Carlo Acutis: un simbolo di autenticità per i giovani inglesi

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito


Anche in Inghilterra Carlo Acutis, che verrà proclamato santo da Papa Francesco il prossimo 27 aprile, nel contesto del Giubileo degli adolescenti, è molto conosciuto e amato

Un culto diffuso e radicato tra i giovani che lo cercano e lo ammirano e lo trovano un ottimo modello di ruolo. Anche in Inghilterra Carlo Acutis, che verrà proclamato santo da Papa Francesco il prossimo 27 aprile, nel contesto del Giubileo degli adolescenti, è molto conosciuto e amato. Nel cuore di Londra, nella chiesa cattolica di Corpus Christi, a Covent Garden, c’è una cappella con un suo bassorilievo e una sua reliquia mentre a qualche chilometro di distanza, nella chiesa di “Saint John the Baptist”, nel quartiere di Hackney, una statua raffigura l’adolescente con la sua maglietta rossa e il Rosario in mano.

A Wolverhampton, poi, nel centro di Inghilterra gli è stata dedicata una parrocchia, la “Parish of Blessed Carlo Acutis” e a Malmesbury, profondo sud ovest inglese, nella chiesa di saint Aldhem, una vetrata colorata lo ritrae con il suo zainetto, il telefonino e un’immagine dell’Eucarestia mentre una sua reliquia, qualche giorno fa, ha girato il Galles attirando migliaia di fedeli.


“Le radici londinesi di Carlo Acutis sono profonde”, spiega il vescovo Nicholas Hudson, della diocesi di Westminster, molto devoto a questo adolescente appassionato di internet, che andava a Messa tutti i giorni e aveva fatto della carità il suo stile di vita, “Carlo è nato, infatti, nel ‘Portland Hospital’, ed è stato battezzato, nel maggio 1991, nella chiesa di Nostra Signora dei dolori a Chelsea.

I giovani inglesi sentono di potersi davvero identificare con lui perché si vestiva come loro, come loro era appassionato di internet e giocava agli stessi videogiochi, amava gli animali e suonava il sassofono. Si accorgono anche, però, che Carlo aveva una profondissima vita di fede. Tutti i giorni, infatti, andava a Messa e diceva il Rosario. A scuola, dove era stato preso di mira dai bulli per la sua fede, voleva aiutare i compagni meno fortunati, che avevano delle disabilità o vivevano in famiglie difficili. Sua mamma racconta che il garage di casa era diventato una specie di mini Caritas, pieno di vestiti per i più poveri”.“Se dovessi scegliere una parola chiave per spiegare che cosa, in Carlo, attira i giovani inglesi direi ‘autenticità’”, continua il vescovo Hudson, “e sete di Gesù. Adolescenti e giovani adulti sentono che questo loro coetaneo credeva davvero in quello che diceva e, anche se Carlo rappresenta un modello molto virtuoso di vita, non facile da imitare, ci sono tanti aspetti della sua vita ai quali i giovani inglesi possono aspirare come la sua devozione al Rosario o il suo amore per chi è più povero e meno fortunato”.
Tra chi ama e vuole seguire Carlo Acutis c’è anche Nina Mercado, 19 anni, che, insieme a un gruppo di giovani inglesi, andrà a Roma per la sua canonizzazione. Nina ha finito la maturità lo scorso anno e, in attesa di andare all’università il prossimo anno, lavora per due charities, “End Child Poverty” e “Shout Out UK”. Cresciuta in una famiglia cattolica, una volta entrata nell’adolescenza, ha cominciato a mettere dei punti di domanda sulla sua fede ma si è riavvicinata al Signore frequentando un gruppo di giovani tra i 18 e i 28 anni, l’”Upper Room Westminster Youth Ministry”, che si incontrano una volta al mese nella diocesi londinese di Westminster.

“Non vedo l’ora di partire per Roma – racconta Nina -. Sarà un vero pellegrinaggio e sono sicura che la mia fede ne verrà molto arricchita. Ci tengo molto a vedere Carlo Acutis diventare santo perché penso che la sua figura sia un’importante testimonianza di che cosa voglia dire essere chiamati alla santità e diventare discepoli di Gesù”.

“Ho conosciuto Carlo Acutis attraverso internet, online – continua Nina -. ed è una vera ispirazione per me. Con i miei amici sentiamo che possiamo entrare in rapporto con lui, perché vive le stesse sfide che toccano a noi ed è anche un modello al quale aspirare. È un esempio brillante di come possiamo usare la tecnologia moderna per evangelizzare e diffondere la parola di Dio. Lo prego tutti i giorni e gli chiedo di guidarmi, soprattutto con l’uso dell’intelligenza artificiale, e di aiutarmi ad usarla in modo responsabile e non immorale”.
“Penso che Papa Francesco abbia scelto il momento migliore per indire il Giubileo – conclude -, quello più giusto, e che Carlo Acutis sia una figura chiave di questo Giubileo. Il tema del Giubileo, ‘Pellegrini di speranza’, significa, per me, essere consapevoli che la nostra vita terrena non è permanente e che il nostro vero obbiettivo è in Paradiso.

Vivo il Giubileo come l’occasione di riscoprire il vero scopo della mia vita che è nella mia vocazione cristiana, nella mia capacità di rispondere alla chiamata di Dio”.

E il vescovo Nicholas Hudson conclude ricordando come la mamma di Carlo Acutis abbia parlato, qualche mese fa, a circa settecento giovani riuniti nella Chiesa dell’Immacolata Concezione a Farm street, il centro londinese dei Gesuiti. “Ci ha spiegato come il figlio abbia evangelizzato lei e il marito e come Carlo le abbia insegnato a vivere pienamente attraverso i Sacramenti, avvicinandosi a Dio in questa vita, per raggiungerlo, poi, in modo definitive, durante quella eterna”, dice.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link