Preghiere anti aborto davanti all’Ospedale Policlinico di Modena: 2mila firme per fermarle, l’opinione di Carlo Giovanardi e Giuditta Pini

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito


MODENA. Davanti all’ospedale Policlinico di Modena si prega, nelle aule universitarie e sui social network si protesta. La scena si ripete, il confronto si infiamma e il Policlinico diventa ancora una volta teatro di una battaglia che tocca principi fondamentali: libertà di espressione, autodeterminazione, ruolo dello Stato. Da un lato, la maratona di preghiera “40 Days for Life”, che con la forza del simbolo e della fede rilancia la battaglia antiabortista. Dall’altro, oltre duemila firme tra studenti, specializzandi e personale sanitario che vogliono denunciare quella che definiscono un’ingerenza ideologica nei luoghi della sanità pubblica. Una contrapposizione che riflette il solco profondo tra due visioni della società. Il dibattito diventa politico, e chiama in causa due protagonisti agli antipodi che sono voluti intervenire sul tema: Carlo Giovanardi, ex senatore e ministro nell’esecutivo Berlusconi, e Giuditta Pini, ex parlamentare Pd. Sullo sfondo c’era giusto una domanda in comune, ma che continua a dividere le due fazioni politiche: fino a che punto può spingersi la libertà di manifestare quando entra in rotta di collisione con il diritto all’accesso ai servizi sanitari?

  • L’OPINIONE DI CARLO GIOVANARDI

Carlo Giovanardi, qual è la sua opinione sulla raccolta firme contro la presenza della maratona di preghiera davanti al Policlinico di Modena?

«La Costituzione della Repubblica italiana tutela la maternità, e la legge 194 garantisce il valore sociale della maternità e tutela la vita fin dal concepimento – risponde Giovanardi ex senatore e ministro per i rapporti con il Parlamento durante il Governo Berlusconi dal 2001 al 2006 –. Anche pregare in pubblico, però, è un diritto sancito dalla nostra Costituzione. Proprio per questo non riesco a comprendere cosa vogliano impedire questi firmatari: il diritto alla preghiera? Mi sembra un atto profondamente incomprensibile».

Ma lei non crede che la presenza di manifestanti antiabortisti davanti agli ospedali possa rappresentare una pressione sulla condizione psicologica delle donne che si recano nella struttura sanitaria proprio per una interruzione di gravidanza?

«Non è importante cosa credo io, ma ciò che riporta la Costituzione del nostro Paese. Volendo essere precisi, l’articolo 31 della Costituzione italiana in vigore afferma chiaramente che la Repubblica protegge la maternità. Il primo articolo della legge 194 in vigore dice che “lo Stato garantisce il diritto all’appropriazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità, e tutela la vita umana fin dal suo inizio”. Avere un figlio è quindi un diritto, secondo questa norma. Volendo citare anche il terzo articolo sempre della 194, si possono leggere anche quali sono i casi particolari in cui è permessa l’interruzione di gravidanza. Alla luce di ciò, aggiungo che in Italia, da Costituzione, è garantita la libertà religiosa. Ma non solo dentro le chiese. Un credente può pregare in chiesa, sì, ma anche in un tabernacolo o in via Emilia, se vuole. In questo Paese gli è assolutamente riconosciuta la libertà di culto, anche davanti a un ospedale».

Fermo restando che questi credenti non stiano facendo nulla di illegittimo secondo la Costituzione italiana, è possibile che la loro presenza davanti agli ospedali possa rappresentare una pressione psicologica sulle donne che si sono recate in quella struttura per affrontare un momento delicato della loro vita?

«Se la libertà è un valore, allora deve valere per tutti. Anche per chi prega. La legge 194 è chiara, e garantisce l’Interruzione volontaria di gravidanza alle donne. Ma la Costituzione garantisce anche la libertà di espressione e di religione».

In definitiva, Giovanardi, come definisce la raccolta firme in corso a Modena?

