La denuncia dei fisioterapisti siciliani: “Costi più alti d’Italia e accesso difficile ai percorsi riabilitativi”

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PALERMO, 10 marzo 2025 – La Sicilia ha i costi più alti in Italia per le prestazioni di fisioterapia e l’accesso ai percorsi riabilitativi è reso più complicato da doppie visite e ostacoli burocratici. È quanto denunciano gli Ordini interprovinciali dei Fisioterapisti della Sicilia, che hanno scritto una lettera all’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Daniela Faraoni, e al dirigente generale del Dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, tornando a manifestare, si legge nella lettera, “preoccupazione per l’applicazione nel territorio siciliano del nuovo nomenclatore tariffario delle prestazioni di specialistica esterna ambulatoriale, soprattutto per il suo impatto negativo sul lavoro del fisioterapista in queste strutture”.

Un fenomeno che – per i fisioterapisti siciliani – è accompagnato da una serie di criticità che rendono difficile l’accesso ai percorsi riabilitativi per i cittadini, con conseguenti ritardi nelle cure e un aumento dei costi per il sistema sanitario regionale. Secondo i dati presentati dagli Ordini dei Fisioterapisti, la Sicilia detiene il primato negativo dei costi più elevati per le prestazioni di fisioterapia rispetto a tutte le altre regioni italiane.

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Questo divario è emerso già nel 2002, con l’applicazione del decreto assessoriale Lea, e si è ulteriormente aggravato con l’introduzione del nuovo nomenclatore tariffario per le prestazioni di specialistica esterna ambulatoriale. Nel 2024, – denunciano gli Ordini dei Fisioterapisti nella lettera – i costi per le cure fisioterapiche in Sicilia hanno superato i 60 milioni di euro, senza un corrispondente miglioramento in termini di efficienza o qualità delle cure. Uno dei principali problemi evidenziati riguarda l’accesso ai percorsi riabilitativi, che richiedono una doppia visita: prima dal medico di medicina generale o dallo specialista della patologia d’origine, e successivamente dal fisiatra. “Questa prassi, non prevista da alcuna norma, – puntualizzano i fisioterapisti – è diventata una consuetudine radicata nel territorio siciliano, nonostante il Decreto assessoriale del 27 giugno 2002 preveda che la visita fisiatrica sia necessaria solo in assenza di una diagnosi precisa.

Questa doppia visita non solo rappresenta un inutile ostacolo per i pazienti, ma comporta anche un ritardo nell’inizio delle cure e un aumento dei costi per il sistema sanitario”. Inoltre, la gestione delle cure fisioterapiche – denunciano dagli Ordini interprovinciali – “è stata affidata a strutture ambulatoriali convenzionate, che richiedono la visita fisiatrica anche quando non necessaria, creando una situazione di conflitto di interessi, poiché lo stesso soggetto che prescrive le cure ne trarrebbe un vantaggio economico”.

La gestione delle cure fisioterapiche in Sicilia è stata definita dagli Ordini dei Fisioterapisti come “anacronistica” e “inefficiente”, poiché le prestazioni, che rientrano nelle competenze specifiche dei fisioterapisti, “sono affidate a strutture convenzionate, con un aumento dei costi e dei tempi di attesa per i cittadini. In tutta Europa, invece, è prassi comune che i fisioterapisti possano erogare direttamente le prestazioni, riducendo i costi e migliorando l’efficienza del sistema”, come è stato evidenziato anche in un recente studio pubblicato dalla Fondazione Gimbe.

L’Ordine interprovinciale dei Fisioterapisti di Palermo e Trapani, rappresentato da Rosario Fiolo, insieme a quello di Catania, Ragusa e Siracusa, presieduto da Orazio Meli, si dichiarano disponibili a collaborare con l’assessorato regionale alla Salute per trovare soluzioni che garantiscano il corretto esercizio professionale, la qualità delle cure e un significativo risparmio di costi.

Tra le proposte avanzate, è laccreditamento diretto dei fisioterapisti, che permetterebbe ai cittadini di accedere alle cure in modo più rapido ed efficiente, riducendo i tempi di attesa e i costi per il Sistema sanitario. I fisioterapisti siciliani chiedono un incontro urgente con lassessore regionale alla Salute per discutere delle criticità emerse e delle possibili soluzioni. “La situazione della fisioterapia in Sicilia è emblematica – dichiarano i presidenti degli Ordini – ma per motivi diametralmente opposti a quelli sostenuti dai rappresentanti dei centri privato-accreditati. È necessario rivedere l’attuale sistema, che non rispetta l’esercizio professionale dei fisioterapisti e penalizza i cittadini con costi più alti e tempi di attesa più lunghi”.



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