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Sono giovani adolescenti, ma hanno già un curriculum criminale di tutto rispetto. Sono convinti di poter fare ciò che vogliono e di rimanere sempre e comunque impuniti. Per due di loro italiani di seconda generazione nelle ultime ore è arrivato il conto da pagare con la giustizia. Tra il 7 e l’8 marzo gli investigatori della Squadra Mobile di Padova, coordinati dalla dirigente Immacolata Benvenuto, hanno rintracciato ed arrestato in esecuzione della misura di custodia cautelare in carcere disposta dal Gip del tribunale per i Minorenni di Venezia su richiesta della Procura della Repubblica per i Minorenni, due minori indagati, a vario titolo, per numerose aggressioni e rapine, anche ai danni di coetanei, commesse in città nei mesi scorsi.
Il primo, un 17enne padovano di origini tunisine, è stato individuato e denunciato come l’autore, tra l’altro, dell’aggressione con frattura del gomito di un operatore della troupe televisiva di “Striscia la Notizia”, avvenuta a fine gennaio nel piazzale della stazione ferroviaria di Padova. A carico dello stesso risultano già più di venti segnalazioni o denunce dal 2022 ad oggi per rapina, lesioni, spaccio di droga e un arresto del 2023, a seguito di una rapina commessa ai danni un coetaneo a cui, in compagnia di un complice, dopo averlo minacciato, ha sottratto il borsello con il cellulare durante una festa in piazza ad Albignasego. Talvolta, per commettere i reati non ha esitato a far uso di bombolette spray al peperoncino per aggredire le vittime e in più circostanze è stato trovato in possesso di coltelli e droga. Addirittura in un caso è stato trovato in possesso di un coltello con una lama di circa 30 centimetri nei pressi della stazione ferroviaria di Padova.
Il secondo, un 16enne trevigiano, è stato rintracciato dagli agenti presso la propria abitazione a Padova dove vive con i genitori di origine tunisina. Anche lui è già noto alla Polizia che lo ha individuato come protagonista di almeno 10 rapine ai danni di coetanei oltre a vari episodi di violenza commessi in centro a Padova, tra i quali un’aggressione dello scorso gennaio ai danni di un venditore di bevande in Prato della Valle a cui ha sottratto alcune bibite e un’aggressione del 2023 nel corso della quale, per futili motivi, ha stretto al collo un coetaneo e colpito con alcuni schiaffi un’altra ragazza intervenuta per difenderlo.
La misura cautelare nei confronti dei due minorenni è stata adottata in quanto gravemente indiziati di aver commesso un tentativo di rapina in concorso e una rapina aggravata in concorso sul lungomare Ricciarelli di Jesolo, entrambe avvenute nel corso della serata del 29 giugno 2024 ai danni di giovani, al fine di sottrarre loro delle collanine in oro. Anche in questi due casi i minorenni hanno fatto uso dello spray al peperoncino ai danni delle vittime, dopo aver mostrato un coltello e averli minacciati verbalmente. Altro episodio contestato in sede cautelare è una rapina aggravata in concorso avvenuta a Padova nell’agosto 2024. Nell’occasione i due minorenni, al fine di rapinare dei soldi (15 euro) e una sigaretta elettronica ad un giovane studente, dopo averlo minacciato pesantemente, sono passati alle vie di fatto, prendendolo a schiaffi per poi scappare via. In ognuna delle circostanze in cui i poliziotti hanno evidenziato degli indizi circa il coinvolgimento dei due giovanissimi nella perpetrazione di reati, il tratto distintivo delle loro condotte non è stato il valore dei beni sottratti alle vittime, ma la particolare aggressività e spregiudicatezza delle loro azioni, commesse in pieno centro cittadino con sfrontatezza alla vista di chiunque, particolarità questa confermata anche dalle persone vittime delle aggressioni e delle rapine, che ne attestano la elevata indole violenta.
Questa attitudine all’aggressività, manifestata anche per futili motivi, si è evinta anche in sede cautelare, dove è indicato come i due minori “sono incuranti del rispetto della proprietà altrui e, anche, della persona altrui, utilizzando metodi subdoli per cogliere momenti di fragilità delle persone offese e aggredirle senza remore o pietà e, nel contempo, agendo in concorso tra loro in un accrescimento reciproco di violenza gratuita”. I due giovani, una volta rintracciati ed accompagnati in Questura per l’esecuzione della misura restrittiva, cui hanno assistito anche i rispettivi genitori, sono stati poi ristretti presso il carcere minorile di Treviso “Santa Bona”, dove rimarranno a disposizione dell’autorità giudiziaria per i minorenni.
