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Continuano a far discutere i lavori alla rete ciclabile del capoluogo. L’ultima segnalazione arriva da via Unità Italiana dove il nuovo percorso costeggia il monumento ai Caduti di piazza IV Novembre e dove, al momento, non sono state realizzate le rampe di raccordo per garantire l’accessibilità delle piste alle biciclette. Una ciclabile poco ciclabile in mancanza di mountain bike mentre altri dubbi sorgono in merito ai percorsi tattili realizzati per i non vedenti, senza alcuna separazione, accanto all’itinerario riservato alle bici. A far discutere è anche la capacità degli uffici comunali di verificare quanto viene realizzato in città dalle imprese a cui sono stati assegnati i lavori.
A intervenire sulle disfunzioni della rete ciclabile del capoluogo è, ancora una volta, la Fiab–Caserta in bici, l’associazione che segue, fin dall’inizio, lo sviluppo dei progetti sulla mobilità sostenibile annunciati dall’amministrazione. «Si tratta di criticità imbarazzanti – spiega Carlo Scatozza portavoce di Fiab – mettere uno scalino quando c’è una pista ciclabile vuol dire che non si sa proprio cosa si sta facendo. In questo modo non si rende fruibile la pista per i cittadini».
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L’obiettivo Fiab non è, però, quello di fare una semplice critica alle ditte coinvolte o ai lavori in corso ma quello di ottenere un provvedimento correttivo. «Problemi sono presenti in tutta Italia quando si affronta il tema della mobilità sostenibile – continua – e siamo i primi a essere contenti dell’estensione della rete ciclabile. Non vogliamo demonizzare le imprese e anche a Santa Maria Capua Vetere, dove sono stati commessi degli errori, in mezzo a tante positività, a cui sta lavorando direttamente la giunta comunale». Scatozza ha già segnalato la vicenda al primo cittadino Carlo Marino: «Ci attendiamo un provvedimento che non sia il brecciolino temporaneamente apposto in presenza degli scalini».
Lo scenario
Criticità vengono evidenziate anche al di là del passaggio a livello di via Unità Italiana, nel tratto che si congiunge a via Ferrarecce. La Fiab segnala la presenza, sulla pista, di un cestino dei rifiuti che occupa parte del percorso rendendo più complicato il passaggio delle due ruote. Problemi che in teoria dovrebbero essere risolti già in fase progettuale con l’intervento del mobility manager, figura professionale che l’amministrazione dovrebbe nominare ma che, al momento, non risulta presente.
L’ultimo provvedimento di nomina risale al 2022 quando fu scelto l’allora comandante della Polizia municipale per ricoprire quella cruciale casella dell’organigramma dell’Ente. Dal momento della sua sostituzione (nel gennaio 2024 gli subentrò Antonio Piricelli) l’incarico non è stato riassegnato. «Insistiamo sulla figura del mobility manager che ha il compito di integrare l’attività amministrativa e segnalare quelle che sono le esigenze degli utenti» conclude il portavoce Fiab che attende gli aggiustamenti opportuni da parte del Comune.
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A complicare le cose anche la mancata assegnazione della delega alla Mobilità in occasione del rimpasto dello scorso agosto che è rimasta (insieme a quelle all’Ambiente e ai Lavori Pubblici) nella disponibilità del sindaco.
Un problema speculare a quello di via Unità Italiana si registra in viale Beneduce dove è atteso il completamento del percorso ciclabile e dove le rampe che interrompono la pista consentono il transito delle bici sul marciapiede laterale ma non dal marciapiedi alla strada, dove si incontra un altro scalino (a essere rimossi sono stati i paletti di ferro che delimitavano il marciapiedi). Un problema, quest’ultimo, segnalato anche dalla prima commissione Affari Generali nelle scorse settimane dopo il sopralluogo effettuato su richiesta del consigliere Pasquale Napoletano.
L’incivilità
A causare problemi ai ciclisti sono anche i comportamenti scorretti degli automobilisti (ma anche centauri) che continuano ad utilizzare le piste perfino per sostare la propria auto come spesso capita di vedere in via G.M.Bosco (qui le vetture occupano anche gli spazi in corrispondenza dei varchi pedonali e passi carrabili riducendo la visibiltà) e in via Renella (in particolare nel primo tratto non delimitato dagli spartitraffico) per non ribadire quello che accade tutti i giorni, al momento dell’ingresso e dell’uscita da scuola, in corso Giannone, dove le auto sostano sulla mini pista costringendo i ciclisti a invadere la strada. Ottimista sul completamento dei lavori è il presidente della seconda commissione Lavori Pubblici Pasquale Antonucci: «Si tratta di opere da ultimare, sono sicuro che ci saranno consegnate piste regolamentari con tanto di rampe per l’accesso delle bici».
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