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È cominciata in Consiglio regionale la sessione di bilancio, quel periodo in cui tutti i partiti sono concentrati esclusivamente sulla definizione delle norme che programmano le entrate e le uscite della Regione per il 2025 in corso e per il triennio, e che quest’anno, per la prima Finanziaria targata campo largo ha dovuto attendere. I tempi sono stretti e il 31 marzo scade il terzo mese di esercizio provvisorio, una sorta di finestra di salvataggio in cui l’amministrazione può affrontare solo spese già inserite nel bilancio precedente e in dodicesimi. Se ne potrà approvare solo un altro, ma l’assessore al Bilancio e vice presidente della Regione Giuseppe Meloni confida in un’accelerazione.
L’iter in commissione
Questa mattina il disegno di legge della giunta, dopo il lungo stop sulla linea di partenza in attesa dell’approvazione della legge di riorganizzazione del sistema sanitario, ha avuto il suo primo passaggio nella commissione terza, presieduta da Alessandro Solinas (M5s) per la prima verifica sulle norme intruse. Stralciate quelle “estranee” alla materia finanziaria, l’assessore e vice presidente della Giunta Giuseppe Meloni ha illustrato i dettagli della prima Manovra della legislatura targata campo largo: l’ammontare complessivo è pari a 9,9 miliardi di euro; finanziata per l’86% da entrate regionali (le entrate tributarie 2025 sono pari a 7.742.133.899) e con la Sanità che supera il 40% della spesa complessiva, mentre la massa manovrabile è stimata in circa 300 milioni.
La maggioranza: “Una finanziaria politica”
“Una Finanziaria politica e progressista”, la definisce la maggioranza, ma l’opposizione respinge con forza quest’idea e parla invece di un testo “di ordinaria amministrazione” e senza “interventi strategici”. “Questa è una finanziaria politica perché fa delle scelte in linea con il nostro programma elettorale, per il quale siamo stati votati e portati alla guida della Regione – ha sottolineato questa mattina a margine della commissione Meloni – l’abbiamo definita una finanziaria ‘progressista’ perché presta molta attenzione alle fasce più deboli, al mondo dell’istruzione, delle università. Ci sono interventi interventi importanti per le politiche sociali e il lavoro, e non si distrae rispetto al mondo delle imprese”.
Anche il presidente della commissione Solinas auspica tempi brevi: “La settimana prossima, da mercoledì, iniziamo con le audizioni che spero si esauriranno in un paio di giorni. Nel frattempo le altre commissioni dovranno esprimere i pareri. Noi lavoriamo per ridurre al minimo i tempi senza comprimere la possibilità per la commissione di fare il proprio lavoro”. Per Solinas la Finanziaria “è un’ottima base, lavoreremo per arricchirla in commissione e in Aula”.
Opposizione all’attacco: “Ordinaria amministrazione”
Dal canto suo l’opposizione parla di “un libro dei sogni”. Fausto Piga, vice capogruppo Fdi, va all’attacco: “Ci attendevamo una finanziaria politica anziché di un bilancio annuale, che nei fatti è una finanziaria tecnica, un mero elenco di spesa privo di interventi che possano caratterizzare politicamente la Giunta Todde”. Secondo Aldo Salaris, consigliere regionale dei Riformatori sardi “arriva in ritardissimo” e non dà risposte soprattutto ai Comuni. “”Chiederemo un’implementazione del Fondo unico, per la spesa corrente della quale gli enti locali hanno necessità e non possono fare a meno”. Lunedì mattina, intanto, è previsto un vertice tra la presidente Alessandra Todde, l’assessore Meloni e i capigruppo del centrosinistra.
Cgil sul chi va la
A essere preoccupato per l’iter frettoloso è il segretario della Cgil Fausto Durante: “Non vorremmo trovarci davanti alla stessa situazione che si è verificata in occasione della discussione della legge sulla sanità, quando sono state fatte le audizioni in Commissione su un testo che già si sapeva sarebbe stato oggetto di emendamenti in aula e sul quale, oltretutto, non c’è stato alcun modo di arrivare a una mediazione, nonostante le proteste di tutti i sindacati e di tanti soggetti e associazioni che hanno espresso contrarietà”.
“Sarebbe utile – ha aggiunto – che Giunta e maggioranza favoriscano il confronto in trasparenza, assicurando alle parti sociali la disponibilità preventiva dei testi in discussione, per poter dare con il massimo impegno e collaborazione, il contributo delle rappresentanze del mondo del lavoro”.
Le preoccupazioni del sindacato derivano dal fatto che sul testo della Finanziaria “sembra già aperta una discussione interna alla stessa maggioranza e che, sulla base di un confronto nei prossimi giorni verrà probabilmente deciso di apportare emendamenti alla Commissione o direttamente in Aula. Il dialogo fra le forze politiche al fine di arrivare al miglior testo possibile è certamente importante – conclude Durante – ma lo è altrettanto il coinvolgimento delle parti sociali, e non a cose fatte, davanti a un testo confezionato, ma sulla base di un confronto reale”.
Dove vanno i soldi
Il dettaglio della divisione per missioni di spesa:
- Servizi istituzionali, generali e di gestione: 717 milioni nel 2025 e 1.884 milioni nel triennio.
- Istruzione e diritto allo studio: 248 milioni nel 2025 e 682 milioni nel triennio (il 58% delle risorse per l’istruzione è destinato alle Università).
- Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, politiche giovanili, sport e tempo libero: tra i principali stanziamenti si evidenziano 22 milioni per attività teatrali e musicali e 11 milioni per i sistemi bibliotecari.
- Turismo: 92 milioni per il 2025 e 255 milioni nel triennio (60 milioni sono destinati alle manifestazioni di grande interesse turistico).
- Assetto del territorio ed edilizia abitativa: 73% delle risorse per investimenti. Per la riqualificazione urbanistica dei centri urbani figurano 55 milioni di euro.
- Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente: tra gli stanziamenti figurano 4 milioni per il servizio idrico e 53 milioni per i rischi legati ai cambiamenti climatici.
- Trasporti e diritto alla mobilità: gli investimenti rappresentano il 48% della spesa, mentre il 36% è destinato al trasporto pubblico locale, a cui si aggiungono 91 milioni nel 2025 (106 milioni nel triennio) per la continuità territoriale marittima e aerea.
- Diritti sociali, politiche sociali e famiglia: tra i principali interventi l’incremento di 51 milioni (325 in totale) per il fondo per la non autosufficienza; l’incremento del Reis con 14 milioni (totale stanziamento 30 milioni). Confermati i fondi contro lo spopolamento e il bonus nascite.
- Tutela della Salute: le principali misure economiche riguardano 196 milioni per gli investimenti; 12,5 milioni per l’abbattimento delle liste d’attesa e l’aumento dei tetti di spesa; 14 milioni per l’implementazione dell’elisoccorso.
- Sviluppo economico, competitività ed energia: tra le voci più rilevanti gli 88 milioni per l’efficientamento energetico; 12,5 milioni per il Sulcis; 50 milioni alle imprese per il contrasto allo spopolamento, 10 milioni all’artigianato per la legge n.949.
- Politiche per il lavoro e la formazione professionale: i principali stanziamenti riguardano il fondo piano lavoro (45 milioni); Gol (126 milioni); i cantieri comunali (14 milioni).
- Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca: le principali risorse sono riferite al Psr 2014-2022 (44 milioni) e ai consorzi di bonifica (41 milioni), mentre per la riqualificazione agricola si contano circa 7 milioni.
- Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali: le più importanti voci riguardano 600 milioni del fondo unico e 30 milioni per l’attuazione del comparto unico.
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