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Nel cuore di Catania, sotto l’ombra dell’Etna, si è svolto un incontro che ha valicato i confini geografici per abbracciare l’orizzonte del sapere e della consapevolezza ambientale: il progetto Erasmus+ “Heal the Earth, make it a better place” ha riunito Turchia, Ungheria, Macedonia del Nord e Italia in un intreccio di culture, esperienze e riflessioni. L’Istituto Comprensivo Campanella Sturzo ha accolto dal 3 al 7 marzo 2025 studenti e docenti in un viaggio formativo scandito dai quattro elementi naturali, archetipi di civiltà e strumenti di sensibilizzazione ecologica. La terra, l’acqua, l’aria e il fuoco, simboli primordiali che hanno ispirato i temi trattati per comprendere le sfide ambientali contemporanee, guidando i partecipanti lungo un percorso di scoperta e responsabilità. Fondamentale nella realizzazione del progetto è stato il coordinamento di figure chiave che hanno saputo guidare le attività con passione e competenza. Per l’Italia, la professoressa Lombardo Gabriella ha svolto il ruolo centrale nell’organizzazione delle attività e nell’accoglienza degli ospiti. La delegazione turca ha avuto come coordinatore il professore Kerim Sivrikaya, quelle ungherese e macedone, le professoresse Ilona Redele e Sonja Jankulovska.
Fin dal primo giorno, l’accoglienza, supervisionata dalla vicepreside Antonietta Sgroi, si è tinta di note musicali e danze folkloristiche, grazie all’entusiasmo dei docenti e degli alunni dell’indirizzo musicale, coordinati dal professor Musmarra Giovanni, e alle coreografie curate dal professor Domenico Mobilia, mentre lo spettacolo teatrale “Omero VS Dante in the Hell”, ideato dalla professoressa Greco Rosanna, ha offerto uno sguardo originale sul dialogo tra epica e poesia dantesca. La Porta della Bellezza, la più grande opera in terracotta del mondo, ha fatto da cornice a una riflessione artistica sul legame tra creatività e territorio, con la guida appassionata di Paolo Romania, collaboratore di Antonio Presti. In questo contesto, il laboratorio di argilla tenuto dalla professoressa Maria Spina ha permesso ai ragazzi di modellare la terra, imparando a plasmare non solo la materia, ma anche il proprio sguardo verso un futuro sostenibile.
Il secondo giorno ha portato i partecipanti a conoscere da vicino il coraggio e la dedizione dei Vigili del Fuoco, in una visita alla caserma che ha svelato gli strumenti del mestiere e le sfide quotidiane affrontate dagli eroi del soccorso. La visita al Duomo di Catania, al Castello Ursino e al Monastero dei Benedettini ha offerto una prospettiva storica sulla città, suggerendo che la bellezza e la memoria collettiva sono parte integrante della resilienza di una comunità.
L’escursione sull’Etna del terzo giorno è stata un’esperienza che ha toccato corde profonde: i Crateri Silvestri si sono offerti agli occhi degli studenti come cicatrici antiche della Terra, monito silenzioso di una forza che chiede rispetto e comprensione. Il Museo della Lava ha aggiunto una dimensione didattica a questa avventura geologica, mentre il vento freddo di alta quota portava con sé un messaggio di potenza e fragilità.
Nel quarto giorno, la riflessione si è fatta concreta con l’incontro presso il Centro Ippico Cardinale, dove la professoressa Claudia Saglibene ha guidato una visita all’impianto fotovoltaico da 2 MW installato da Elios SRL, esempio virtuoso di come l’innovazione tecnologica possa integrarsi con le tradizioni rurali. Nel pomeriggio, gli studenti hanno lavorato con dedizione al laboratorio di Digital Magazine, gettando le basi per la rivista “Tips to Heal the Earth”, che raccoglierà idee e soluzioni per contrastare i cambiamenti climatici.
L’ultimo giorno, tra abbracci e promesse di rivedersi, la cerimonia di consegna degli attestati, presenziata dalla vicepreside Antonietta Sgroi, ha suggellato un’esperienza che ha lasciato un segno profondo nei cuori di tutti i partecipanti. Oltre le lezioni e le escursioni, questo progetto ha rappresentato un crocevia di storie e sogni, un laboratorio vivente di cittadinanza europea, in cui ogni ragazzo ha potuto riconoscere nell’altro il compagno di viaggio lungo il sentiero della conoscenza e della responsabilità ambientale. In un’epoca in cui il futuro sembra spesso appannaggio di decisioni remote, iniziative come questa restituiscono ai giovani il potere di immaginare e costruire un domani più sostenibile, insegnando loro che la cultura e la cooperazione sono le fondamenta di un’identità europea in divenire. E forse, proprio tra le aule di una scuola siciliana e le pendici di un vulcano millenario, si è acceso quel fuoco interiore che spingerà queste giovani menti a prendersi cura del pianeta che abitiamo, unendo le forze per guarire la Terra e renderla davvero un posto migliore.
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