L’amministrazione statunitense, sotto la guida di Donald Trump, ha imposto nuovi dazi del 25% su acciaio e alluminio, senza eccezioni né esenzioni, a partire dalla giornata di oggi, 12 marzo. Questa decisione ha scatenato immediate reazioni da parte del Canada e dell’Unione Europea, con contromisure commerciali per miliardi di dollari.
Canada risponde con tariffe per 20,7 miliardi di dollari
Ottawa ha reagito duramente alla decisione di Washington annunciando tariffe per un valore di 29,8 miliardi di dollari canadesi (circa 20,7 miliardi di dollari statunitensi) sui prodotti americani. La ritorsione canadese arriva dopo che Trump aveva minacciato ulteriori restrizioni economiche, tra cui dazi aggiuntivi sulle automobili a partire dal 2 aprile.
Il premier dell’Ontario, Doug Ford, ha inoltre introdotto una tariffa del 25% sull’elettricità esportata negli Stati Uniti, innescando una risposta ancora più dura da parte della Casa Bianca. Trump ha dichiarato che, se il Canada non eliminerà le sue tariffe “antiamericane” che oscillano tra il 250% e il 390% su alcuni prodotti lattiero-caseari, potrebbe dichiarare un’emergenza nazionale per l’elettricità e imporre misure ancora più stringenti.
L’UE reagisce con tariffe da 26 miliardi di euro
Anche l’Unione Europea ha risposto duramente alla decisione americana, con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ha annunciato contromisure per un valore di 26 miliardi di euro.
“Da questa mattina gli Stati Uniti applicano una tariffa del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Ci rammarichiamo profondamente di questa misura. Le tariffe sono tasse. Sono dannose per le aziende e ancora peggio per i consumatori. Queste tariffe interrompono le catene di approvvigionamento. Portano incertezza per l’economia. I posti di lavoro sono in gioco. I prezzi saliranno. In Europa e negli Stati Uniti. L’Unione europea deve agire per proteggere i consumatori e le aziende. Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate. Mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Ciò corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal primo aprile e pienamente operative a partire dal 13 aprile. Nel frattempo, rimarremo sempre aperti alle trattative“ ha dichiarato la presidente.
Le tariffe europee verranno dunque introdotte in due fasi:
- Dal 1° aprile verranno ripristinate le contromisure precedenti, sospese nel 2018 e nel 2020, che riguardano beni statunitensi per un valore di 4,5 miliardi di euro.
- Dal 13 aprile entrerà in vigore un nuovo pacchetto di dazi su 18 miliardi di euro di prodotti americani.
Von der Leyen ha sottolineato come queste misure siano “forti ma proporzionate” e ha ribadito la disponibilità dell’UE a negoziare per evitare ulteriori tensioni commerciali.
Le conseguenze economiche e le reazioni globali
L’Eurofer, la federazione europea dell’acciaio, ha definito i dazi statunitensi “l’ultimo chiodo sulla bara dell’industria europea”, mentre la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha avvertito che le nuove barriere commerciali potrebbero avere effetti imprevedibili sull’inflazione e sulla domanda globale.
Negli Stati Uniti, gli importatori dovranno affrontare costi più elevati, con un impatto diretto sui consumatori americani e sulle catene di approvvigionamento globali. La Commissione Europea ha stimato che le misure di Trump costeranno agli importatori statunitensi fino a 6 miliardi di euro, danneggiando settori strategici come l’automotive e il manifatturiero.
La guerra commerciale tra Stati Uniti, Canada ed Europa è dunque entrata in una nuova fase di tensione. Se da un lato l’amministrazione Trump mira a proteggere l’industria nazionale, dall’altro le ritorsioni di Ottawa e Bruxelles minacciano di innescare una spirale di dazi che potrebbe avere conseguenze economiche globali significative.
Nei prossimi giorni, l’attenzione sarà rivolta ai possibili negoziati tra le parti, mentre le nuove misure entreranno progressivamente in vigore.
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