L’azienda che realizza cioccolato in Abruzzo, Origine, e la sua storia

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Da laureato in economia a cioccolatiere: Lorenzo La Civita, classe 1992, ha costruito la sua fabbrica di cioccolato di 2000 metri quadrati in Abruzzo, a Popoli Terme in provincia di Pescara, sebbene le sue origini siano a Sulmona, in un’altra provincia abruzzese. Origine è il suo marchio di cioccolato, presente tramite distributori sul Canale Horeca, sul suo e-commerce online, col suo spaccio aziendale direttamente in stabilimento, e anche con alcune referenze nella Grande Distribuzione che gli permette di arrivare in tutta Italia. “Facciamo anche un pochino di export” spiega La Civita.

Nasce la fabbrica di cioccolato in provincia di Pescara

Tutto parte in realtà nel 2014 con una società di intermediazione. Lorenzo, fresco di laurea in Economia e Management, rappresentava diversi marchi di cioccolato e lo presentava ai suoi clienti. Nel 2016, dopo l’uscita di un bando con finanziamento agevolato per imprese situate nell’area cratere (sono 140 comuni che rientrano nel territorio compreso tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo in seguito al sisma del 24 agosto 2016), si candida per creare il suo stabilimento produttivo. “Nel tempo avevo avuto molti contatti con aziende che chiedevano di realizzare cioccolato a loro marchio, delle private label, soprattutto nel settore delle Onlus. A metà del 2017 ricevo la notizia di aver vinto il bando. Quando francamente volevo chiudere tutto e andare in Florida per raggiungere i miei parenti all’estero” ci racconta schiettamente.

Distributore di cioccolato prima, produttore poi

Gourmet immagine

Compra le macchine e parte con la lavorazione di cioccolato per le aziende del suo portfolio. “Ma è stato un anno difficile, perché la mia formazione sul cioccolato è arrivata dopo”. Un percorso tutto all’inverno quello di Lorenzo, che in un certo senso comincia dalla fine. Per questo decide di fare formazione in più passaggi alla Chocolate Academy di Barry Callebaut a Milano. Responsabili dell’azienda vengono a trovarlo anche nella sua sede per condividere conoscenze. Lavora sempre per conto terzi, fino a quando, anche a causa del Covid, si convince della necessità di investire su un suo marchio proprietario, pur continuando a collaborare con le maggiori Onlus italiane.

Nascono i cioccolati con gli zuccheri alternativi

Temperaggio del cioccolato

Avevo avuto modo – studiando – di vedere quali fossero i trend del mercato del cioccolato. E anche di capire i vuoti che c’erano e ci sono ancora oggi. Per questo mi sono confrontato con il mondo degli zuccheri alternativi. Nel 2019 abbiamo cominciato con il maltitolo. Poi abbiamo cercato un’alternativa reale allo zucchero. Abbiamo individuato la stevia, l’eritritolo, l’inulina, dopo due anni abbiamo bilanciato le prime due ricette, un cioccolato fondente e uno al latte”. I tentativi sul mercato procedono molto bene, escono le prime referenze a marchio “Origine”, anche grazie alla collaborazione di un direttore scientifico, il diabetologo Antonio Pacella. Lo affianca come direttore commerciale Elio Accardo, ex amministratore delegato di Cedrata Tassoni, dal 2015 all’anno della vendita del marchio al Gruppo Lunelli.

Un cioccolato sano, alla portata di tutti e buono

Tavoletta di cioccolato Origine

Il suo brand cresce molto velocemente, nel giro di pochi anni (più o meno dal 2020), tanto che dal 2024 allarga il sito produttivo spostandosi a breve distanza dalla prima area, accrescendo lo spaccio aziendale e mettendo in cantiere nuovi progetti per lo sviluppo di Origine. “Adesso abbiamo tutta la gamma di prodotti”. Ci sono sia le tavolette di cioccolato, con tre varianti di cioccolato fondente. Una è al 61%, una al 76% e una con nocciole italiane. Poi ci sono due nocciolati, uno latte e gianduia senza zuccheri aggiunti e uno fondente per Natale. Stesso discorso per la Pasqua. “Stiamo inoltre studiando una linea di pralineria senza zuccheri aggiunti. È ancora più difficile, ma siamo riusciti finalmente a trovare una formulazione a basso indice glicemico. Avremo almeno 8 gusti di cioccolatini diversi nel giro di 8 mesi. Vorrei farmi portavoce del fatto che il cioccolato può essere un prodotto sano e alla portata di tutti, oltre che buono”.

Il futuro? Chiudere il processo produttivo dalle fave di cacao alle barrette

Lorenzo La Civita con le sue tavolette

Buona parte del cioccolato viene fornita da Barry Callebaut. “Le ricette particolari ce le hanno realizzate loro con i nostri processi e dosaggi”. Ci sono però anche altri produttori che vengono contattati direttamente. Dal trasferimento poi è stato messo in cantiere il progetto di lavorare il cacao direttamente dalle fave, per arrivare a un processo bean to bar invece che dalla massa di cacao come avviene oggi. “È un progetto che abbiamo pronto. Ma l’abbiamo messo un attimo in stand by per via dell’aumento dei costi della materia prima. Al momento acquistare le fave sarebbe ancora più oneroso. Oggi ci stiamo ragionando perché siamo riusciti a crescere. Per ora stiamo lavorando con un modello ibrido. Ma sarà un progetto che riprenderemo nei prossimi due anni. C’è stata tanta speculazione sui mercati. Il prezzo del cacao che vediamo oggi non è realistico”.

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