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Il convegno “La forza delle donne” (Casa dell’Architettura, 8 marzo 2025), organizzato dalla Commissione Parità di Genere dell’Ordine degli Architetti di Roma – OARPG (Luciana Biondi, Lucia Furfaro detta Lucilla, Antonia Genco, Ilaria Olivieri, Emma Tagliacollo, Barbara Tetti), coordinata da Roberta Bocca, Vicepresidente Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, ha affrontato il tema del contributo femminile alla definizione della città, sia in termini di sviluppo sociale sia, soprattutto, nel campo della progettazione architettonica: la riflessione, che ha fatto emergere dallo sfondo figure a lungo dimenticate o sottovalutate, si è sviluppata in un’analisi del presente, indicando alcune parole chiave scelte dalle partecipanti all’incontro e lasciandone emergere altre, rappresentative delle qualità apportate dalle donne alla professione di architetto.
L’evento, programmato nella Giornata Internazionale della Donna, è stato aperto dai saluti di Alessandro Panci, Presidente OAR, che ha rimarcato l’impegno dell’Ordine a favore dell’affermazione delle iscritte e, ringraziando per il lavoro fin qui svolto le componenti della Commissione OARPG, creata nel 2021 con l’obiettivo di trattare la questione del “rispetto della parità di genere come base dello sviluppo dei progetti urbani, architettonici e di design inclusivi”, ha festeggiato il riconoscimento conferito dal Comune di Roma a Roberta Bocca, insignita il 7 marzo del Premio “RomaRose”. “Utilizzo le parole della promotrice Svetlana Celli [Presidente Assemblea Capitolina, ndr], che ha voluto questo premio a Roma, giunto alla quarta edizione”, ha aggiunto Panci, citando la motivazione con cui è stato assegnato a Roberta Bocca: “Roma Rose nasce per esaltare e far conoscere il talento e l’impegno di donne straordinarie che ogni giorno contribuiscono alla crescita della nostra città e del Paese. Le loro storie sono un messaggio potente, perché dimostrano che con determinazione, competenza e passione si possono superare ostacoli e raggiungere traguardi importanti”.
Nel segno di Plautilla, fuori dall’ombra
La prima sessione del convegno, intitolata “Inventività, talento e competenza delle donne”, a cura di Barbara Tetti, Commissione OARPG, Lucilla Furfaro, Commissione OARPG, Elnaz Yousefi, architetto, Enrica Mariani, architetto, Mahtab Alborzi Avanaki, Iman Rabbani Mehr, Tuğçe Gűz, studenti della Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma, ha preso il via mettendo in risalto l’esperienza di tre donne del passato, diverse per aver influito con modalità differenti sull’architettura della propria epoca, ma accomunate dall’oblio che ha ridimensionato la portata del loro contributo.
La scrittrice Melania Mazzucco ha tratteggiato la figura di Plautilla Bricci, protagonista del suo romanzo L’architettrice, riferendola al contesto del Seicento romano, nel quale si colloca da intrusa in quanto progettista a tutto tondo e pittrice su committenza: “Nel 1675 a Roma c’è una donna che dipinge, che espone alle mostre dei quadri (…), che ha delle opere in chiesa. (…) [La cancellazione] di Plautilla è stata particolarmente brutale. Con il tempo mi sono resa conto che era necessaria, perché è come se questa storia fosse accaduta troppo presto”.
A cavallo tra Ottocento e Novecento si sviluppano invece le esperienze – molto distanti – di Maria Ponti Pasolini, mecenate illuminata trapiantata a Roma e convinta sostenitrice della fotografia come mezzo di diffusione della cultura, che è stata ricordata da Maria Grazia Turco, architetto, Sapienza Università di Roma, e di Eileen Gray, architetto e designer di interni, che Elena Paudice, architetto, Sapienza Università di Roma, ha raccontato a partire dalla celebre Casa E-1027, dalle quale Le Corbusier era stato indubbiamente turbato. Del resto, per Eileen Gray, padrona di un razionalismo contaminato dal colore e dalla relazione con la morfologia del territorio, “una casa non è una macchina da abitare, è il guscio di un uomo, la sua estensione, la sua liberazione, la sua emanazione spirituale”.
Affermare il femminile nel dominio della tecnica
La misura di quanto sia rimasto problematico anche nel Novecento per le aspiranti progettiste intraprendere un percorso professionale compiuto si percepisce con chiarezza attraverso i risultati della ricerca “Tecniche sapienti”, coordinata da Claudia Mattogno, architetto, Sapienza Università di Roma, incentrata sulle storie di donne studenti, laureate e docenti di Ingegneria e Architettura alla Sapienza. “L’arco temporale preso in esame è compreso tra il 1910, anno della prima iscrizione femminile nella Reale Scuola di Applicazione per Ingegneri, e il 1968 quando, grazie ai movimenti studenteschi, viene liberalizzato l’accesso alle università e il numero delle iscritte aumenta in maniera considerevole.” [dalla descrizione del volume Tecniche Sapienti. Storie di architette e ingegnere in Sapienza 1910-1968, a cura di Claudia Mattogno e Chiara Belingardi, Studi e Ricerche, Architettura, Sapienza Università Editrice 2025, opera distribuita con licenza Creative Commons].
