Trump incontra le corporate americane mentre timori su economia affossano titoli

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WASHINGTON (Reuters) – Il presidente Usa Donald Trump incontrerà gli AD delle maggiori società statunitensi, comprese quelle colpite in borsa dai timori di recessione e inflazione che hanno deteriorato il sentiment di consumatori e investitori.

Il presidente repubblicano parlerà con un centinaio di AD in occasione della riunione periodica della Business Roundtable a Washington, un influente gruppo di AD alla guida delle principali società Usa, da Apple a JPMorgan Chase fino a Walmart. Ieri Trump ha incontrato i dirigenti delle aziende tech alla Casa Bianca.

Secondo tre fonti – che hanno richiesto l’anonimato poiché le informazioni non sono pubbliche – anche l’AD di JPMorgan Jamie Dimon, l’AD di Citigroup Jane Fraser e l’AD di Goldman Sachs David Solomon intendono partecipare.

Le politiche economiche di Trump si sono finora incentrate sull’annuncio di dazi – alcuni entrati in vigore e altri rinviati o destinati a entrare in vigore in un secondo momento – che, a suo dire, correggeranno lo squilibrio nelle relazioni commerciali, riporteranno posti di lavoro nel Paese e fermeranno il flusso di stupefacenti illegali dall’estero.

La prospettiva che tali politiche possano aumentare i prezzi per le società, facendo crescere l’inflazione, e minare la fiducia dei consumatori, incidendo negativamente sulla crescita economica, ha spaventato i mercati.

Ieri i titoli Usa hanno registrato forti perdite, facendo scendere l’S&P 500 di quasi il 3% dall’elezione di Trump nel novembre dell’anno scorso e del 4,5% per l’intero anno. Nel frattempo, un sondaggio condotto tra le famiglie statunitensi ha mostrato che i consumatori sono sempre più pessimisti sulle loro prospettive.

I principali indici di Wall Street sono scesi ulteriormente nella seduta di oggi dopo che Trump ha annunciato nuovi dazi sul Canada, accrescendo i timori degli investitori che le sue politiche commerciali possano innescare un rallentamento dell’economia.

Il Dow Jones guida i ribassi con un -1,4%.

Trump ha imposto un ulteriore dazio del 20% sui prodotti cinesi in entrata negli Stati Uniti, nonché dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, sebbene abbia sospeso la maggior parte delle tariffe sui Paesi vicini fino al 2 aprile, quando prevede di annunciare un regime globale di dazi reciproci su tutti i partner commerciali.

Il mese scorso Trump ha detto che le politiche potrebbero provocare “un piccolo dolore a breve termine” prima di produrre benefici a lungo termine. In un’intervista a Fox News andata in onda nel fine settimana, non ha voluto dire se prevedeva che le sue politiche economiche avrebbero causato una recessione.



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