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Ogni mercoledì a Buenos Aires, in Argentina, gruppi di pensionati si incontrano davanti al parlamento per protestare contro i tagli alle pensioni e ad alcuni programmi di welfare decisi dal presidente ultraliberista di destra Javier Milei. Ieri la manifestazione è stata però diversa dal solito, perché in modo inusuale assieme ai pensionati c’erano anche molti ultras di squadre di calcio argentine, tra cui alcuni delle due più famose, il River Plate e il Boca Juniors, entrambe della capitale. Le proteste si sono trasformate in scontri violenti con la polizia, in cui sono state ferite 46 persone e ne sono state arrestate 124.
Quella del 12 marzo non è stata comunque la prima partecipazione di ultras alle proteste dei pensionati. Qualche settimana fa erano circolate le immagini di agenti che maltrattavano Carlos Dawlowfki, un pensionato di 75 anni che in quel momento indossava la maglia del Chacarita Juniors, una squadra di Buenos Aires che gioca nella seconda serie argentina. Il video si era diffuso tra la tifoseria della squadra, e il mercoledì dopo alcuni ultras del Chacaritas si erano già uniti alla manifestazione, come segno di solidarietà e con l’idea di «proteggere gli anziani».
Nel video qui sotto si vedono gli ultras del Chacaritas che partecipano alla manifestazione di mercoledì 5 marzo, quando già c’erano stati scontri con la polizia.
Nei giorni successivi era cominciata una grossa campagna social tra i gruppi ultras di sinistra di tutte le squadre di Buenos Aires, che sono numerosissime tra prima e seconda divisione: gli ultras di River Plate, Boca Juniors, Independiente, Racing, San Lorenzo, Vélez Sarsfield e Huracán, tra le altre, hanno iniziato a mobilitarsi usando slogan come «I vecchi non si toccano», «I prossimi vecchi siamo noi» e a diffondere volantini per incoraggiare i tifosi a manifestare.
Molti gruppi di tifosi e di ultras, in Argentina, hanno una lunga tradizione di sinistra e sono politicamente vicini al peronismo, il movimento di sinistra che governò a lungo il paese prima dell’arrivo di Milei e che ora è all’opposizione.
Un volantino di un gruppo di tifosi del River Plate
Tra le tifoserie ha circolato molto, tra le altre cose, una vecchia dichiarazione di Diego Armando Maradona, che oltre a essere considerato da molti il più forte calciatore argentino era anche un carismatico sostenitore dei movimenti di sinistra latinoamericani: «Io difendo i pensionati, come possiamo non difenderli? Bisogna essere davvero vigliacchi per non difendere i pensionati».
Così gli ultras si sono dati appuntamento a sostegno dei pensionati alla manifestazione di mercoledì 12 marzo, alla quale hanno poi aderito anche alcuni gruppi di sinistra, oltre che la Confederación General del Trabajo (CGT), il più grande sindacato argentino.
Il governo ha risposto con misure di sicurezza straordinarie attorno al parlamento e minacciando i tifosi: la ministra della Sicurezza nazionale, Patricia Bullrich, il giorno prima della manifestazione ha pubblicato un’ordinanza in cui minacciava di vietare l’ingresso dei tifosi agli stadi se avessero messo in atto «qualunque comportamento che minacci la sicurezza».
Centinaia di ultras hanno partecipato ugualmente alla manifestazione di mercoledì, ciascuno con le bandiere e con le maglie colorate delle proprie squadre.
Le cose però si sono fatte violente molto rapidamente: alcuni manifestanti hanno incendiato i cassonetti e un’auto della polizia nelle vie limitrofe ad Avenida de Mayo, dove si trova il parlamento; altri hanno lanciato pietre contro gli agenti, e altri ancora hanno usato bastoni o le aste delle bandiere per colpire la polizia, che ha risposto a sua volta sparando proiettili di gomma, usando gas lacrimogeni e adoperando degli idranti.
Ci sono state tensioni anche davanti alla Casa Rosada, la residenza del presidente argentino, che si trova a circa un chilometro e mezzo dal parlamento, all’estremità opposta di Avenida de Mayo. Anche lì sono state mobilitate le forze di sicurezza.
Al termine degli scontri, la ministra Bullrich ha annunciato misure severe contro le 124 persone arrestate: ha scritto su X che saranno processate tramite una legge antimafia da poco approvata, e che rischiano fino a 20 anni di prigione.
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