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Nel 2017 aveva annunciato l’arrivo del marchio blu MSC (Marine Stewardship Council) su alcuni prodotti iconici, come i bastoncini di pesce. Nel 2025, Findus ha portato a termine il percorso per certificare il 100 per cento della materia ittica, quindi pesce e frutti di mare, proveniente da pesca sostenibile certificata MSC e acquacoltura responsabile certificata ASC (Aquaculture Stewardship Council).
“Non è stato semplice – assicura Renato Roca, country manager di Findus Italia – perché abbiamo un approvvigionamento di filiera molto importante in termini di volumi: il nostro portafoglio di prodotti ittici include più di 20 specie e lo sforzo per averle tutte con la certificazione MSC o ASC non è banale perché ha significato coinvolgere la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo sugli scaffali della grande distribuzione”.
I numeri
Nel 2024, dicono i dati di IIAS, in Italia sono state consumate quasi 96mila tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9 per cento rispetto al 2023. Il 20% dell’intero comparto è a marchio Findus: si tratta di 20mila tonnellate di prodotto, per un valore totale di 290 milioni di euro. Di fondo, “si tratta di fare scelte logistiche, organizzative e di filiera ben precise, che nel breve periodo possono anche creare difficoltà di carattere economico. Ma come leader di mercato siamo consapevoli della responsabilità di ispirare l’intero settore”.
A partire dalla prossima settimana, quindi, oltre 60 referenze delle gamme Findus, incluse le novità certificate MistoMare della linea Tentazioni di Gusto, porteranno il marchio blu di pesca sostenibile MSC o quello verde di acquacoltura responsabile ASC.
Sostenibilità come driver di consumo
Tutela dei mari e degli oceani e attenzione alla sostenibilità, del resto, sono fattori che iniziano ad avere un impatto sul carrello della spesa. Il 70% dei consumatori, dicono i dati di Consumerismo No Profit, considera la sostenibilità un fattore importante e quasi il 20% la ritiene un driver fondamentale nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare. “In altri settori non è così rilevante come negli acquisti alimentari – assicura Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo -: oggi un consumatore su quattro sceglie il pesce in base alle certificazioni, un chiaro segnale che iniziano a diventare un criterio di scelta oltre al prezzo e alla qualità”.
L’impatto delle certificazioni MSC e ASC sul mercato
Dal 2017, anno in cui Findus ha ottenuto la prima certificazione MSC, il volume totale di prodotti ittici certificati in Italia è più che triplicato, con un aumento del 170% tra il 2017 2018 e il 2023 2024. Nel segmento dei surgelati, la crescita è stata del 92% nello stesso periodo. “Una crescita che abbiamo raggiunto grazie a partner importanti come Findus, che lavora su tutta la filiera, dal pescatore al consumatore finale – dichiata Edouard Le Bart, regional director South Europe and Amesa di Marine Stewardship Council -: vogliamo creare un circolo virtuoso ma questo processo non funziona se il consumatore finale non conosce il marchio”.
La certificazione MSC si basa su tre principi: garantire il ripopolamento delle specie ittiche, minimizzare l’impatto ambientale della pesca e assicurare una gestione responsabile delle risorse marine. Il marchio ASC certifica le pratiche di acquacoltura responsabile, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo condizioni di lavoro eque nel settore
I nuovi progetti
Oltre ad avere all’attivo l’adozione di diversi Seabin, i dispositivi che dal 2021 a oggi hanno permesso di catturare dai mari italiani oltre 44 tonnellate di rifiuti come plastiche e microplastiche, in primavera Findus lancerà altri due progetti: in collaborazione con LifeGate, il porto di Marina di Villasimius verrà dotato di un kit capace di prevenire, assorbire e stoccare ogni sversamento di oli e idrocarburi, con un potenziale assorbimento, nel suo ciclo di vita, che può arrivare a oltre 54mila chili di oli e idrocarburi.
Con One Ocean Foundation, invece, Findus ripristinerà una porzione di prateria di 50 metri quadrati di Posidonia oceanica, pianta endemica del Mediterraneo che svolge un ruolo fondamentale per la biodiversità marina e la mitigazione del cambiamento climatico.
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