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Il caro energia torna ad impattare su imprese e famiglie rischiando di rallentare la competitività del nostro Paese. Dall’autunno dello scorso anno, infatti, il comparto ha registrato aumenti che vanno oltre il 25% rispetto all’anno precedente.
C’è preoccupazione fra gli imprenditori e i privati che cercano di contrastare i costi da affrontare. Una soluzione per arginare i rialzi, secondo Luca Conti, Ceo di E.ON Italia, risiede nella transizione energetica.
Quali accorgimenti possiamo adottare per risparmiare sulle bollette?
I prezzi dei principali beni energetici sono in salita e questa tendenza perdura ormai da qualche tempo. Non siamo però ai livelli del picco della crisi ucraina e non ci sono aspettative di ritornarci.
“Questo è un primo segnale rassicurante”, ci spiega Conti. “Tuttavia, è altrettanto vero che i prezzi rimangono alti, soprattutto rispetto a quelli di un anno fa e alla media degli ultimi dieci anni. Per contrastarne le conseguenze possiamo dire che esistono soluzioni strutturali. La maniera migliore per abbassare le bollette è consumare in modo più efficiente e, quando possibile, utilizzare tecnologie più avanzate. Ad esempio, il fotovoltaico consente di produrre energia in modo indipendente, sia per i cittadini sia per le aziende, riducendo l’impatto degli aumenti dei prezzi energetici. In effetti, l’investimento in fotovoltaico diventa ancora più razionale quando i prezzi sono alti, perché i tempi di rientro dell’investimento sono più brevi. Lo stesso vale per i sistemi di riscaldamento, come le pompe di calore, che sono molto più efficienti. In sostanza, la transizione energetica offre opportunità per risparmiare, investendo in tecnologie che migliorano l’efficienza”.
Cosa ci dobbiamo aspettare per il prossimo futuro?
Per quanto riguarda l’energia e la geopolitica, la transizione energetica non solo continuerà sicuramente, ma progredirà con determinazione. Gli utenti cercano sempre risparmio, indipendenza e sostenibilità, e la transizione energetica è ormai un aspetto fondamentale della nostra mentalità.
Anche se gli incentivi sono meno generosi rispetto al passato, il numero di impianti rinnovabili installati continua a crescere. La stessa legge di bilancio, pur con una contrazione degli incentivi, ha comunque confermato la possibilità di accedere alle detrazioni fiscali per impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo e pompe di calore.
Come si differenzia il mercato italiano dagli altri mercati europei e internazionali?
Nel corso del 2024 l’Italia ha completato la liberalizzazione del mercato dell’energia; quindi, sia l’energia elettrica sia il gas sono ormai soggetti a un mercato libero e competitivo. I clienti sono più informati e più attenti agli andamenti dei prezzi e alle offerte disponibili.
La crescente attenzione dei consumatori, accentuata dai prezzi in aumento, ha portato a una crescita delle offerte a prezzo fisso che garantiscono stabilità nonostante le oscillazioni dei prezzi. Tuttavia, una problematica sempre più evidente è l’accessibilità dell’energia: in Italia, come in altri paesi, circa il 30% delle famiglie ha difficoltà a pagare le bollette.
È fondamentale che la transizione energetica non lasci indietro nessuno e consideri tutte le fasce di popolazione e tutti i contesti immobiliari per favorirne l’accesso. Come E.ON interpretiamo la sfida di energy company come una tripla transizione: energetica ma anche digitale e sociale.
Ecco perché, ad esempio, personalmente sono favorevole a strumenti come il “reddito energetico nazionale”, che permette alle famiglie con un ISEE basso di installare impianti fotovoltaici a condizioni agevolate.
Nonostante l’alto interesse per la sostenibilità (oltre l’85% della popolazione), infatti, la disponibilità ad investire in soluzioni sostenibili è più bassa (intorno al 45-50%). Ciò è dovuto a difficoltà economiche nell’affrontare l’investimento iniziale.
L’energia green sta prendendo piede ma non siamo ancora in grado di sostituire completamente l’energia tradizionale. Perché?
La ragione principale è che abbiamo ancora una normativa complessa e procedure lente. Per esempio, gli impianti fotovoltaici di grande dimensione richiedono tempi lunghi per ottenere i permessi necessari. La semplificazione delle procedure è fondamentale per accelerare la transizione energetica.
Un altro problema riguarda la stabilità degli incentivi fiscali: troppe volte abbiamo assistito a cambiamenti che ne hanno rallentato gli andamenti. Un quadro normativo stabile è essenziale per consentire a cittadini e imprese di investire con maggiore certezza e tempestività.
Inoltre, è importante considerare che la transizione richiede un significativo aggiornamento delle infrastrutture. Il percorso intrapreso è quello giusto, e i progressi sono evidenti, ma è necessario ancora del tempo, e investimenti mirati, affinché le reti siano completamente adeguate a supportare un sistema energetico sempre più rinnovabile.
Quale ruolo può avere l’intelligenza artificiale nel settore energetico?
L’intelligenza artificiale può essere un abilitante fondamentale per la transizione digitale. La digitalizzazione è necessaria per gestire un sistema energetico decentralizzato, in cui l’energia prodotta da fonti rinnovabili possa essere meglio bilanciata e distribuita.
L’AI consente di prevedere i consumi e i comportamenti degli utenti, creando un sistema virtuoso che migliora l’efficienza energetica. Con l’AI, l’energia prodotta da fonti rinnovabili può essere meglio gestita, immagazzinata e distribuita ottimizzando il consumo e riducendo gli sprechi.
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