Aree idonee e non per gli impianti FER: la proposta di legge della Toscana e la nota dell’INU

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Nel gennaio scorso in commissione congiunta Sviluppo economico e rurale e Territorio e ambiente del Consiglio regionale della Toscana, l’assessora regionale alla transizione ecologica, Monia Monni, ha illustrato la proposta di legge n. 291Disciplina per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia a fonte rinnovabile in attuazione dell’articolo 20, comma 4, del d.lgs. 199/2021“.

“Lo scopo della norma – ha detto Monni – è quello di farsi carico delle preoccupazioni delle amministrazioni, dei cittadini, degli agricoltori e di trovare un punto di equilibrio che ci consenta di raggiungere gli obbiettivi di conversione energetica fondamentali e indifferibili, urgenti ma di tenerla in equilibrio con la conservazione del paesaggio in una visione evolutiva, aggiornata ai cambiamenti climatici, con l’agricoltura che deve trovare nella conversione un elemento di sostegno e non di competizione”.  L’assessora ha spiegato come la Regione sia partita da “un’assunzione piena di responsabilità” e “a condividerla con i territori con un percorso di ascolto e approfondimento per avere una norma partecipata” ricordando che ”l’ambito della norma è proprio quello di identificare le aree idonee e quelle non idonee e quindi anche quelle ordinarie”, “quelle idonee – ha spiegato – sono quelle dove si inietta un acceleratore, dove le procedure  autorizzative, avendo un vaglio a monte, cioè l’idoneità, sono più rapide ed è lì che si può accelerare il percorso di transizione”.

Monni ha ricordato l’aspetto innovativo dell’atto: “mettere la scelta sui Comuni, per chiamarli tutti a corresponsabilità”, “nella redistribuzione – aggiunge – occorre mettere dei fattori correttivi che vadano a pesare gli elementi di pressione presenti su alcuni territori come gli impianti esistenti, la produzione di rinnovabili già attiva ma anche le richieste di progetti del territorio”. E ancora, “abbiamo fatto la scelta di provare ad ottenere l’installazione di rinnovabili, rispettando la storia della Toscana, provando a non utilizzare prevalentemente i campi”, “abbiamo stabilito che ciò che è idoneo nei campi lo è se il progetto viene presentato dall’agricoltore professionale, questo per evitare le grandi concentrazioni che hanno spinte speculative”.

Eolico

Riguardo all’eolico, Monni ha precisato “siamo a favore” ma “abbiamo fatto la scelta di non identificare aree idonee per l’eolico perché i progetti eolici sono complessi e hanno bisogno di valutazioni sito-specifiche puntuali e quindi, l’accelerazione e la semplificazione procedurale non regge”, “occorre rigore”. Inoltre, l’assessora ha ricordato che occorrerà fare una selezione sui tanti progetti presentati e che avverrà in base alla qualità progettuale.

Monni ha aggiunto: “la legge nazionale sanciva che il 70 per cento del nostro territorio regionale era idoneo, la nostra legge inverte questo rapporto e stabilisce che il 70 della superficie regionale non è idonea e il 30 per cento si compone di aree idonee e ordinarie”.

Legge in due tempi

Si tratta di una “legge in due tempi”: dopo l’approvazione che rende idonee le aree, i comuni avranno probabilmente 60 giorni per ridisegnare le aree idonee sul proprio territorio e 30 giorni per le province-città metropolitane”, “è un aspetto innovativo” “perché è giusto che un comune decida dove insediare le funzioni che vanno a trasformare il proprio territorio”.

Sono stati specificati i punti di partenza: “l’Italia ha stimato che per raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica 2050, lo step del 2030 produca la necessità in Italia 80 GW aggiuntivi di potenza da impianti rinnovabili e l’obiettivo assegnato alla Toscana è di 4,25 GW, pari al 5,25 per cento del totale nazionale”. Le Regioni devono individuare le aree idonee funzionali a raggiungere quell’obiettivo.

La nota di INU Toscana

La sezione Toscana dell’Istituto Nazionale di Urbanistica è stata invitata dalla Regione Toscana alla Consultazione sulla proposta di legge. Nell’ambito del confronto con la II e con la IV Commissione Consiliare della Regione Toscana, INU ha redatto una nota (in allegato) per contribuire ad una migliore riuscita della nuova normativa.



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