“Arco che vorrei” chiude il tour di confronto con la cittadinanza. “Ora il programma, ascoltando i bisogni e le idee degli arcensi per costruire la città che vogliamo”

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ARCO. Casa e cultura. Il “mini tour” elettorale della coalizione civica “Arco che vorrei” si è concluso con la terza e ultima serata di incontro – confronto con la cittadinanza, che il prossimo 4 maggio sarà chiamata ad eleggere il nuovo primo cittadino arcense.

 

La candidata sindaca Arianna Fiorio e i rappresentanti delle sei liste che la sostengono, Civica Olivaia, Comunità Lavoro Ambiente, Domani – Giovani in Azione, Europa Verde – Verdi dell’Alto Garda e Ledro, Onda e Proposta Civica Popolare, hanno dunque completato il percorso di ascolto. Adesso il programma andrà integrato e poi sarà il momento della presentazione della “road map” della coalizione che si pone come alternativa civica al centro destra al centro sinistra.

 

Nella frazione di Massone, dopo i primi due partecipatissimi incontri (Qui articolo e Qui articolo) si è parlato di casa e lavoro. “Entrambi, a modo loro, bisogni primari della popolazione”.

 

“Trovare casa nell’Altogarda, soprattutto negli ultimi cinque anni, è diventato particolarmente difficile e costoso – scrive nella nota ufficiale “Arco che vorrei” -. Gli ostacoli sono molti, sia che ci si rivolga al mercato sia che si tenti la strada dell’alloggio pubblico. In cosa l’amministrazione comunale potrebbe intervenire? Nel nostro territorio la vocazione turistica condiziona la disponibilità e i prezzi degli alloggi. Ma è necessario distinguere tra coloro che hanno un solo alloggio che destinano all’accoglienza turistica, ricavandone un’integrazione economica per il bilancio familiare e le grandi società di intermediazione, che ormai dominano il mercato degli affitti brevi anche nella nostra zona”.

La candidata sindaco della coalizione, Arianna Fiorio, ha ricordato “la legge provinciale Gilmozzi del 2005, che ha imposto un vincolo di residenza primaria per gli edifici di nuova costruzione nelle zone turistiche proprio a tutela di
lavoratori e famiglie, alla quale purtroppo non sono mai seguiti, nel Comune di Arco, i necessari controlli per verificare la sua applicazione. Per quel che riguarda gli alloggi pubblici, pur se di competenza principalmente provinciale, il Comune potrebbe senz’altro farsi portavoce delle esigenze del territorio e addirittura sottoscrivere delle convenzioni, facendosi carico della gestione e della manutenzione degli alloggi Itea, al fine di renderli disponibili per rispondere prontamente alle situazioni di emergenza (sfratti, coniugi separati) oppure destinare a ciò il recupero di alcuni edifici pubblici comunali”.

I partecipanti hanno condiviso con lei l’opportunità di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione del Comune per incentivare e tutelare gli alloggi residenziali e disincentivare gli affitti turistici e il mantenimento di appartamenti sfitti nell’Altogarda.

 

“Il secondo tema affrontato – prosegue la coalizione –, trasversale ed elemento cardine di coesione sociale, è stato quello della cultura. Conoscere le proprie radici, tutelare il proprio territorio, coltivare il proprio patrimonio culturale attraverso proposte che non siano esclusivamente un richiamo per i turisti, ma anche un’occasione di maturazione e incontro per chi in questi luoghi vive è troppo spesso un argomento trascurato. E’ emersa l’assoluta necessità di offrire più spazi di aggregazione ai cittadini di tutte le età, culture, religioni e provenienze, per permettere lo sviluppo di una comunità coesa ed inclusiva. Secondo molti presenti il Comune dovrebbe incentivare questo pluralismo culturale con attività di promozione e supporto”.

 

“Una grande sfida della prossima amministrazione – conclude “Arco che vorrei” – dovrà essere certamente quella di valorizzare il nuovo auditorium, necessariamente in sinergia con il Riva del Garda, prendendo spunto dagli esempi “d’eccellenza” proposto da altre citta europee, affinché tutta la comunità possa godere dell’importante investimento effettuato. Il programma elettorale è praticamente fatto e i numerosi spunti emersi durante le tre partecipatissime serate di confronto con i cittadini e nei tanti momenti di confronto avuti con le persone che hanno visitato i nostri gazebo, saranno di fondamentale importanza per costruire la città… che vogliamo”.





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