Consulenza aziendale in agricoltura – Economia e politica

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Il sistema di consulenza aziendale in agricoltura è uno strumento essenziale per supportare le imprese agricole e forestali nell’adozione di pratiche sostenibili, innovative e conformi ai requisiti della Politica Agricola Comune (Pac).

 

Con il Decreto del 19 febbraio 2025, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha aggiornato la normativa per garantire maggiore trasparenza, indipendenza e qualità nei servizi di consulenza.

 

Questa riforma sostituisce il Decreto Interministeriale del 3 febbraio 2016, che aveva istituito il sistema di consulenza aziendale in agricoltura. Il nuovo quadro normativo tiene conto delle evoluzioni della Pac e introduce criteri più stringenti per evitare conflitti di interesse e assicurare un servizio più efficace agli agricoltori; è in vigore dal 5 marzo 2025 (giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n° 52 del 4 marzo 2025).

 

Cosa cambia con il nuovo decreto?

Il decreto riformula il sistema di consulenza per allinearlo al Regolamento (UE) 2021/2115, che disciplina il sostegno ai Piani Strategici della Pac. L’obiettivo è garantire un supporto tecnico e professionale alle aziende agricole, erogato da consulenti indipendenti e qualificati.

Le principali novità riguardano:

  • la selezione dei consulenti;
  • la formazione obbligatoria e gli aggiornamenti periodici;
  • l’assenza di conflitti di interesse;
  • la creazione di un Registro Unico Nazionale dei consulenti abilitati.

 

Chi può fornire consulenza?

Un consulente agricolo, secondo il nuovo decreto, deve essere una persona fisica con adeguata qualifica e formazione.

Possono svolgere questa attività:

  • professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali;
  • esperti con almeno 24 mesi di esperienza documentata;
  • professionisti con un titolo di studio adeguato e formazione certificata.

 

Per mantenere l’abilitazione, è previsto un aggiornamento triennale obbligatorio, con corsi formativi riconosciuti.

 

Incompatibilità e conflitti di interesse

Uno degli aspetti più rilevanti della riforma riguarda la garanzia di imparzialità del consulente. Il decreto stabilisce che chi fornisce consulenza non deve avere alcun interesse economico o personale che possa compromettere l’indipendenza del servizio.

 

Per questo motivo, è vietato ai consulenti svolgere attività che possano generare un conflitto di interesse, come:

  • gestire contributi pubblici e aiuti agricoli;
  • operare nei Centri di Assistenza Agricola (CAA);
  • certificare regimi di qualità se legati a contributi pubblici;
  • effettuare controlli sanitari;
  • produrre e/o commercializzare mezzi tecnici (fertilizzanti, fitofarmaci, assicurazioni agricole).

Queste regole garantiscono che la consulenza sia realmente indipendente e priva di pressioni esterne.

 

Il ruolo della consulenza nella Pac e nella raccolta dati per il QDCA 

La consulenza aziendale ha un’importanza strategica nell’attuazione della Pac 2023-2027, aiutando gli agricoltori ad affrontare nuove sfide come la transizione ecologica, la digitalizzazione e il rispetto delle normative europee.

Uno degli strumenti centrali nella gestione aziendale è l’impiego del QdC® – Quaderno di Campagna®, il software utilizzato dagli agricoltori per registrare e monitorare le attività agricole nel rispetto della normativa vigente che permette la fornitura dei dati aziendali al QDCA di Agea per tramite dei CAA. QdC® – Quaderno di Campagna® è sviluppato da Image Line, al cui network appartiene anche AgroNotizie®.

I consulenti possono supportare le aziende nella gestione dei dati necessari alla compilazione del QdC® – Quaderno di Campagna® per la fornitura nel QDCA di Agea, garantendo:

  • la corretta registrazione delle pratiche agronomiche;
  • l’aderenza ai requisiti della Pac, in particolare per la condizionalità e gli ecoschemi;
  • la verifica del rispetto delle norme sull’uso sostenibile di agrofarmaci, fertilizzanti, acqua, altri mezzi tecnici e sulla tracciabilità dei prodotti agroalimentari;
  • la gestione dei carbon credits e delle certificazioni di sostenibilità.

 

In questo modo, i consulenti diventano non solo parte attiva nella gestione aziendale, ma anche elemento chiave per dimostrare la conformità ai requisiti Pac, facilitando l’accesso ai fondi europei.

 

Registro Unico Nazionale dei Consulenti

Per aumentare la trasparenza, il decreto prevede la creazione di un Registro Unico Nazionale, gestito dalle Regioni e dal Masaf. Tutti i consulenti e gli enti abilitati saranno registrati e suddivisi per ambiti di specializzazione.

L’elenco sarà pubblicato online e accessibile agli agricoltori, che potranno scegliere il proprio consulente in base alle competenze specifiche.

 

Più qualità e trasparenza nella consulenza

Il nuovo sistema di consulenza aziendale introduce regole più chiare e rigorose, assicurando:

  • maggiore professionalità e aggiornamento continuo per i consulenti;
  • un supporto indipendente e qualificato per le aziende agricole;
  • trasparenza nell’accesso ai contributi Pac;
  • un supporto alla raccolta dei dati del QDCA.

 

L’obiettivo è ambizioso: con questa riforma, la consulenza aziendale deve diventare uno strumento ancora più strategico per l’agricoltura italiana, accompagnando le aziende verso un futuro più innovativo, sostenibile e competitivo.



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