“Il Derby porta con se sempre tante emozioni. Sono sempre primo tifoso delle Aquile!”

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Come sempre disponibile quando si parla del suo grande amore il Catanzaro, Massimo Palanca – al secolo O’Rey – ha risposto alle domande della nostra testata. D’altronde è difficile parlare di derby tra Cosenza e Catanzaro senza rievocare il suo nome di Massimo Palanca, indiscusso protagonista di pagine in giallorosso sia per vecchie che nuove generazioni. Allora Massimo, cosa rappresenta questo derby per le due città e per Massimo Palanca in particolare? <<Mi piacerebbe dire che si tratta solo una partita di calcio ma non è così, Catanzaro- Cosenza è il derby, molto sentito dalle due tifoserie che negli anni passati hanno creato problemi soprattutto alle forze dell’ordine. Vedere una gara di calcio presidiata da centinaia di poliziotti non è un bello spettacolo, impegniamoci tutti affinchè rimanga una giornata di sport>>.

Che sfida prevede, un Catanzaro che proviene dal brusco stop di Cremona, mentre il Cosenza galvanizzato dalla vittoria contro la Reggiana è alle prese con il tentativo di ennesimo miracolo sportivo. <<Il turno precedente ha determinato due stati d’animo diversi nelle squadre, però non bisogna cadere in facili pronostici, anche se ci sono 18 punti di differenza i derby escono da qualsiasi previsione. Io però mi auguro di ricordare una bella giornata con l’ augurio che è facile immaginare>>.

Cremona un incidente di percorso o un segnale a cui prestare attenzione? <<Dopo una sconfitta come quella di Cremona bisogna per forza fare una disamina seria. Comunque mi auguro sia solo un incidente di percorso, i Giallorossi dopo una cocente sconfitta si è ripreso immediatamente e il derby è la gara giusta>>.

Si è detto tanto dei derby storici, ce n’è qualcuno che è rimasto più impresso come calciatore e soprattutto qualche aneddoto o episodio che ancora non è stato raccontato: <<Diciamo che per me i derby con il Cosenza hanno sempre suscitato grandi emozioni che rimarranno sempre vivi nei ricordi miei e dei tifosi. Aneddoti ed episodi ce ne sono tanti e sono sempre ricorrenti alla vigilia di questa gara>>.

Un Catanzaro che ha cambiato molto rispetto alla scorsa stagione, dall’allenatore dei miracoli ai giocatori-mercato, ma che rimane in ogni caso protagonista anche in questo campionato. Qual è il segreto di questa squadra che ha ritrovato la giusta alchimia con l’ambiente, forse come nei campionati di Palanca calciatore? <<Alla base c’è il gran bel lavoro fatto dalla società del Presidente Noto, ha dato continuità ai bellissimi campionati degli anni scorsi, se ne sono andati giocatori di esperienza sostituiti da giovani interessanti. L’inizio è stato altalenante ma Caserta è riuscito a dare un’identità alla squadra e secondo me ci ha messo un pò troppo tempo e da qui i tanti pareggi. Segreti nel calcio non ce ne sono, c’è solo unità di intenti tra società, squadra e tifosi, non ultima una seria programmazione, quella che è mancata in tanti anni di C. Inoltre io eviterei i paragoni perchè il calcio di oggi è molto diverso, in tutte le componenti>>.

Un giudizio sul VAR, è veramente uno strumento tecnologico così indispensabile? <<Il VAR è utile solo in determinate situazioni tipo gol non gol e nel punire il gioco violento. Il fuorigioco poi è diventato una barzelletta, basta un’unghia oltre la linea difensiva e gli arbitri seduti chiamano al monitor quello in campo. I difensori possono essere sostituiti con quelli del calcio balilla senza braccia tanta è la paura di causare un rigore. Il protocollo attuale è ridicolo, non ci capisce neanche chi lo deve mettere in pratica>>.

Iemmello attuale uomo simbolo delle Aquile, può essere ancora una volta lui l’uomo derby come la scorsa stagione? <<A Pietro auguro di diventare capocannoniere della B, la squadra ha bisogno di lui e lo deve supportare sempre perchè è colui che può risolvere le partite in qualsiasi momento. Spero che anche nel derby possa essere determinante come lo è stato in passato>>.

Nel Catanzaro o in questa serie B, c’è un nuovo Massimo Palanca? <<Come dicevo prima oggi è un calcio diverso nel quale non vedo nessuno con le mie caratteristiche, nel bene e nel male. Anche il tifo è diverso, quello Giallorosso di oggi è puro spettacolo in tutti i campi d’Italia. Spesso mi chiamano amici, giornalisti e addetti ai lavori per farmi i complimenti che giro volentieri ai tifosi Catanzaresi. Tifo e correttezza sempre. Speciali>>.

Per Catanzaro e per il Catanzaro ha rappresentato così tanto che le è stata conferita la cittadinanza onoraria. Ma molti sognerebbero da sempre di vederla in un ruolo attivo nella Società giallorossa come uomo simbolo delle Aquile. Come mai finora non si è mai concretizzata questa unione con le Società ce si sono succedute e se ci sono speranze per il futuro di vederla in qualche veste rappresentativa in questa solida società giallorossa rappresentata dal Patron Noto che ha fatto risvegliare gli entusiasmi sopiti. <<Ho ricevuto le chiavi della città e la cittadinanza onoraria da parte dell’amministrazione comunale, il ritiro della maglia N°11 da parte della società di Floriano Noto. Questi sono riconoscimenti che si danno a persone che hanno contribuito a dare lustro alla città e ne sono veramente fiero. Tra me e Catanzaro c’è un legame indissolubile che va al di là del fatto sportivo. Non so spiegarmi il perchè ma non ho mai avuto un ruolo nel Catanzaro. Dopo la retrocessione in C del 1990 a giugno c’era un accordo con il presidente Albano (voluto da lui) di farmi rimanere in società con il compito di fare da trait d’union tra squadra, società e tifosi. Ad agosto invece mi ha prospettato un ruolo di terzo piano assolutamente inaccettabile e così me ne sono tornato nelle Marche dove vivo tuttora. Qui finisce ancora prima di cominciare il mio ruolo in società. Da allora ad oggi nessuna proprietà mi ha chiesto un colloquio per una eventuale collaborazione. Comunque non porto nessun rancore verso chicchessia, ho quasi 72 anni, sono nonno di due splendide ragazze alle quali dedico tutto il tempo di cui hanno bisogno e il calcio è passato in secondo piano. Ora il Catanzaro ha bisogno di Palanca solo come primo tifoso!!>>. 

Sarà presente domenica al “Ceravolo”? <<Purtroppo non posso essere presente al Ceravolo ma sarò costantemente in collegamento con qualche amico presente allo stadio>>.

Ultima domanda: cosa farebbe per rivedere di nuovo il Catanzaro in serie A e se può essere questo l’anno giusto. <<Come dicevo prima il calcio di oggi è veramente molto difficile soprattutto in chiave economica. Mantenere una squadra in A con i costi che ci sono è proibitivo ciò non toglie che si possa ottenere una stagione fortunata e salire. Oggi i parametri necessari per mantenere una serie A sono molto restrittivi e ci vogliono strutture adeguate. Ora manteniamo la categoria in seguito chissà.>>,

Grazie a Massimo Palanca per la disponibilità, un campione sempre che non conosce età. Nella foto in basso, la maglia di O’Rey dell’ultima promozione in serie A del Catanzaro, 11 giugno 1979 , Catanzaro-Como 1-0 (fonte Domenico Sorrentino)

 



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