nucleare in italia, il problema non è il se ma il come BeeMagazine

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Con il convegno organizzato dal senatore della Lega Manfredi Potenti, “2025. L’energia nucleare nell’anno della svolta” si è messo in luce un aspetto cruciale: il ritorno del nucleare non è più una questione di “se”, ma di “come”.

L’evento, che ha visto la partecipazione di esponenti politici, esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni, si inserisce nel solco del disegno di legge delega al Governo in materia di nucleare sostenibile. Due panel  hanno animato la discussione: Il primo, dal titolo evocativo “Una scelta non rinviabile”, ha ospitato voci autorevoli come il giornalista Manfredi Annibaldis, il docente di diritto dell’ambiente Vincenzo Pepe e il direttore generale di Ispra Maria Siclari. Un dibattito che ha messo in evidenza la necessità di affrontare il tema con la concretezza dei dati, superando il retaggio emotivo che ha caratterizzato il dibattito nucleare in Italia negli ultimi decenni.

Il secondo panel ha invece approfondito le prospettive tecnologiche dei reattori ad alta temperatura, in particolare per il settore industriale. Una discussione che ha coinvolto esperti internazionali come Michael Melton di X-energy ed Elizabeth Rizzotti di Newcleo, dimostrando come l’innovazione tecnologica possa rappresentare un volano per la competitività del Paese. Tra gli interventi di maggior rilievo spicca quello di Nicola Rossi di Enel, che ha affrontato il tema con una visione di ampio respiro.

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Nicola Rossi, responsabile Innovazione di Enel Green Power

Il nucleare è complementare alle energie rinnovabili

“Il dibattito sull’energia deve essere affrontato con una prospettiva sistemica, capace di integrare i vari contributi tecnologici e di costruire un mix energetico ottimale. Questo significa guardare alla sostenibilità ambientale ma anche all’efficienza economica e alla sicurezza. Il nucleare, in questa visione, non è un’alternativa alle rinnovabili, ma un elemento complementare. L’esempio della Spagna, dove il 20% della produzione energetica è di origine nucleare, dimostra come questa tecnologia possa contribuire a stabilizzare i prezzi dell’energia e a ridurre la volatilità del mercato, fornendo una base stabile su cui innestare le fonti rinnovabili”, ha dichiarato Rossi.

Enel, forte di un ampio know how (in Spagna gestisce attraverso Endesa 6 reattori nucleari e ha costruito uno degli ultimi europei in Slovacchia), adotta un approccio aperto e tecnologicamente agnostico. “Guardiamo al futuro con la consapevolezza che la transizione energetica dovrà avvenire per gradi. È importante un modello evolutivo, una sorta di staffetta tecnologica che parta dall’impiego dei piccoli reattori modulari (SMR), già disponibili o in fase avanzata di sviluppo, per poi progredire verso tecnologie di quarta generazione e, in prospettiva, la fusione nucleare. Il tutto con un’attenta valutazione delle specifiche esigenze del contesto italiano, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche in termini di impatto socioeconomico e produttivo”, ha aggiunto.

Una centrale nucleare
Una centrale nucleare

La sostenibilità del nucleare

Un aspetto cruciale è la sostenibilità economica dei nuovi impianti nucleari. “I primi reattori avranno costi più elevati, ma con l’aumento della produzione su scala industriale si genereranno economie di serie significative, riducendo progressivamente il costo dell’energia prodotta. Affinché ciò avvenga, è necessario un piano di sviluppo coordinato a livello europeo. Possiamo considerare per rendere economicamente sostenibile la tecnologia SMR che sarebbero necessari almeno un centinaio di reattori a livello europeo e qualche centinaio a livello globale per agevolare lo sviluppo di un’economia di scala, che permetterebbe di ridurre ulteriormente i costi”.

Altro punto centrale è quello della regolamentazione. “Per quanto riguarda il contesto normativo, sarebbe opportuna una armonizzazione a livello europeo, che consenta di accelerare i tempi di realizzazione e di ridurre i costi attraverso la standardizzazione dei processi”, ha sottolineato Rossi.

La sicurezza del nucleare, contro gli stereotipi

In questo contesto, Enel sta lavorando, insieme ad Ansaldo Energia e Leonardo alla costituzione di una nuova società dedicata allo studio e alla valutazione delle tecnologie nucleari più adatte al contesto italiano. “L’obiettivo è identificare le soluzioni migliori in termini di efficienza, sicurezza e compatibilità con il sistema energetico nazionale, tenendo conto della necessità di coinvolgere il tessuto industriale italiano e di creare valore per il Paese”.

Il nucleare deve essere considerato con pragmatismo, senza pregiudizi ideologici. “Non si tratta di scegliere tra nucleare e rinnovabili, ma di costruire un sistema energetico integrato, capace di garantire sicurezza, sostenibilità e competitività economica. Enel si pone come attore di questa trasformazione, con un approccio basato sull’analisi rigorosa delle tecnologie e sulla volontà di contribuire a un’energia sicura, sostenibile ed economicamente accessibile per il futuro del Paese”, ha concluso Rossi.

 

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Francesca Palumbo



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