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- Data studio
- 13/03/25
- Target di lungo termine
- 20.00€
- Potenziale upside
- 16.28%
- Giudizio
- NEUTRAL
Target di lungo termine
20.00€
Risultati 4Q24. ERG ha riportato risultati più deboli del previsto, principalmente penalizzati da fattori di carico del vento deboli, solo parzialmente compensati da prezzi di vendita dell’elettricità più alti e aggiunte di capacità in corso. L’EBITDA adjusted del gruppo (pre-IFRS16) si è chiuso a 145 milioni di euro (-9% YoY, rispetto alle aspettative di 153 milioni di euro), mentre l’utile netto adjusted si è chiuso a 45 milioni di euro (-42% YoY, rispetto alle aspettative di 66 milioni di euro), colpito da un maggiore ammortamento e oneri finanziari netti. Guardando ai vari segmenti di business, Wind Italy ha riportato un EBITDA di 75 milioni di euro (+4% YoY); Solar Italy 13 milioni di euro (+18% YoY), Wind Abroad 60 milioni di euro (-23% YoY) e Solar Abroad 2 milioni di euro (-30% YoY). Passando al bilancio, il debito netto (pre-IFRS16) si è chiuso a 1,793 milioni di euro (rispetto alle aspettative di 1,808 milioni di euro), in calo rispetto a 1,888 milioni di euro alla fine di settembre. Il dividendo è stato fissato a 1.00 euro per azione (in linea).
Analisi
Aggiornamento Strategia 2024-26: approccio ‘Value or Volume’ rafforzato. In uno scenario di mercato altamente volatile, ERG ha rafforzato il suo approccio strategico ‘Value over Volume‘ introdotto l’anno scorso, mirato a massimizzare il ritorno sugli investimenti attraverso una crescita selettiva. A seguito dei prolungati tempi di attesa prima dell’approvazione finale del Decreto FER X, così come un approccio più cauto negli Stati Uniti, il CapEx cumulativo 2024-2026 è stato ridotto del 20% a 1.0 miliardi di euro (rispetto a 1.2 miliardi di euro nel piano dell’anno scorso). Di conseguenza, il target del portafoglio di asset per il 2026 è stato ridotto a 4.2GW (rispetto a 4.6GW nel piano dell’anno scorso), con un focus maggiore su asset attualmente in costruzione, iniziative di repowering e pipeline di progetti organici.
Target finanziari. In termini di guidance per il 2025, ERG ha fissato un target EBITDA di gruppo (post-IFRS16) di 540-600 milioni di euro (rispetto alle aspettative di 570-610 milioni di euro, cons. 600 milioni di euro). Il CapEx è previsto tra 190-240 milioni di euro (rispetto alle aspettative di 300 milioni di euro), e il debito netto a fine 2025 (pre-IFRS16) tra 1,850-1,950 milioni di euro (rispetto alle aspettative di 1,870 milioni di euro). Per il 2026, ERG prevede un EBITDA superiore a 600 milioni di euro (rispetto a 600-650 milioni di euro nel piano dell’anno scorso, cons. 626 milioni di euro), riflettendo minori aggiustamenti di capacità. In termini di remunerazione degli azionisti, ERG ha confermato il dividendo annuale di 1.00 euro per azione, mantenendo la flessibilità di aumentare i rendimenti agli azionisti attraverso ulteriori buyback. Mantenere il rating Investment Grade rimane una priorità, con il ratio debito netto/EBITDA non superiore a 4x nel periodo del piano (3.3x previsto nel 2025, in diminuzione a 3.0x nel 2026).
Variazione nelle stime
Aggiornamento delle stime e valutazione. A seguito dei risultati del 4Q, stiamo rivendendo al ribasso le nostre proiezioni, principalmente per riflettere un minore Wind Abroad (minori volumi) e Solar Abroad (minori volumi e prezzi), in parte compensati da un maggiore Solar Italy (prezzi più alti). In termini di valutazione, stiamo riducendo il nostro target price a 20.0 euro per azione, rispetto a 24.5 euro per azione, ancora basato su una combinazione di DCF (crescita a lungo termine più bassa), multipli di mercato (de-rating del settore) e valutazioni SOP (ancora basate solo sulla capacità esistente).
La view degli analisti
Giudizio: NEUTRAL confermato; TP a €20.0 da €24.50. Continuiamo a credere che ERG rappresenti una proposta di investimento interessante nel campo delle energie rinnovabili grazie al suo solido bilancio e alla base di asset di alta qualità. Tuttavia, data l’attuale prospettiva di mercato altamente volatile, sia in termini di prezzi dell’elettricità che di tassi di interesse, e le crescenti preoccupazioni sul problema della siccità del vento, non ci aspettiamo che l’attuale significativo sconto di valutazione del titolo sia sufficiente per guidare un’inversione delle sue prestazioni nel breve termine. Rimaniamo NEUTRAL.
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