in ogni realtà, anche nella dinamica della cooperazione, occorre mantenere i valori fondanti».
Le parole degli amministratori locali
Parole a cui hanno fatto eco quelle del vicepresidente Alparone («la presenza della Regione vuole essere un ringraziamento perché qui si risponde a un bisogno con un modello sussidiario e mutualistico che ha la sua culla in Lombardia. Un modello che ha dimostrato di sapere camminare sulle sue gambe») e dell’assessora Cappello, da sempre vicina alla LegaCoop Lombardia: «Siamo uniti per il valore che la cooperazione ha nel mettersi al servizio della città e della comunità con la forza del successo nel lavoro, tipica delle nostre terre, ma restituendo benessere a tutti. Facciamo un altro passo insieme, non solo per Milano, ma per tutta l’Italia».
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I presidenti Gamberini e Dadda
Come ha ribadito il presidente nazionale Gamberini: «Questo è solo l’inizio di un percorso che ci porterà a ottobre 2026 a Milano per festeggiare i 140 anni di Legacoop con la Biennale, dove rilanceremo alle istituzioni il nostro messaggio di impegno per un modello di società diversa da quella attuale, che ponga al centro le persone e la loro capacità di collaborare per rispondere ai bisogni quotidiani della società. L’inaugurazione dell’hub è un’occasione per lanciare un messaggio forte per questo anno importante: le cooperative possono e devono costruire un mondo migliore».
Infine, prima del brindisi finale, è stato ancora il presidente di LegaCoop Lombardia Dadda a richiamare il senso della presenza cooperativa come «laboratorio di nuove alleanze, per un’economia di pace, legata ai territori e alle comunità, a quell’idea di collettività che tiene insieme le differenze, partendo dal riconoscimento dei diritti e dalla lotta alle disuguaglianze. Temi che interessano le nostre imprese e tutto il tessuto imprenditoriale perché il benessere si misura nella qualità della vita e del lavoro delle persone, nella possibilità di dare spazio alle proprie aspirazioni personali. Per questo vorremmo che Milano, oltre a essere capitale economica e finanziaria, sia città dei diritti, dove il capitale più importante è rappresentato dalle persone».
Gli spazi del nuovo hub
Numerosi e ariosi, gli spazi dell’hub vedono una sala conferenze ospitante una videoinstallazione realizzata dal gruppo di ricerca artistica milanese “Studioazzurro” che racconta la cooperazione lombarda, dalle origini a oggi. Sono le mani a rappresentare al meglio l’idea dell’hub cooperativo: mani che si stringono, si aprono nel gesto del dono, si muovono sugli schermi. A richiamare un progetto collettivo, uno strumento di lavoro, una sinfonia di persone.
A completare il racconto, una galleria di immagini che restituisce la storia e la complessità del movimento cooperativo lombardo e uno spazio digitale interattivo dedicato alle associate, concepito e realizzato da cooperative di LegaCoop Lombardia. È cooperativa anche la filiera del gusto, con prodotti sostenibili e solidali a marchio cooperativo.
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