scontro governo-federcalcio sulla guida della nazionale

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La nomina di Rigobert Song a tecnico della nazionale della Repubblica Centrafricana si sta trasformando in un caso diplomatico e sportivo

L’ex capitano del Camerun, designato dal ministero dello Sport come nuovo commissario tecnico, si trova al centro di una disputa tra il governo e la Federazione centrafricana di calcio, intenzionata a non riconoscere la sua investitura

13 Marzo 2025

Articolo di Vincenzo Lacerenza

Tempo di lettura 4 minuti

Il ministero dello Sport centrafricano, sulla nomina di Rigobert Song come commissario tecnico della nazionale, rischia di aver fatto i conti senza l’oste.

Pochi giorni fa, infatti, il governo aveva ufficializzato la leggenda del calcio camerunense (campione d’Africa nel 2000 e nel 2002) come nuovo selezionatore, evidentemente puntando sulla sua esperienza internazionale e in generale sulla sua profonda conoscenza del calcio africano per risollevare le Belve del Basso Ubangi, attualmente ancorate alla posizione numero 153 del ranking FIFA.

Il tutto era stato suggellato persino da uno scatto piuttosto eloquente, in cui si vedevano Rigo, così come Song viene affettuosamente soprannominato, in compagnia di alcuni alti funzionari del ministero dello Sport, intenti a brindare all’accordo appena trovato.

Una nomina contestata

La federazione calcistica centrafricana (FCF), ha però prontamente smentito la validità della sua nomina, e in qualche modo anche della foto, riaffermando la propria autorità nella scelta dell’allenatore della nazionale. “Come potete vedere, in quella immagine non ci sono membri della federazione. Questo è un tentativo di manipolazione”, ha scritto la federazione in un commento rilanciato dal portale 237online.com.

“La federazione non riconosce di aver raggiunto un accordo con Rigobert. Questa comunicazione di Rigo sconvolge tutti nella federazione. Se ci fosse stato un accordo, lo avremmo pubblicato sulle piattaforme della federazione”, si legge.

In uno scenario piuttosto surreale, dunque, l’attuale commissario tecnico, Éloge Enza-Yamissi, è stato così confermato alla guida della squadra per le imminenti sfide di qualificazione alla Coppa del Mondo 2026, contro Madagascar e Mali.

Una decisione a dir poco controversa che, come si può facilmente intuire, oltre ad adombrare sospetti di ingerenze politiche, ha creato un clima di confusione e incertezza all’interno della nazionale centrafricana, turbando la serenità di giocatori e staff tecnico, sospesi a metà tra le direttive del governo e quelle della federazione calcistica.

La FIFA minaccia sanzioni

Tutto ciò, naturalmente, non è passato inosservato agli occhi della FIFA. Il governo del calcio mondiale ha subito espresso preoccupazione per l’ingerenza politica nelle decisioni della federazione sportiva, cominciando a ventilare ipotesi di penalizzazioni e squalifiche.

Non è un mistero, infatti, che più volte la FIFA ha ribadito la propria posizione di fermezza contro le interferenze governative nel calcio nazionale, avvertendo che eventuali violazioni potrebbero portare a sanzioni, compresa quella massima, ovvero una possibile sospensione/esclusione della Repubblica Centrafricana dalle competizioni internazionali.

Questa situazione non è, comunque, un caso isolato nel panorama calcistico africano, dove spesso le nomine degli allenatori diventano terreno di scontro tra federazioni e governi.

La posizione di Rigo

In tutto ciò, Rigobert Song ha dichiarato di non voler alimentare le polemiche e gettare altra benzina sul fuoco, ammettendo che non potrà assumere ufficialmente il ruolo di allenatore fino alla prossima finestra FIFA, prevista per la seconda metà di marzo. “Diventerò operativo solo dopo quella finestra”, ha confidato alla stampa il treccioluto commissario tecnico passato da giocatore anche per l’Italia, dove ha vestito per pochi mesi la maglia della Salernitana.

Un rinvio, questo, che, oltre a non fare altro che addensare ulteriori nubi sul futuro da commissario tecnico, lascia ipotizzare un punto di incontro molto difficile da individuare tra le parti.

Ora come ora è molto difficile ipotizzare cosa accadrà nelle prossime due settimane. Di sicuro, una mancata risoluzione della controversia tra il ministero dello Sport e la FCF, potrebbe avere conseguenze pesanti sul futuro del calcio centrafricano.

L’instabilità dirigenziale, unita alla minaccia di possibili sanzioni da parte della FIFA, potrebbe compromettere non solo la qualificazione ai prossimi tornei internazionali, ma anche la già scricchiolante credibilità del sistema calcistico del Paese.

Quello che è certo, però, è che le Belve del Basso Ubangi continueranno la preparazione alle prossime sfide internazionali con Mali e Madagascar sotto la guida di Enza-Yamissi, provando a mantenere la concentrazione, senza farsi distrarre troppo dalle diatribe istituzionali.

Motsepe riconfermato alla guida della CAF

Intanto ieri le 54 federazioni della Confederazione calcistica africana hanno rieletto il sudafricano Patrice Motsepe (unico candidato) per un secondo mandato di quattro anni alla guida della CAF.

Motsepe, che ha forti legami politici in quanto cognato del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, rinnova anche la sua posizione come vicepresidente della FIFA.

Il camerunese Samuel Eto’o entra invece a far parte del comitato esecutivo e il mauritano Ahmed Yahya del consiglio FIFA.





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