«Trovo questa iniziativa un atto liberticida. Questi firmatari non stanno difendendo un diritto, stanno cercando di limitarne un altro. In questo quadro viene data ragione a chiunque voglia manifestare e applicare le proprie idee e le proprie scelte, perché c’è la totale applicazione delle regole imposte della nostra Costituzione e delle leggi in vigore, ed è giusto che tutti i cittadini le rispettino in quanto tali. Se i duemila firmatari vorranno cambiare la Costituzione della Repubblica italiana e le leggi, allora, sarà un altro discorso, e sarà giusto che manifestino per questo. Ma al momento nessuno fa nulla di sbagliato – conclude Carlo Giovanardi –, secondo le leggi che sono in vigore nel nostro Paese».

  • L’OPINIONE DI GIUDITTA PINI

Giuditta Pini, anche lei ha scelto di intervenire con fermezza sul caso degli antiabortisti davanti al Policlinico. Lei ritiene, come Giovanardi, che in una società democratica ogni individuo abbia il diritto di esprimere liberamente la propria fede?

«Certo, anche io credo che ognuno abbia il diritto di esprimere la propria fede dove vuole e quando vuole, non voglio vietare a nessuno di andare a messa o di pregare – commenta l’ex parlamentare del Partito democratico –. Ma il problema che sollevo riguarda proprio il fatto che qui non si parla di un semplice atto di fede. Si tratta di una manifestazione privata di devozione religiosa che, di fatto, cerca di influenzare le donne che si recano in ospedale per esercitare un diritto che spetta loro. Questo tipo di pressione non è religiosa, ma politicamente motivata. Si sta cercando di spingere le donne a cambiare decisione in un momento che dovrebbe essere totalmente libero da condizionamenti esterni. Quindi, non è questione di fede, ma di interferenza nella libertà altrui. E mi stupisco che a sostegno di tutto ciò ci sia Giovanardi, che dice di essere un liberale».

La libertà di culto, tuttavia, giustifica questo genere di manifestazione.

«Sì, ma la verità è che non si tratta di una semplice questione di preghiera, ma di un vero e proprio utilizzo politico della religione. Non a caso, a farsi paladino della questione è Giovanardi, che non mi pare sia un sacerdote. Se volessero davvero difendere il valore della vita, non lo farebbero sotto la bandiera di una religione, ma in un ambito davvero politico, rispettando la libertà e i diritti delle persone. La preghiera non può diventare uno strumento per interferire nelle scelte delle donne. E se questi antiabortisti fossero davvero convinti della loro posizione, dovrebbero esporsi apertamente nelle sedi più adatte, senza cercare di nascondersi dietro il paravento della fede».

Che impatto può avere tutto ciò sulle donne che si recano nella struttura per abortire?

«Di certo non positivo, e ciò è assolutamente inaccettabile. Come ho già detto, se queste persone sono contrarie alla libertà delle donne di decidere sul loro corpo, dovrebbero dirlo apertamente e assumersi la responsabilità delle proprie affermazioni. La storia della preghiera è imbarazzante, perché a pregare si va in parrocchia: è lì che si fa catechismo. Ma, di nuovo, si tratta di politica. Se vogliono avere un dibattito politico serio su questo tema, lo facciano, ma senza usare pretesti religiosi».

Alla luce di tutto ciò, che effetto pensa possa avere sulla comunità locale questa raccolta firme organizzata da una studentessa e uno studente della facoltà di Medicina e da Udu-MoRe, con il sostegno della Rete ProChoice?

«Quella che vediamo a Modena non è una manifestazione innocente. Credo che il loro scopo sia proprio quello di dividere la cittadinanza, cercando di creare una frattura tra coloro che sostengono i diritti delle donne e coloro che vogliono limitarli. Anche io, passando in macchina davanti a quella situazione giorni fa, ho visto una scena che non mi è piaciuta affatto. E proprio per questo – conclude la Dem Giuditta Pini – sono molto contenta che questa raccolta firme sia partita dagli studenti, dai giovani, dal basso. Sono felice che siano stati proprio loro a decidere di alzare la voce».

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link