L’esclusione delle donne dall’ambito tecnologico, la frequente attribuzione ad altri dei loro progetti, si è tradotta di una carenza di repertorio storico, che in epoca di archivi digitali ed elaborazioni tramite agenti di IA può tradursi in paradossi rivelatori. “Ho chiesto all’Intelligenza Artificiale di generare l’immagine di un essere umano che inventa ed è apparso un uomo” ha evidenziato nel suo intervento Paolo Anzuini, Consigliere OAR con delega all’Innovazione, architetto inventore. “Ho chiesto di generare una persona che inventa ed è uscito un uomo. Gliel’ho chiesto centocinquanta volte e sono usciti centocinquanta uomini. A quel punto ho pensato che il problema non fosse solo dell’Intelligenza Artificiale, ma di tutto quello che noi riceviamo come dati. L’Intelligenza Artificiale lavora sui dati e gli esseri umani lavorano sui dati, che se vogliamo possiamo chiamare storia”. Oggi sono aumentate le progettiste e le inventrici, ma le percentuali indicano che ci sono ampi margini per attingere a un bacino di creatività ancora nascosto.
La complessità urbana plasmata dalle donne
La seconda sessione del convegno, strutturata come una tavola rotonda, a cura di Emma Tagliacollo, OARPG, Luciana Biondi, OARPG, Antonia Genco, OARPG, ha aperto uno spaccato sulla contemporaneità, rivelando che oggi la progettazione degli spazi urbani è una disciplina per donne, in quanto appare con chiarezza la necessità di visioni concrete nel disegno della città del futuro, in cui la dimensione dell’architettura e delle dinamiche sociali siano gestite con rigore professionale e capacità di bilanciare istanze in contrasto.
Il dialogo tra Alice Buzzone, consigliera OAR, Claudia Ricciardi, consigliera OAR, Carmen Mariano, Docente ordinaria di Urbanistica, Sapienza Università di Roma, e Laura Milan, architetta, Comunicarch, Caporedattrice del Giornale dell’Architettura (collegata da remoto), ha fissato alcuni termini con cui formulare il vocabolario per la “città delle progettiste”: immedesimazione, gentilezza, integrazione, insiemi, ascolto; un’altra parte di questo nuovo linguaggio include preparazione, curiosità, immaginazione.
A margine del dibattito, Carmen Mariano ha sottolineato la capacità dello sguardo femminile di tradursi in proiezione al cambiamento: “La Giornata Internazionale della Donna è l’occasione per riflettere sul ruolo cruciale che le donne possono rivestire nella pianificazione e progettazione delle città, in una prospettiva di sempre maggiore inclusività, sostenibilità ecologica e ambientale. Forse si conosce ancora poco l’operato trasversale delle donne, che su questi temi hanno già fatto molto, non soltanto nella pratica professionale di architetto, ma anche nel contesto familiare, educando ai temi della sostenibilità, e come amministratrici, mettendo in atto esperienze virtuose. (…) Di fondo, c’è una differenza sostanziale nel modo in cui le donne vivono la città e la utilizzano. (…) Questo modo diverso di fruire la città contemporanea può indirizzare le visioni strategiche per il futuro”.
Supermostra ‘25_Roma
A conclusione del convegno “La forza delle donne”, i curatori di Supermostra ‘25_Roma, Ilaria Olivieri, Commissione OARPG, e Luigi Prestinenza Puglisi, Presidente dell’Associazione Italiana di Architettura e Critica, hanno ospitato un variegato panel popolato dagli studi selezionati per l’edizione speciale dell’esposizione che nasce “con l’ambizione di scoprire cosa c’è oltre l’architettura ufficiale”, per dare visibilità alle nuove voci dell’architettura contemporanea e, tra queste, alle tante progettiste che si stanno mettendo in luce in questi anni. Supermostra, per la tappa speciale nella Capitale in occasione del Giubileo, “è divisa in due parti, una di progettisti romani e l’altra [coincidente con] il nucleo storico di Supermostra ‘24”.
Riassunte in alcune parole chiave, sono state presentate le esperienze dei partecipanti romani (e laziali) a Supermostra ‘25_Roma: Silvia Rinalduzzi di Alvisi Kirimoto (leggerezza, partecipazione, sostenibilità); Fabrizio Da Col di Marco Casamonti & Partners (artigianalità, equilibrio, trasparenza); Roberto Mazzer e Mauro Merlo di AT Studio (spazio, forma, dinamicità); Sergio Bianchi di Studio Bianchi Architettura (contesto, materia, stratificazione); Massimiliano Ciccotti di Studio Massimiliano Ciccotti (leggerezza. accoglienza. equilibrio); Giuliano Fausti (artigianalità, colore, forma); Luca Milan di Studio NEXT Urban Solutions (resilienza, partecipazione); Susanna Nobili di SNA (autenticità, complessità, dinamismo); Cristiana Pacchiarotti con Aldo Olivo e Antonio Paolo Mascia (colore, equilibrio, spazio); Rinaldo D’Alessandro (contesto, artigianalità, stratificazione); Federica Cecchi di Urban-gap (spazio, benessere, sostenibilità).
Gli spiragli aperti da Supermostra consentono di cogliere il crescente contributo al dibattito progettuale da parte delle donne che, come ha rimarcato Marco Maria Sambo, Segretario OAR e Direttore editoriale AR Magazine, “ci insegnano la libertà (…) anche la libertà di tornare ad essere umani, di fare scelte coraggiose, di costruire empatia con le persone, recuperando la passione per l’architettura”.
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