Il questore della provincia di Padova Marco Odorisio, ha evidenziato come «i gravi episodi accertati e riscontrati che hanno come protagonisti minorenni, impongono una profonda riflessione, laddove l’agire violento è oramai fine a sé stesso e dove l’obiettivo primario diventa la prevaricazione e la sottomissione della vittima di turno, sia essa un coetaneo che una persona adulta, quasi a voler trovare un appagamento ed una autoaffermazione, a fronte di un proprio vuoto interiore. Questi ragazzi così violenti – ha proseguito – sono il risultato e l’espressione di ciò che nelle famiglie probabilmente andava fatto, e non è stato fatto, in termini educativi e di rispetto verso il prossimo, lasciandoli andare verso una deriva sempre più pericolosa. Occorre essere meno distratti e più attenti ai bisogni dei giovani, cercando di intercettare i primi segnali della devianza giovanile al fine di interromperne il ciclo della violenza, nel primario interesse degli stessi ragazzi».
«Ringrazio la Questura di Padova per l’arresto, in esecuzione di misura richiesta dalla magistratura, di due soggetti minori, ritenuti responsabili di aggressioni e rapine anche ai danni di coetanei. Fra le vittimedi uno dei due fermati – ha detto il sottosegretario di Stato alla Giustizia, senatore Andrea Ostellari – ci sarebbe anche l’operatore della troupe televisiva di “Striscia la Notizia”, che a fine gennaio rimediò la frattura del gomito. In entrambi i casi si tratta di adolescenti di origine straniera, che avrebbero compiuto le loro azioni con disprezzo delle vittime e senza timore di incorrere in sanzioni. Questa ennesima operazione dimostra che le leggi nel nostro Paese ci sono e funzionano. A mancare sono troppo spesso le famiglie e luoghi di aggregazione sani e protetti. Su questo le amministrazioni locali possono avere un ruolo fondamentale: educazione dei giovani e prevenzione dei reati vengono al primo posto».
«L’operazione della Questura di Padova – ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia . è un segnale chiaro contro la criminalità minorile. Non possiamo tollerare che alcuni giovani, facendosi scudo della loro età, commettano violenze e sopraffazioni pensando di restare impuniti. Bene che la giustizia intervenga con determinazione, applicando pene severe anche a chi, pur non maggiorenne, dimostra un’attitudine criminale inaccettabile». E ancora: «Il livello di violenza e spregiudicatezza emerso da questi episodi è allarmante. Non possiamo permettere che giovani vittime di questi bulli vivano nella paura. Le istituzioni devono essere inflessibili: chi sceglie la violenza deve risponderne davanti alla legge, senza attenuanti. E il messaggio deve arrivare forte non solo ai responsabili, ma anche alle loro famiglie, che devono essere consapevoli e responsabili delle azioni dei propri figli». Zaia ha concluso: «Ringrazio la Questura di Padova, il questore Marco Odorisio, la Squadra Mobile e l’autorità giudiziaria per la determinazione con cui stanno affrontando questa emergenza. Il loro impegno restituisce sicurezza alla comunità. È fondamentale continuare a contrastare con fermezza le baby gang, per tutelare la legalità e non far sentire sole le vittime di questi giovani criminali».
«L’arresto di due minorenni per rapine e violenze a Padova e Jesolo – ha dichiarato il leader leghista Giuseppe Pan – è una buona notizia, che però evidenzia una situazione grave. Siamo di fronte ad adolescenti che, nonostante la giovane età, hanno accumulato decine di denunce e continuano a delinquere con una spregiudicatezza inquietante. È inaccettabile che certe bande si sentano libere di agire senza paura delle conseguenze. Per questo servono interventi decisi a livello educativo e pene adeguate: la sicurezza dei cittadini deve venire prima di tutto». E ancora: «L’elenco delle violenze commesse da questi soggetti parla chiaro: aggressioni, rapine, uso di spray urticanti e coltelli, addirittura l’attacco a una troupe televisiva. Non sono bravate, ma veri e propri atti criminali». Pan sottolinea anche l’importanza di un’azione più incisiva da parte delle istituzioni e delle famiglie: «Non possiamo più permettere che giovani delinquenti mettano a rischio la sicurezza delle nostre città. Le istituzioni devono essere inflessibili e garantire che chi sbaglia paghi, ed è altrettanto necessario che le famiglie prestino attenzione a segnali che possono rivelarsi preoccupanti. Un plauso – ha concluso – alla Questura di Padova e al suo Questore, Marco Odorisio, alla Squadra Mobile e all’autorità giudiziaria per il lavoro che stanno portando avanti».
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